GRATTACIELI & GRATTACAPI - A TORINO LE ARCHISTAR PIANO E FUKSAS HANNO IN CANTIERE DUE GRANDI OPERE TRA GRANDI POLEMICHE - COLLAUDI CONTROVERSI E MAXICOMPENSI PUNTELLANO I DUE EDIFICI RIVALI DELLA MOLE

Andrea Giambartolomei per “Il Fatto quotidiano

 

MASSIMILIANO Fuksas MASSIMILIANO Fuksas

Già dalle porte della città si vede: nel giro di pochissimi anni lo skyline di Torino è cambiato. La Mole Antonelliana non sovrasta più la città con la sua guglia, ora ci sono due colossi di acciaio e cemento armato con i loro intrecci di politica e affari, e adesso al centro di polemiche giudiziarie e procedurali.

 

Sono i grattacieli di due archistar, il senatore Renzo Piano e Massimiliano Fuksas. Il primo ha disegnato il nuovo centro direzionale di Intesa Sanpaolo alto 167 metri. Il secondo invece ha progettato la nuova sede della Regione Piemonte alta 200 metri, voluta dall’ex governatore Ezio Ghigo (centrodestra), confermata da Mercedes Bresso (centrosinistra) e autorizzata dal leghista Roberto Cota, che ha permesso alle coop rosse Coopsette e Cmb del gruppo “Torre Regione Piemonte” di cominciare i lavori sui terreni dell’ex stabilimento della Fiat Avio.

 

Ogni grattacielo ha portato con sé il suo carico di scandali e polemiche. Lunedì, tanto per citare l’ultimo episodio, l’edizione cittadina della Stampa ha dato notizia di una causa intentata da Fuksas contro la Regione per il pagamento della supervisione artistica, circa 2,7 milioni di euro che si aggiungerebbero a una parcella da 22 milioni.

RENZO PIANO jpegRENZO PIANO jpeg

 

Per l’ordine degli architetti e degli ingegneri di Milano, che ha svolto una consulenza per la procura della Corte dei conti, la parcella è troppo alta. Secondo l’architetto però la supervisione sarebbe inserita nel contratto iniziale, ma non è mai stata svolta né pagata, e così i costruttori starebbero realizzando l’opera senza rispettare il progetto dello studio Fuksas Associati.

 

La causa ha messo in allarme l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna, ma pochi giorni dopo, senza neanche una telefonata tra i due, si è risolto tutto: l’archistar ha chiesto ai suoi legali di ritirare la causa. “La giunta di Cota aveva cominciato una trattativa che non si è chiusa - ricorda Reschigna al Fatto - e io in questo momento, di fronte a un’indagine della Corte dei conti, preferisco non parlare di transazioni”.

 mole antonelliana mole antonelliana

 

L’ex assessore Gilberto Pichetto Fratin e Fuksas si erano accordati sul pagamento di 400 mila euro, ma la caduta della giunta Cota ha bloccato tutto e ora, con l’indagine in corso, l’amministrazione è cauta. Sarebbero già otto i milioni di euro di danno erariale stimati dalla Guardia di finanza, dal sostituto procuratore regionale Corrado Croci e dai loro consulenti.

 

Ma non è tutto. I pm Stefano Demontis e Giancarlo Avenati Bassi stanno ancora indagando sulla concessione dei lavori e sullo smaltimento irregolare dei terreni inquinati dell’area, ceduta dalla Risanamento di Luigi Zunino alla Regione per un prezzo raddoppiato: per questo fatto Zunino fu processato per truffa, ma il reato cadde in prescrizione.

 

Sarà concluso entro l’anno, invece, il centro direzionale di Intesa San Paolo disegnato da Piano, con i suoi 167 metri di altezza, uno in meno della Mole, fortemente voluto dall’ex presidente di Sanpaolo Imi, il potentissimo ingegnere Enrico Salza, da sempre vicino alle maggioranze comunali di Chiamparino e oggi di Piero Fassino.

 

NUOVA SEDE REGIONE PIEMONTENUOVA SEDE REGIONE PIEMONTE

La struttura è diventata il simbolo di quel potere che domina la città e che unisce la banca alle amministrazioni locali. Un esempio? Nel 2008, quando Sergio Chiamparino era ancora sindaco della città e prima che diventasse presidente della Compagnia di San Paolo, l’ex direttore generale vicario del Comune Giambattista Quirico ha avuto il nullaosta per fare il collaudatore del grattacielo per conto di Intesa: fuori dagli orari d’ufficio l’ingegnere doveva controllare i lavori fatti dai costruttori, Rizzani de Eccher e Implenia, un compito che continua nonostante sia in pensione da due anni.

 

Luigi zuninoLuigi zunino

Non è la prima mansione che Quirico compie per conto di privati eccellenti: è stato anche collaudatore dello Juventus Stadium, opera finita nel mirino della procura di Torino per l’utilizzo di un acciaio improprio. Quirico fu indagato, ma la pm Gabriella Viglione non individuò prove di reati e il fascicolo venne archiviato.

