anna scognamiglio vincenzo de luca

PER CHI SUONA LA CAMPANIA – IL MARITO DEL GIUDICE CHE DOVEVA DECIDERE SU DE LUCA AL TELEFONO: “HO FINITO DI PARLARE CON ANNA, PUOI TRANQUILLIZZARE TUTTI” – E LA SENTENZA SUL GOVERNATORE VENIVA DEFINITA IN CODICE “L’INTERVENTO CHIRURGICO COMPLICATO”

Dario Del Porto, Liana Milella, Conchita Sannino per “la Repubblica

 

anna scognamiglioanna scognamiglio

«Ho finito di parlare con Anna, puoi tranquillizzare tutti»: così l' avvocato Guglielmo Manna rassicura l' amico e collega Gianfranco Brancaccio alle 21 e 56 del 16 luglio. Siamo alla vigilia dell' udienza fissata davanti al tribunale civile di Napoli sul ricorso degli avvocati del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca contro la sospensione imposta dalla legge Severino.

 

Il giudice relatore del fascicolo è Anna Scognamiglio, la moglie di Manna che proprio in quei giorni si sta muovendo per ottenere una nomina di prestigio nella sanità campana. Secondo la Procura di Roma, l' ambizioso avvocato utilizzerà per questo obiettivo proprio la funzione della moglie.

 

anna scognamiglio  anna scognamiglio

Non a caso un paio di settimane prima, parlando con un amico, Manna aveva detto: «Ma tu hai capito la barzelletta qual è? Indovina chi è il giudice relatore sulla causa di De Luca? Anna, mia moglie». Manna e Scognamiglio sono ora indagati dalla Procura di Roma con l' ipotesi di corruzione per induzione, insieme a De Luca, all' ex braccio destro del governatore, Nello Mastursi, all' ex coordinatore delle liste di De Luca Giuseppe Vetrano e ad altre due persone: Brancaccio (solo omonimo dell' amministrativista che assiste il governatore) e Giorgio Poziello. Dall' ultima informativa, spunta anche un sms che sembra chiudere il cerchio: lo invia Vetrano a Mastursi, anticipandogli il deposito della decisione su De Luca.

anna scognamiglio   anna scognamiglio

 

«L' ANESTESIA DEFINITIVA» Il 4 luglio, Manna e Poziello parlano in maniera criptica di un intervento chirurgico «complicato ». Secondo gli investigatori della squadra mobile di Napoli, si tratterebbe di una metafora per alludere alla manovra legata all'udienza del 17 luglio.

 

Manna: «Tu glielo hai spiegato bene?» Poziello: «Gli ho detto: "Peppino, ma tu...ha detto lui...si sì ho capito questo fatto...tutto è rimandato al 17 con la sentenza del giudice ».

Manna: «Quindi Peppe ha capito bene che deve fare l' anestesia definitiva?». Più avanti, Poziello commenta che «sono tutti quanti preoccupati». E Manna rileva: «Fanno bene perché l' intervento è complicato, con l' anestesia sbagliata tu lo sai meglio di me... l' intervento si sbaglia facilmente ».

 

«LA NORMALE ASPETTATIVA» Mancano dieci minuti alle tre del pomeriggio del 17 luglio, il giorno dell' udienza. Il giudice Anna Scognamiglio è in tribunale.

Al telefono parla con il marito.

Manna: «Ma è tutto a posto?».

Scognamiglio: «Devono parlare ancora metà degli avvocati.

Tu che hai fatto col preside?»

Manna: «Tutto a posto, ho il nulla osta in tasca».

Scognamiglio: «Ah».

Manna: «Lei sarà giudice ma io non sono fesso, tengo il nulla osta in tasca».

Scognamiglio: «No il nulla osta, devi tenere la disponibilità ».

 

VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCA

Manna: «La disponibilità e il nulla osta in entrata e tutto, Anna ».

Scognamiglio: «Poi devo andare a scuola a chiedere il nulla osta e poi glielo devo portare».

