CAFONALINO DEI SINISTRATI – BERSANIANI, DALEMIANI, FIORONIANI E LETTIANI BATTEZZANO IL CORRENTINO PD CON LA “ROTTAMAZIONE DOLCE” DELL’EX LEADER CUPERLO: ‘GIANNI È MOLTO STIMATO, MA È QUELLO CHE CI HA PORTATO AL 18%...’

Francesca Schianchi per "La Stampa"

«Qui Berlinguer pronunciò il famoso discorso sull'austerità nel ‘77», si guarda intorno Gianni Cuperlo, «ed è qui che Eduardo faceva i suoi spettacoli», spiega al collega deputato Matteo Richetti, renziano in visita e modenese ancora poco pratico di Roma, passando lo sguardo sulle poltroncine di velluto rosso del Teatro Eliseo. Le sei di sera, il candidato sconfitto da Renzi alle primarie è lì, defilato, in alto a sinistra, gli chiedono di sedere in prima fila, ma lui cortesemente rifiuta.

Sul palco si avvicendano il capogruppo democratico Speranza, l'ex viceministro Fassina, la lettiana Paola De Micheli; in prima fila siedono Bersani, Epifani, Reichlin, bersaniani come D'Attorre e Stumpo. Un bel pezzo della minoranza del Pd uscita dal congresso di dicembre, di quel 18% che in quattro mesi si è sfaldato in più rivoli: si tiene il battesimo nazionale di «Area riformista», gruppo di bersaniani, dalemiani, fioroniani e pure qualche lettiano nato, come spiegano loro, «come camera di compensazione in cui fare sintesi, per sostenere il progetto di Renzi».

E questa cerimonia, in cui il tema è l'Europa e lo si declina in molti modi - dal lavoro al precariato alla scuola («siamo Partito democratico perché non ci preoccupiamo della scuola di nostro figlio, ma di quella dei figli degli altri, dei figli di chi magari non ce la fa», ricorda l'ex ministro Carrozza, e pazienza se dopo di lei interviene per parlare di Erasmus un ex studente di università privata) Gianni Cuperlo lo osserva da lontano.

«Vogliamo voltare pagina anche dal punto di vista della leadership», racconta un «riformista»: «Gianni è molto stimato, ma è vissuto come colui che ha portato al 18%...». Lo hanno invitato a parlare dal palco, ma in una tavola rotonda insieme ad altri e non attribuendogli un ruolo da leader: no, grazie, ha declinato.

Lui, il 12 aprile, ha lanciato una sua iniziativa: molti di loro non c'erano, anzi gli avevano chiesto di rinviarla, che non era la data giusta (in contemporanea Renzi a Torino ha aperto la campagna elettorale) e nemmeno la formula. Perché, appunto, era già in atto una sorta di «rottamazione dolce», come la definiva ieri qualcuno, un delicato ma inesorabile percorso verso il suo declassamento da leader della minoranza a generica figura di spicco. Per lasciare il ruolo di leader al giovane capogruppo, Roberto Speranza, che infatti ieri ha chiuso i lavori.

«Su un punto siamo tutti d'accordo: lavorare pancia a terra per la campagna elettorale», evita le polemiche Cuperlo, certo «sul resto bisogna discutere, vedo qualche confusione», si limita a eccepire. E lui, che farà? «Io voglio fare la sinistra. C'è bisogno di unità ma anche di radicalità», e, aggiunge, «anche la parola riformista non mi pare sufficiente: ci vuole un riformismo radicale».

Ascolta pazientemente fino alla fine, fino alle parole del vicesegretario Guerini che, davanti a questo pezzo di minoranza (ne restano fuori i Giovani turchi e la pattuglia di Civati), sottolinea che «per il Pd il dibattito è una grande ricchezza. Noi non facciamo le epurazioni». Altre iniziative di Area riformista sono già in previsione. Sintetizza lo spirito che le anima il fioroniano Gasbarra: «Matteo di noi ti puoi fidare». Forse non pensa la stessa cosa Gianni.

 

 

Vincenzo Menna Simona Bonafe Roberto Gualtieri Relatori del dibattito Pierluigi Bersani Enrico Gasbarra Simona Bonafe

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...