 

Nella richiesta di archiviazione però si faceva notare all’ingegnere l’opportunità di astenersi da incarichi di privati specialmente se svolti nel Comune in cui lavora come direttore di un ufficio tecnico pubblico. Al momento la Procura di Torino sta approfondendo uno stralcio, un’inchiesta senza ipotesi di reato e senza indagati per accertare la regolarità di questi incarichi. Nonostante tutto l’ex direttore comunale continua a visitare il cantiere di Intesa Sanpaolo.

 

 Cantiere grattacielo Intesa-Sanpaolo Cantiere grattacielo Intesa-Sanpaolo

Questi due grattacieli potrebbero essere solo i primi colossi di una lunga serie. Il piano regolatore della città, realizzato nel 2006, prevede altre torri in corrispondenza degli snodi principali: “Non ci sono progetti prossimi - afferma la direttrice della divisione urbanistica del Comune di Torino Paola Virano -. Ci sono interlocuzioni aperte, ma non c’è nulla di maturo”.

Ultimi Dagoreport

pietrangelo buttafuoco phica.net fimmini

DAGOREPORT - FANNO SCANDALO L’AUDIO SOTTRATTO A RAOUL BOVA E IL SEXY-TAPE RUBATO A STEFANO DE MARTINO. SE NE ESCE CON AFFANNO LEGGENDO DI PHICA.NET E DELLA PAGINA FB “MIA MOGLIE”, INFARCITE DI COMMENTI SCORREGGIONI ANCHE PER IL PIÙ ZOZZO CESSO PUBBLICO - È IMPRESSIONANTE PERÒ, COME NEL CORSO DEL TEMPO, LA PERCEZIONE DELLA SESSUALITÀ DA PARTE DELLA MASCHIETUDINE, SIA CAMBIATA. QUANTO TEMPO È PASSATO DA SILVIO BERLUSCONI CHE AFFERMAVA CHE “LA PATONZA DEVE GIRARE”? - NESSUNO SOLLEVÒ IL SOPRACCIGLIO DELL’AMORALITÀ QUANDO NEL 2009 MONDADORI PUBBLICÒ UN LIBRO DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO, DAL TITOLO “FIMMINI”, SOTTOTITOLO “AMMIRARLE, DECIFRARLE, SEDURLE”, IN CUI  L'ATTUALE PRESIDENTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA AFFERMAVA: “I FIANCHI MORBIDI, E CON QUESTI I SENI DELL’ORGOGLIO MAMMIFERO, SONO ESCHE ESIBITE PER LA RACCOLTA DI SPERMA” – CHISSÀ COSA NE PENSANO I MASCULI INFOIATI DI PHICA.NET DELLA SUA INTERPRETAZIONE DELL'ARCANO MONDO FEMMINILE: “LA DONNA NON VUOLE ESSERE COMPRESA, BENSÌ PRESA’’? - VIDEO

tiziana rocca giulio base venezia alberto barbera mollicone federico

CIAK, VENEZIA S'E' DESTRA! - IL MIGLIOR FILM (DA RIDERE O DA PIANGERE) ALLA MOSTRA DEL CINEMA L’HA SCODELLATO L’INARRESTABILE COPPIA DI POTERE GIULIO BASE E TIZIANA ROCCA SUL PALCO DELL’ITALIAN PAVILLION, SPAZIO FINANZIATO DAL MINISTERO DI GIULI E DA CINECITTÀ SPA DELLA CACCIAMANI - SI VIENE COSÌ A SAPERE CHE BASE, GIÀ A CAPO DEL FESTIVAL DI TORINO, È STATO NOMINATO, NELLA SORDINA AGOSTANA, DIRETTORE DEL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO DI MADRID – DAL CANTO SUO, LA ROCCA SI È DATA DA FARE PER ALIMENTARE LA SUA RETE DI RELAZIONI INVENTANDOSI “FILMING ITALY VENICE AWARD” E DISTRIBUENDO PREMI ALLA QUALUNQUE, CON LA BENEDIZIONE DI MOLLICONE E ALBERTO BARBERA... - IL VIDEO-POMPA DEL TG1

gian marco chiocci giampaolo rossi alfredo mantovano giorgia meloni giovambattista giovanbattista fazzolari tg1

