A COSA SERVE IL PARLAMENTO CON UN GOVERNO CHE FA SOLO DECRETI? A VOTARE LE MARCHETTE DEI PARLAMENTARI, DAL MANDOLINO AI NUDISTI!

Marco Bresolin per "La Stampa"

Poi vallo a spiegare ai tedeschi che «italiani tutti pizza e mandolino» è solo uno stereotipo. Perché se fosse per Luigi Gallo, deputato campano del Movimento Cinque Stelle, in tutte le scuole medie d'Italia i professori dovrebbero insegnare a suonare il celebre strumento a corde. E per dimostrare che non scherza, ha depositato alla Camera una proposta di legge per rendere obbligatorie le lezioni. Uno dei tanti ddl «creativi» che nell'ultimo anno sono stati presentati in Parlamento, a partire dalle assistenti sessuali del senatore Razzi.

Chissà cosa ne pensa del mandolino obbligatorio Stefano Allasia, leghista di Torino, che invece vorrebbe la «tutela della lingua e della cultura delle popolazioni parlanti il piemontese», esattamente come accade per quelle che parlano l'occitano o il ladino. Del resto, fosse per lui, la capitale dovrebbe tornare a Torino. Ha scritto pure una legge per istituire la «Giornata in memoria delle vittime della repressione delle manifestazioni di protesta per il trasferimento della capitale d'Italia da Torino a Firenze» (23 settembre). Ma Allasia è inarrestabile e, mentre porta avanti la sua battaglia per togliere definitivamente ogni divieto alla produzione artigianale di grappa, ha pronto pure il ddl per istituire la giornata in memoria dei caduti del Grande Torino (4 maggio).

Il pallone, si sa, è patrimonio nazionale. Ma ci sono alcuni deputati leghisti che non amano il calcio moderno. Non sopportano i presidenti-padroni, men che meno quelli stranieri alla Tohir. E allora hanno scritto nuove regole del gioco: è vietato a un solo soggetto avere più del 30 per cento del capitale sociale di una società sportiva. Un modo per favorire l'azionariato diffuso, per mettere i club nelle mani dei tifosi. Ma anche per promuovere il «made in Italy»: «Probabilmente - sostengono - si vedrebbero diminuire gli acquisti degli atleti sudamericani (...) e diminuirebbe la richiesta di giocatori bulgari, cossovari o serbi».

Ecco, così finalmente diremo basta agli oriundi come Camoranesi che si rifiutano di cantare l'inno prima delle partite della Nazionale. Tra l'altro, visto che l'inno di Mameli non è riconosciuto ufficialmente, l'onorevole Nastri ha pronta la sua soluzione: mettiamo per iscritto che «Fratelli d'Italia» è il nostro inno nazionale (che Fratelli d'Italia sia anche il partito di Nastri è solo un caso). Altro che schiavi di Roma: Umberto Bossi punta a scrivere in Costituzione il «divieto di sottomissione all'Unione Europea» e Tremonti vuole addirittura «cancellare dalla Costituzione ogni riferimento all'Europa».

Poi c'è il capitolo costi della politica. Da un lato si cerca di tagliare e accorpare, dall'altro c'è chi - come l'onorevole Laffranco (Forza Italia) - vuole rendere incompatibile la carica di consigliere comunale con quella di assessore. E se Davide Caparini (Lega) chiede di sopprimere il ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il forzista Catanoso Genoese ne vuole aggiungere un altro: il ministero del Mare. Magari avrà anche competenze sui nudisti, al centro della proposta di legge dell'onorevole Lacquanti (Sel). Per «riconoscere e sviluppare la pratica del naturismo», favorendo appositi spazi in «spiagge marine, lacustri, fluviali, boschi e in altri ambienti naturali». Così il turismo ne beneficerà.

Arriva invece da Bolzano l'idea di quattro deputati Svp, evidentemente poco pazienti. Vogliono aggiungere una quarta luce ai semafori, o meglio, un'ulteriore segnalazione: «Accendere il rosso e il giallo insieme per avvertire l'automobilista di prepararsi alla partenza». Così non si perde tempo, non si inquina, il traffico è più fluido e a Milano nessuno suonerà più il clacson.

Infine, il capitolo aldilà. Elvira Sannino (Forza Italia) ha scritto una dettagliatissima proposta di legge per disciplinare «i cimiteri per animali di affezione»: cani, gatti, criceti, ma anche uccellini da gabbia. Ben 14 articoli in cui si regolamenta tutto, dalla tumulazione alla cremazione. E sempre di tombe tratta la proposta di Francesco Amoruso (Forza Italia): l'allievo di Pinuccio Tatarella chiede di riportare in Italia (al Pantheon di Roma) le salme di Vittorio Emanuele III (e consorte) e di Umberto II (e consorte). Anche perché, scrive Amoruso a proposito del referendum del 1946 che pose fine alla monarchia, «tuttora permangono molti dubbi sulla regolarità di quel voto».

 

Montecitorio jpegbuvette montecitorioPALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICAmadama

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…