bisignani madron i potenti ai tempi di renzi

BISI & RISI - MARIO SECHI IMPIEGA CINQUE MESI A LEGGERE “I POTENTI AL TEMPO DI RENZI” DI BISIGNANI E MADRON, MA NE VALE LA PENA – “QUANDO IL PRESENTE S’ERA ILLUSO DI AVERLO TRITATO E SCARTATO, BISIGNANI È RICOMPARSO DOVE AVEVA COMINCIATO: È TORNATO A SCRIVERE”

Mario Sechi per “il Foglio

 

mario sechimario sechi

La vita è un'alba e un tramonto che non si ripetono. Sorge il sole, vivi. Tramonta, e muori. E' così per la gran parte degli uomini. Poi ci sono sagome che entrano nel bosco, esseri lunari, si muovono nel buio, avvolti nella notte, destinati all' oblio ben prima del tramonto. Ma quando la fine sembra averli rapiti, catturano di nuovo il sole e trovano nuova luce. E' quello che è successo a Luigi Bisignani: sommerso dalla vita, salvato dalla scrittura.

 

Un tempo fu "faccendiere" per i nemici e "Bisi" per i conoscenti. Mezza Roma lo conosceva, l'altra mezza voleva conoscerlo. Sussurrava ai potenti. O forse i potenti sussurravano a lui. Il passato è un macigno di ricordi. Oggi penso che "Bisi" si senta semplicemente, inesorabilmente, quello che era nei primi anni rutilanti della sua vita: Luigi Bisignani, nato a Milano nel 1953, italiano, scrittore.

 

luigi bisignaniluigi bisignani

E' tornato sui passi dell' infanzia, all' immaginazione, quelli dei dieci anni trascorsi da bambino in Argentina, terra del fantastico letterario e del tango, "il pensiero triste che si balla". Quando tutto sembrava perduto, quando il presente s' era illuso di averlo tritato e scartato come un foglio di appunti presi di nascosto, lui è ricomparso dove aveva cominciato: è tornato a scrivere, Luigi.

 

luigi bisignani (2)luigi bisignani (2)

Da un paio d' anni i suoi libri sono l' utile e il dilettevole: un baedeker per orientarsi nel labirinto escheriano della politica italiana. Se volete sapere le ragioni e le follie, le relazioni e le azioni, i sapori e i dissapori del Palazzo, bisogna leggere Bisignani. Ne "L' uomo che sussurra ai potenti" ha raccontato trent' anni di potere in Italia, con "Il Direttore" s' è tolto più di un sassolino dalla scarpa e ora con "I potenti al tempo di Renzi" apre il cancello di una "nuova èra" che in realtà è un sequel della rocambolesca vita pubblica italiana visto dal cannocchiale di Bisignani.

 

Luigi Bisignani Paolo Madron: I potenti al tempo di Renzi Luigi Bisignani Paolo Madron: I potenti al tempo di Renzi

Chiare Lettere pubblica e ringrazia, Paolo Madron sfodera la sua sensibilità di librettista d' opera nella parte di compagno di ventura e scrittura. Il risultato è un dialogo ad armi pari in sei capitoli, un'anticipazione e non banali ringraziamenti ("grazie anche a coloro che non ci hanno potuto sussurrare, perché gentilmente diffidati") che compongono un affresco non del presente, ma di quello che verrà. Perché "il tempo di Renzi" è appena iniziato e l' opera in fieri è là, davanti ai nostri occhi.

GIULIO ANDREOTTI GIULIO ANDREOTTI


Chi è Renzi? Uno con molti "se" davanti "che durerà molto a lungo". Chi è Mattarella? Un flash lo scolpisce netto nella sua mite durezza sicula: "L' unico che si è battuto per la rielezione di Oscar Luigi Scalfaro". Chi è Papa Francesco? L' uomo venuto dalla fine del mondo che ha aperto "una disputa teologica che sembra intenzionata a rivisitare tutto". Chi è Salvini? "Uno che si è convinto che lui e il partito siano la stessa cosa". Il cerchio magico di Renzi? Tavolo da poker: "BoschiLotti-Manzione-Bonifazi". Sono colpi di scalpello che si alternano al cesello, sulfurei ritratti che emergono dai ricordi, bengala che illuminano i bersagli nascosti nella giungla.

 

Bisignani ha la memoria dell' elefante. Non dimentica. Mi sono sempre chiesto se curi l' archivio e le agende come faceva meticolosamente Giulio Andreotti. In fondo la scuola è quella e "andreottiano" è un marchio di fabbrica che non si esibisce, ma si esercita sul campo.

 

francesco bonifazi con capello sbarazzino e maria elena boschifrancesco bonifazi con capello sbarazzino e maria elena boschi

Flashback. La sagoma del Divo Giulio compare al teatro Eliseo, è il 21 marzo del 1988, Andreotti è ministro degli Esteri del governo di Giovanni Goria. Al suo fianco ci sono Giuliano Ferrara e Enzo Siciliano. Presentano un libro intitolato "Il sigillo della porpora", è una spy story italiana, l' editore è Rusconi, l' autore si chiama Luigi Bisignani, giornalista dell' Ansa e scrittore che s' inerpica su un genere letterario dove l' Everest si chiama Ian Fleming e lo sherpa che ti porta in vetta è Bond, James Bond.

 

Cesare Geronzi Cesare Geronzi

Enzo Siciliano fa un passaggio involontariamente profetico: "E' un libro ambientato al futuro". Eccolo, il nostro domani, la danza dei volti senza rughe di ieri si sovrappone alle maschere del tempo di oggi: un Gianni Letta affusolato e corvino, un Montezemolo più pettinato e stirato, gli splendidi occhi da cerbiatto di Edwige Fenech, Cesare Geronzi con la mascella da Cesare. Luigi fa lo scrittore, Giulio fa Andreotti.

 

Scocca in sala la freccia dell' ironia: "Vorrei fare un piccolo rimprovero, perché sennò sembra che qui siamo una piccola compagnia e che ci siamo messi tutti d' accordo e non è vero... nell' economia di tutti questi vari ingredienti, l' ingrediente del sesso è un po' eccessivo... a parte non capisco perché le spie trovino sempre delle donne bellissime...". Gran sollazzo dei presenti.

gianni e maddalena lettagianni e maddalena letta


Ieri Luigi immaginava il futuro del 1997 con il bipartismo; il Pci meno Pci di prima; Giovanni Valdieri, imprenditore, a capo della Dc (vi ricorda qualcosa?). Oggi con "i potenti al tempo di Renzi" risolve i passaggi del cubo di Rubik-Renzi e del renzismo, di "Matteo" e del Renzistan come sistema di potere local e social, consegna il ritratto al rallenty di un leader nascente e la previsione della longue durée del "figlio perfetto dell' èra postberlusconiana.

 

Uno che ha capito che la politica è ritmo e comunicazione", figura intorno al quale s' affolla un babelico teatro di soggetti vecchi e nuovi. Bisignani ha fatto trascorrere vent' anni prima di (ri)diventare l' uomo che è oggi. Vent' anni di luce e buio, poi la scoperta del tradimento della solitudine e un dolore lancinante che schiarisce l' orizzonte. Così è tornato per sempre tra noi, sul luogo del delitto: la scrittura.
 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…