1. TADDEI, RICOSTRUITO CAPITALE FIDUCIA PAESE
(ANSA) - " L'economia è fatta di fatti e percezioni. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: la ripresa della crescita e un forte recupero della occupazione, che ha ridotto in nove mesi un terzo della perdita accumulata in sei anni, oltre al recupero della competitività come accertato ieri dalla Banca Mondiale. Le percezioni seguono sempre i fatti. Oggi l'Istat segnala che le percezioni e le aspettative delle imprese e degli italiani sono le migliori da prima che la crisi arrivasse. Siamo un grande Paese che, mentre torna ad investire sul futuro, sta ricostruendo il capitale di fiducia su se stesso". Lo dice il responsabile economia del Pd Filippo Taddei.
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2. BANCA MONDIALE: SERRACCHIANI,CON RIFORME SCALIAMO CLASSIFICA
(ANSA) - "La banca mondiale segna un netto miglioramento dell'Italia. Grazie alle riforme scaliamo la classifica mondiale. La realtà vince sulle chiacchiere". Lo scrive su Twitter Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd.
3. BANCA MONDIALE: ROSATO, IL CORAGGIO DELLE RIFORME
(ANSA) - "Per #bancamondiale Italia recupera 11 posizioni per competitività grazie a #jobact e giustizia. È il coraggio delle riforme #lavoltabuona": così Ettore Rosato capogruppo Pd alla Camera.
4. PASTICCIO SULLA COMPETITIVITÀ IL GOVERNO: SCALIAMO LA CLASSIFICA IN REALTÀ L' ITALIA VA INDIETRO
Beniamino Pagliaro per “la Stampa”
Chi legge le dichiarazioni del viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, apprenderà che l' Italia ha guadagnato in un anno ben undici posizioni, dalla numero 56 alla 45, nella classifica sulla facilità di fare impresa stilata ogni anno dalla Banca mondiale. Chi invece si volesse avventurare nella lettura del report vero e proprio, scoprirà che l' Italia è peggiorata di una posizione: dal numero 44 a quello 45.
banca mondiale rapporto doing business italia classifica 2016
Il ranking dell' anno scorso - spiega, semplice semplice, una nota alla scheda Paese - non può essere comparato con quello nuovo, perché nei dodici mesi sono stati cambiati metodi di analisi.
Si potrebbe, in effetti, contestare l' utilità e l' efficacia di una classifica non comparabile. E i ranking della Banca mondiale sono stati spesso criticati, tanto da costringere alcuni dirigenti dell' istituto ad ammettere possibili incoerenze. Ma è difficile non notare l' asterisco sulla scheda Paese, e scoprire dunque che la facilità di fare impresa in Italia non ha fatto un balzo in avanti.
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Ci sono in ogni caso elementi positivi che la Banca mondiale riconosce e che hanno consigliato gli esponenti di governo e del Pd a commentare entusiastici.
Il report cita due riforme volute dal governo: la notifica telematica e obbligatoria degli atti che rende più facile far rispettare un contratto, e il Jobs Act.
Secondo la Banca mondiale, il Paese è sceso dal posto numero 44 a quello 45, subito alle spalle di Bielorussia, Belgio, Ungheria e Kazakistan, e prima di Montenegro, Cipro e Cile. I partner europei sono decisamente messi meglio, con la Germania al 15° posto, la Francia al 27°, la Spagna al 33°.
Nella classifica specifica sull' avvio di un' impresa, l' Italia ha perso due punti, dalla posizione 48 a quella 50, meglio comunque di Svizzera, Spagna e Germania. È peggiorata, dal gradino 79 a quello 86, la facilità di ottenere un permesso di costruzione. Ancora, è peggiorata la posizione del Paese nella graduatoria relativa all' accesso al credito, dal numero 90 al 97 del mondo.
L' Italia conferma invece la prima posizione assoluta per la facilità di portare avanti il commercio internazionale. Ci sono anche i suggerimenti: la Banca mondiale ritiene che dimezzando i tempi dei procedimenti civili nelle corti italiane la taglia media delle imprese aumenterebbe dell' 8-12%.
La fotografia del mondo che emerge dal controverso report vede alcuni Paesi percepiti in difficoltà migliorare il clima per le imprese. Russia, Cina, India e Brasile hanno infatti migliorato la propria posizione. La Russia è al 51° posto, la Cina all' 84°, l' India al 130°, ancora lontano dall' obiettivo del numero 50 che si è dato Narendra Modi.
Sul podio assoluto ci sono Singapore, Nuova Zelanda e Danimarca. Gli Stati Uniti sono al settimo posto, seguiti dai Paesi nordici.
L' Italia, dice Calenda, punta ad arrivare tra le prime venti economie del mondo nella classifica.
@bpagliaro.