1. CRONACHE RENZIANE: GIORNI DI ORDINARIA FOLLIA IN SENATO TRA MALORI E MALUMORI, SACCONI CHE SBROCCA, ZANDA SEMPRE PIÙ TRUCE, VERDINI CHE ILLUDE LA BOSCHI 2. LUCA LOTTI OSA SEDERSI ACCANTO ALLA MINISTRA DAGLI OCCHI BLU E LA COATTA GRILLINA PAOLA TAVERNA LO CAZZIA: “NON PUÒ STARE LÌ, SONO GLI SCRANNI DEL GOVERNO” 3. QUAGLIARIELLO ORMAI È PIÙ RENZIANO DEL RE, E ARRIVA A VOTARE CONTRO UN SENATO CHE SI OCCUPA DI ETICA. LUI CHE GRIDAVA “ASSASSINI” ALLA MORTE DI ELUANA ENGLARO 4. DIALOGO RUBATO IN AULA TRA UN LEGHISTA E UN GRILLINO: “NON È CHE ALLA FINE ERA MEGLIO SILVIO BERLUSCONI, IL CAIMANO, CHE AVEVA PIÙ RISPETTO DELLE OPPOSIZIONI?” 5. MA IL PANICO VERO SI È DIFFUSO QUANDO I SENATORI DI LEGA, SEL E M5S SONO ANDATI GIÙ ALL’AGENZIA DI VIAGGI E HANNO DISDETTO IN MASSA LE PRENOTAZIONI PER LE FERIE. SEGNALE CHE NON TUTTO FINIRÀ ENTRO L’8 AGOSTO. TU L’HA’ CAPITO, MATTEO?

DAGOREPORT

 

sui banchisui banchi

Ahò, ragazzi, qui le cose si fanno maledettamente serie. La maledizione continua. Alla lista degli ingessati, bendati, infebbrati (Calderoli, Sacconi, Zeller..)  da ieri notte tocca aggiungere Nunziante Consiglio della Lega (collassato in aula: «troppo stress e pochi zuccheri, qui non si ha manco il tempo di mangiare» diagnosticava professionalissimo il senatore Domenico Scilipoti detto Mimmo, noto medico naturopata) e Laura Bianconi di Ncd, travolta non si capisce bene se da un commesso o da Consiglio mentre collassava. Lussazione alla spalla. Calma e gesso, perciò.

 

laura bianconilaura bianconi

Tra febbri alte, influenze intestinali, raucedini da troppe urla, incidenti assortiti (il senatore Centinaio, infuriato per la conduzione del presidente Grasso, ha sbattuto il telefono sul cranio del collega Beppe Esposito, facendogli vedere le stelle; ma si è subito educatamente scusato) qui oramai, carissimi, si aspetta solo l’ebola. O il morto.

 

I broccati della sala Garibaldi in effetti ricordano che il 4 agosto è il ventennale della morte di Giovanni Spadolini, eminentissimo presidente di palazzo Madama. Convinto, lui sì, che il Senato fosse la vera e unica e insopprimibile Camera Alta del paese, da difendere perinde ac cadaver, che cosa direbbe oggi, l’obeso predecessore di Grasso, di questa riforma renziana? Non è che si sta agitando un po’ nella tomba?

la senatrice laura bianconi colpita a una spallala senatrice laura bianconi colpita a una spalla

 

Per non saper né leggere né scrivere, perciò, i senatori napoletani – pare che qualche jena gli abbia parlato della maledizione di Spadolini  - si sono dotati di un grande corno rosso e in aula lo sfrucugliano a ogni voto che attenta all’esistenza di Villa Arzilla. Perinde ac cadaver? (sfrucugliatina). E al cadavere di chi? (sfrucugliatina). Manca poco al 4 agosto! (sfrucugliatina alle parti basse). E non pazziamo, su…

la bagarre su twitterla bagarre su twitter

 

 

Ma qui stanno impazzendo tutti. Maurizio Sacconi detto il Sacco, capogruppo di Ncd, è ormai alle soglie della nevrastenia. Arriva in aula e urla, attacca le opposizioni e urla, chiede addirittura di espellerle dall’aula, a furia di urla, poi vuol far chiudere i microfoni, poi parte…

 

E dove va? Rispunta in zona Boschi, parla con la Boschi, poi va da Zanda, parla con Zanda, poi da Romani, poi torna dalla Boschi, poi sbotta che non è possibile, che bisogna accelerare, accelerare, accelerare.

