university of missouri

BLACK IS BACK: PROTESTE, SCIOPERI DELLA FAME, PETIZIONI? MADDECHÉ: CI VUOLE IL COINVOLGIMENTO DEI GIOCATORI DI FOOTBALL PER FAR DIMETTERE IL RETTORE DELL'UNIVERSITÀ DEL MISSOURI, DOVE IL RAZZISMO REGNA SOVRANO

1. “CAMPUS RAZZISTA” IL FOOTBALL SCIOPERA E FA DIMETTERE IL RETTORE CONTESTATO

Federico Rampini per “la Repubblica

 

sciopero della fame university of missourisciopero della fame university of missouri

Potenza del football nelle università americane. Un rettore da mezzo milione di stipendio annuo ha dovuto licenziarsi, dopo mesi di proteste per il razzismo dilagante nel suo ateneo. Mesi di proteste inutili: finché la squadra universitaria ha deciso di incrociare le braccia. Sono bastate poche ore di sciopero dei giocatori, e il rettore non c’è più. La vicenda si svolge alla University of Missouri: cioè nello Stato Usa dove un anno fa il diciottenne afro-americano Michael Brown venne ucciso da un agente bianco, poi scagionato.

 

tim wolfe university of missouritim wolfe university of missouri

È da quell’agosto 2014 che l’università è in fermento, agitata da tensioni razziali. In un campus fortemente squilibrato — fra i 35mila studenti la stragrande maggioranza sono bianchi — il clima di odio è stato più volte denunciato dalla minoranza di colore (solo l’8% di neri). Tim Wolfe, un ex imprenditore del software assunto per dirigere l’università (450.000 dollari di stipendio annuo più gratifica legata ai risultati), ha ignorato per mesi gli episodi inquietanti: insulti razzisti urlati contro gli studenti neri in mezzo al campus, una svastica dipinta con feci in un pensionato studentesco.

 

tim wolfe lascia l university of missourtim wolfe lascia l university of missour

Dal 2 novembre un neolaureato afroamericano, Jonathan Butler, ha iniziato lo sciopero della fame per chiedere le dimissioni di Wolfe. Senza nessun risultato per una settimana. Fino a quando in suo aiuto sono scesi in campo gli atleti. Trenta giocatori di football neri, l’orgoglio della University of Missouri, hanno dispiegato tutta la loro forza contrattuale. «L’ingiustizia in un luogo qualsiasi, è ingiustizia ovunque»: con questo slogan ripreso dal leader del movimento per i diritti civili, Martin Luther King, i giocatori della squadra universitaria hanno minacciato di saltare la prossima partita. Apriti cielo.

university of missouri footballuniversity of missouri football

 

Il business del football è la gallina dalle uova d’oro per molte facoltà americane: talvolta più importante della qualità degli studi e della ricerca, almeno in termini di fatturato. Il ricavato della vendita dei biglietti, e ancor più la vendita dei diritti televisivi, è una fonte d’introito essenziale per molti atenei. Se i 30 giocatori della University of Missouri avessero concretizzato la loro minaccia saltando la partita di campionato di questo sabato (a Kansas City, contro la Brigham Young University), di sole penalità il rettore Wolfe avrebbe sborsato un milione di dollari.

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Il doppio del suo stipendio. A quel punto la pressione del consiglio d’amministrazione su di lui è diventata irresistibile. «La mia decisione — ha annunciato Wolfe ieri mattina — è un atto di amore. Amo la mia università e lo Stato del Missouri. Dimettermi è la cosa giusta da fare».

 

university of missouri no mediauniversity of missouri no media

La vittoria degli atleti di colore è stata accolta con reazioni diametralmente opposte nelle due Americhe progressista e conservatrice. L’episodio del Missouri ha riacceso il clima da crociata ideologica che c’era stato attorno agli scontri di Ferguson nell’estate 2014. A riprova, ecco il commento del più popolare anchorman delle radio di destra, Rush Limbaugh: «Tim Wolfe ha dovuto andarsene per aver commesso un solo crimine, quello di essere un maschio bianco. Questa è un’altra vittoria per i Guerrieri della Giustizia Sociale, gli stessi che avevano fomentato gli scontri di Ferguson.

 

university of missouri university of missouri

Il loro problema è che ci sono troppi bianchi in quell’università. E poiché il football comanda nelle università, se si ferma il football i danni sono incalcolabili. Se uno ascolta il linguaggio di queste proteste, crede che siamo nell’Ottocento, in una società schiavista. Invece questa nazione ha fatto anche troppo per riparare le ingiustizie del passato. Abbiamo instaurato delle politiche che castigano i più bravi se sono bianchi. Abbiamo abbassato i requisiti di ammissione. Abbiamo riservato delle quote ai neri. Ma non gli basta mai».

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Lo stesso Limbaugh ha esteso la polemica all’università di Yale, per la caccia alle maschere di Halloween politicamente scorrette. «Queste università non sono più delle istituzioni per l’istruzione superiore — ha concluso l’anchorman di destra — sono istituzioni per la vittimizzazione superiore».

 

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Diversa è la visione di un docente della University of Missouri, Carl Kenney che è anche pastore di una chiesa locale: «L’università ha problemi razziali da decenni, e le loro radici sono profonde, vanno ben oltre il ruolo del rettore Tim Wolfe. Gli studenti della minoranza nera si sentono ai margini, come se non appartenessero alla comunità, a meno che non siano campioni di football o di basket ». Su una cosa sola destra e sinistra sono d’accordo, Limbaugh e Kenney convergono: «C’è voluta la minaccia di sciopero di quei 30 giocatori, per provocare il terremoto al vertice ».

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2. USA: RAZZISMO IN CAMPUS, UNIVERSITÀ MISSOURI 'PERDE' VERTICI

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 (ANSA) - Lo scandalo del razzismo all'Università del Missouri fa cadere un'altra testa. Dopo le dimissioni del presidente, Tom Wolfe, lascia anche il cancelliere dell'ateneo, Bowen Loftin, di fatto lasciando l'università senza le due maggiori cariche. Loftin si dimette dal suo ruolo di cancelliere per assumere una posizione di minor livello, responsabile dello sviluppo del dipartimento di ricerca. Wolfe si è dimesso dopo le critiche per la debole risposta agli incidenti razziali nel campus.

 

 

3. USA: RAZZISMO IN CAMPUS, UNIVERSITÀ MISSOURI AVVIA RIFORMA

 (ANSA) - L'Università del Missouri avvia una svolta. Dopo le critiche che hanno portato alle dimissioni del presidente, Tom Wolfe, e del cancelliere, Bowen Loftin, l'ateneo lancia una serie di iniziative contro il razzismo e per una maggiore inclusione. L'Università nominerà il primo responsabile per le diversità, e un altro responsabile per l'uguaglianza e l'inclusione.

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