Manna: «Senti, eh».

Scognamiglio: «Funziona così ».

Manna: «Sì, sì, devi portarla tu mo' lunedì ai Salesiani e ti pigli il nulla osta da loro in uscita, poi vai dalla preside, dalla signora è tutto a posto. Tutto fila secondo la normale aspettativa».

 

Scognamiglio: «Ci sono 50 avvocati e praticamente».

Manna: «Cinquanta avvocati, ma hanno fatto pure costituzione in giudizio adesso».

Scognamiglio: «Sì, sì sì».

I due si salutano con affetto: Scognamiglio: «Devo rientrare, un baio ciao».

Manna: «Un bacino, amore».

 

VINCENZO DE LUCA MARIA ELENA BOSCHIVINCENZO DE LUCA MARIA ELENA BOSCHI

A cosa si riferivano i coniugi quando parlavano di «nulla osta» e dicevano «tutto a posto»? A questioni familiari oppure ad altro? Lo dovranno accertare gli investigatori coordinati dalla Procura di Roma.

 

L' SMS A MASTURSI L' ordinanza sarà depositata in cancelleria il 22 luglio.

La sera del giorno precedente, Manna chiama Brancaccio.

Manna: «Fai subito una telef... un avviso...una telefonata... insomma...chiama l' avvocato, l' altro avvocato...che è stato depositato stasera...diciamo la delibera e che quindi domani mattina è ufficiale».

Brancaccio: «Ah...perfetto, ok, ora mi spiego tutto...va benissimo ».

Manna: «Fallo subito perché la delibera è in data di oggi...e verrà numerata domani mattina...è di oggi pomeriggio...proprio di adesso».

 

VINCENZO DE LUCA MARIA ELENA BOSCHIVINCENZO DE LUCA MARIA ELENA BOSCHI

Brancaccio avvisa via sms Vetrano: «Ciao collega, buonasera scrive - come concordato la notifica è stata disposta oggi ultimissima ora per cui domani sarà formalmente eseguita. A risentirci per gli esiti. Grazie». Alle undici di sera, Vetrano invia a sua volta un sms a Nello Mastursi, capo della segreteria politica di De Luca fino alle dimissioni rassegnate lunedì scorso, dopo il suo coinvolgimento nell' indagine della Procura di Roma. «Caro Nello, ho consegnato in serata i documenti, per cui domattina sarà data formale notizia».

 

Il 22 luglio, rilevano gli agenti della squadra mobile di Napoli, viene depositata l' ordinanza collegiale con cui viene sospesa la sospensiva applicata nei confronti di De Luca in base alla legge Severino. Manna e Brancaccio commentano la notizia quando è già on line, e il marito del giudice commenta: «Mo' dobbiamo aspettare lo step successivo ».

VINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZIVINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZI

 

«UN PROCESSO MEDIATICO» Assistita dall' avvocato Giovambattista Vignola, il giudice Anna Scognamiglio ha replicato ieri nuovamente alle accuse dicendosi «preoccupata ed enormemente amareggiata dal fatto che, mentre io sono totalmente ignara degli atti di causa e posta, quindi, nella impossibilità di difendermi, si celebri un processo mediatico ai miei danni con relativa condanna definitiva».

 

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

Il magistrato esclude «in maniera assoluta » di aver potuto «comunicare a terzi, e quindi anche a mio marito, che era stata già presa una decisione favorevole a De Luca » e ribadisce di non aver mai pronunciato l' espressione «è fatta » che, rileva, «non appartiene al mio modo di esprimermi». Il 17 luglio, sottolinea, «al termine dell' udienza mi trattenni ancora un po' di tempo con i miei colleghi ma certamente, in tale occasione, non scrivemmo né il dispositivo, né la motivazione dell' ordinanza anche perché vi erano ancora da esaminare le questioni illustrate. Il deposito avvenne il 22 luglio e fino a tale data era ben possibile rivalutare in tutto o in parte le questioni da decidere ».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…