 

il senatore della lega, nunziante consiglioil senatore della lega, nunziante consiglio

Appena Grasso comincia a far votare, però, lui ri-sbotta: ma non è possibile,  ma abbiamo già votato, ma non dobbiamo più votare, fermi tutti…

E’ ufficiale: tra i broccati del Senato, Sacconi ha sbroccato.

 

E sulla strada buona è anche Luigi Zanda, il cipiglioso capogruppo del Pd, portatore del verbo renziano a Villa Arzilla (e di cui Renzi, in realtà, tra i suoi parla malissimo). Sempre più truce, sempre più cipiglioso, sempre lì a urlare facciamo in fretta, bisogna votare, bisogna andare avanti, presidente, presidente, presidente...

 

Ma c’è un momento in cui il cipiglio di Zanda diventa ancora più sinistro: quando sente la parola Sinistra (e libertà). Con quelli di Sel è ormai personalmente ai ferri corti: tanto che è disposto a regalare un po’ di minuti e un po’ di secondi a tutte le opposizioni, anche ai dissidenti della Lega, proprio a tutti, tuttissimi, ma non a quelli di Sel. Che sono brutti e cattivi e non vogliono ritirare i loro 6 mila emendamenti, e gli fanno perdere tempo, mentre qui bisogna votare, bisogna votare, bisogna...

 

il governo battutoil governo battuto

Giusto. Votiamo. Ed ecco che il grande, grandissimo Verdini arriva in aula. Abbronzato. Elegante. Col capello rileccatissimo. Tranquilli, anche sull’emendamento Candiani, quello sui temi etici, ieri mattina aveva i conti perfettamente sotto controllo: tu sta’ tranquilla, Maria Elena, che al voto segreto s’hanno tutti i numeri.

 

Sicuro sicuro sicuro?

Sicurissimo!

O non è meglio che mi rimetta al parere dell’aula?

Tu va’ tranquilla.

il governo battuto 2il governo battuto 2

E la sciagurata rispose.

Parere del governo: negativo.

Emendamento approvato e maggioranza battuta.

 

Non diciamo, in tutto ‘sto marasma, la faccia di Gaetano Quagliariello, detto il Quaglia, e di Maurizio Sacconi, detto il Sacco, ormai convertiti in tutto e per tutto al renzismo. Sono arrivati a dichiarare che bisogna votare contro un Senato che si occupi di etica. Proprio loro? Ma ve lo ricordate, il Quaglia, la sera che è morta Eluana Englaro, mentre dai banchi del Senato urlava a quelli della sinistra: Assassini! Assassini! Con la bava alla bocca? Lui, che proprio al Senato voleva votare, in nome dell’etica, contro eutanasia, dolce morte, suicidio assistito e  quant’altro?

 

il governo battuto il governo battuto

Ma tornando a Verdini. A parte che il bagno del governo è la riprova che quando si parla di etica e di morale il Denis Verdini proprio non ci azzecca, a parte questo, dicono, ora c’è la tragedia che il Berlusca ai conti del Verdini ormai non crede più. Convoca ad Arcore, piuttosto, il fido Paolo Romani. Che secondo gli scricchiolii  di Villa Arzilla consiglia all’ex Cav di cambiare strategie. Suadente, ragionevole: parla con Matteo, che fretta c’è di votare adesso… la riforma la porta a casa un po’ ad agosto e un po’ a settembre, con un po’ di pazienza… tanto da ottobre del senato non fregherà più niente  a nessuno… parleranno tutti di patrimoniale, prelievo forzoso, ristrutturazione del debito… e se proprio devi stare con Matteo, Silvio mio, almeno comincia a trattare sul nuovo governo.

festaggiamenti sui banchifestaggiamenti sui banchi

Oh! Questo però è un relata refero.