DAGOREPORT- CHE FRATELLI D’ITALIA, DOPO TRE ANNI DI PALAZZO CHIGI, NON SIA PIÙ IL PARTITO MONOLITICO NELLA SUA DEVOZIONE E OBBEDIENZA A GIORGIA MELONI È DIMOSTRATO DALL’ULTIMO SCAZZO NEL POLLAIO RAI TRA CHIOCCI E ROSSI - COL DIRETTORE DEL TG1 CHE SPUTTANA IN PIAZZA, CON APPOSITO COMUNICATO, I SUOI CONTATTI RISERVATI CON LA DUCETTA: ‘’NEI GIORNI SCORSI LA PREMIER MI HA SONDATO INFORMALMENTE PER CAPIRE UNA MIA EVENTUALE, FUTURA, DISPONIBILITÀ NELLA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE” - CON MASSIMO CINISMO E MINIMO RISERBO, CHIOCCI AGGIUNGE: “UNA CHIACCHIERATA, COME TANTE ALTRE IN QUESTI MESI...” - S'AVANZA "FRATELLI SERPENTI", UN PARTITO VITTIMA CRESCENTE DI INTRIGHI DI POTERE, CHE VIVE SCHIZOFRENICAMENTE LA PROPRIA EGEMONIA COME SABOTAGGIO DEL CAMERATA RIVALE - DALLA NOMINA DI FOTI A MINISTRO AL MURO DI IGNAZIO LA RUSSA A PROTEZIONE DI SANTANCHÉ FINO AL SUO ENDORSEMENT PER MAURIZIO LUPI PER IL DOPO-SALA IN BARBA AL MELONIANO FIDANZA, DAGLI SCAZZI CROSETTO-MANTOVANO A LOLLOBRIGIDA “COMMISSARIATO”, DALLA NOMINA DI GIULI ALLO SCONTRO SCHILLACI-GEMMATO. ESSI': A VOLTE IL POTERE LOGORA CHI CE L’HA….

antonio barbera giulio base monda buttafuoco borgonzoni mantovano

FLASH! – BIENNALE DELLE MIE BRAME: IL MANDATO DI ALBERTO BARBERA ALLA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA TERMINA FRA UN ANNO MA DA MESI SI SUSSEGUONO VOCI SULLE ASPIRAZIONI DI ANTONIO MONDA (SPONSOR MANTOVANO) E DI GIULIO BASE, SUPPORTATO DALLO STRANA COPPIA FORMATA DALLA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA LUCIA BORGONZONI E DA IGNAZIO LA RUSSA (GRAZIE ALLO STRETTO RAPPORTO CON FABRIZIO ROCCA, FRATELLO DI TIZIANA, MOGLIE DI BASE) - IL PRESIDENTE ‘’SARACENO’’ BUTTAFUOCO, CHE TREMA AL PENSIERO DI MONDA E BASE, NON VUOLE PERDERE LA RICONOSCIUTA COMPETENZA INTERNAZIONALE DI BARBERA E GLI HA OFFERTO UN RUOLO DI ‘’CONSULENTE SPECIALE’’. RISPOSTA: O DIRETTORE O NIENTE…

peter thiel narendra modi xi jinping donald trump

DAGOREPORT - IL VERTICE ANNUALE DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE DI SHANGHAI (SCO), SI AVVIA A DIVENTARE L’EVENTO POLITICO PIÙ CLAMOROSO DELL’ANNO - XI JINPING ATTENDE L’ARRIVO DEI LEADER DI OLTRE 20 PAESI PER ILLUSTRARE LA “VISIONE CINESE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE – ATTESI PUTIN, L’INDIANO MODI (PER LA PRIMA VOLTA IN CINA DOPO SETTE ANNI DI SCAZZI), IL BIELORUSSO LUKASHENKO, IL PAKISTANO SHARIF, L’IRANIANO PEZESHKIAN E IL TURCO ERDOGAN - SE DA UN LATO IL SUMMIT SCO RAPPRESENTA IL TRIONFO DEL DRAGONE, CHE È RIUSCITO A RICOMPATTARE MEZZO MONDO, DALL’INDIA AL BRASILE, MINACCIATO DALLA CLAVA DEL DAZISMO DI TRUMP, DALL’ALTRO ATTESTA IL MASSIMO FALLIMENTO DELL’IDIOTA DELLA CASA BIANCA – L’ANALISI SPIETATA DELL’EMINENZA NERA, PETER THIEL, A “THE DONALD”: "A COSA SONO SERVITI I TUOI AMOROSI SENSI CON PUTIN PER POI RITROVARTELO ALLA CORTE DI PECHINO? A COSA È SERVITO LO SFANCULAMENTO DELL’EUROPA, DAL DOPOGUERRA AD OGGI FEDELE VASSALLO AI PIEDI DEGLI STATI UNITI, CHE ORA È TENTATA, PER NON FINIRE TRAVOLTA DALLA RECESSIONE, DI RIAPRIRE IL CANALE DI AFFARI CON LA CINA, INDIA E I PAESI DEL BRICS?” – "DONALD, SEI AL BIVIO’’, HA CONCLUSO THIEL, "O SI FA UN’ALLEANZA CON LA CINA, MA A DETTAR LE CONDIZIONI SARÀ XI, OPPURE DEVI ALLEARTI CON L’EUROPA. UNA TERZA VIA NON C’È…”