 

Bisogna dire che Paolo Romani è, in effetti, il più moderato dei capigruppo di Madama, forse perchè non ha bisogno di mostrarsi renzista in maniera esagitata. Vuole solo campare e far campare: propone la riduzione degli orari di seduta, pause più lunghe, meno mitragliate di emendamenti, così da lasciare ai senatori quel tanto di pausa utile a farli respirare e a digerire. Anche il boccone sempre più indigesto della riformona.

 

Ma sarà dura. E soprattutto lunga. Il panico si è diffuso ieri in aula quando si è saputo che i senatori di Lega, Sel e Cinque stelle sono andati giù all’agenzia di viaggi e hanno disdetto in massa le prenotazioni per le vacanze. Segnale chiarissimo che non tutto finirà entro l’8 agosto. Tu l’ha’ capito, Matteo?

GRILLINI CONTESTANO GRASSO CON ERRORI DI ORTOGRAFIAGRILLINI CONTESTANO GRASSO CON ERRORI DI ORTOGRAFIA

 

E allora parliamo del braccio destro di Matteo. Luca Lotti. Anche lui ormai vive al Senato h 9-24. Sempre più sfrontato e insofferente e scapigliato. Occhi rossi. Sguardo stravolto. In aula ha persino osato sedersi di fianco alla sora Boschi.

«Sottosegretario, non può stare lì» lo ha subito rimbeccato la senatrice Paola Taverna, jena e grillina.

Occhiata smarrita dei due. Ma quella, implacabile:

Luigi Zanda Luigi Zanda

«Quelli sono i posti del governo. Dei ministri ».

Oh, il Lotti ha dovuto alzarsi e spostarsi, per posare le chiappe su una sedia più scomoda e meno prestigiosa. Da semplice sottosegretario, appunto. Perché a Palazzo Madama, o bischeri!, il chair code è rigorosissimo. E ancora non ci avete ammazzato, eh!

 

Ma queste sono piccinerie, su, al confronto della gloria che attende al varco il Lotti quando si affaccia in sala Garibaldi, quando millanta senatori lo accerchiano e lo toccano e gli presentano i loro innumerevoli clientes. Tutti che gli vogliono dire qualcosa, e chiedere qualcosa, e caldeggiare qualcuno, putacaso un amico o una moglie o un figlio o un’amante. Che stress. Ma siccome tutti sanno che Lotti è la via maestra per arrivare a Renzi, e forse anche l’unica, gli tocca sorridere e reggere l’assedio. Per la serie: ai tempi di Prodi i senatori si compravano per far cadere il governo, oggi si comprano per tenerlo su.

 

MAURIZIO SACCONI OCCHIO BENDATOMAURIZIO SACCONI OCCHIO BENDATO

Forse alla fine era meglio Berlusconi. Forse. Tutto sommato un qualche minimo, fors’anche minimissimo, rispetto delle istituzioni e delle opposizioni, insomma, il tanto vituperato e odiato e contestato Caimano, beh, l’aveva. Forse. Cioè. Mentre questo Renzi. Senza forse.

(dialogo colto al volo, in aula, tra un leghista e un grillino).

 

roberto calderoli maria elena boschiroberto calderoli maria elena boschi

In tutto questo, Sergio Zavoli dorme. E’ distrutto. A novant’anni e passa, in questa mesta sera della Repubblica, il grande vecchio del giornalismo televisivo italiano si muove a fatica lungo corridoi che pullulano di esagitati. Si appoggia al bastone: esangue, affranto. Ha uno sguardo disilluso. Allora chiude gli occhi.

Arriva Luigi Zanda col telefono in mano, perché c’è Renzi in linea, c’è Renzi!, e Renzi vuole giusto parlare con Zavoli.

Che dorme.

Viene svegliato con due scossoni. Gli viene dato il telefono.

Senatore volevo ringraziarla, complimenti, dimostra una bella forza, alla sua età, a stare qui tutto il giorno a votare la nostra grande riforma…

E Zavoli: devo pur indignarmi qualche volta.

Chapeau.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)