LA GUERRA DI PUTIN – PRIMA DI AZZERARE L’ISIS, LE BOMBE RUSSE FANNO FUORI I NEMICI DI ASSAD - LA CASA BIANCA SPIAZZATA: ‘’IL BLITZ È IN CONTRASTO CON QUANTO OBAMA E PUTIN SI SONO DETTI’’

Putin è di nuovo in guerra e, per la prima volta da quando è al Cremlino, la conduce apertamente e senza venire contestato dalla comunità internazionale - In attesa di un negoziato sul coordinamento, per ora di fatto Usa e Russia combattono ciascuno la propria guerra, con avversari e obiettivi diversi….

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Anna Zafesova per La Stampa

PUTIN ASSAD PUTIN ASSAD

 

Vladimir Putin è di nuovo in guerra e, per la prima volta da quando è al Cremlino, la conduce apertamente e senza venire contestato dalla comunità internazionale. 


L’offensiva
Ieri mattina il Consiglio federale, la Camera alta del parlamento , ha – per la seconda volta in un anno e mezzo – autorizzato (seduta chiusa, voto unanime) il presidente russo a utilizzare le forze armate all’estero. Dopo l’Ucraina, la Siria, e poche ore dopo il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato raid dell’aviazione russa «contro le postazioni dell’Isis», che ha colpito almeno sette bersagli nei pressi di Homs e Hama, secondo la tv di Damasco. I ribelli però dicono che 36 civili sono stati uccisi.

 

militari russi posano con foto di putin e assad militari russi posano con foto di putin e assad

Quasi contemporaneamente Putin ha spiegato i contorni dell’operazione ai suoi ministri: «Non abbiamo intenzione di tuffarci in questo conflitto, ci limiteremo ad assistere l’esercito siriano nella controffensiva antiterroristica». I russi non combatteranno a terra ma si limiteranno al «sostegno aereo», ha promesso il leader russo, insistendo sulla legittimità dell’intervento: «La lotta al terrorismo internazionale si può svolgere in base a una risoluzione dell’Onu oppure a una richiesta di aiuto militare del Paese interessato, e nessuno dei nostri partner internazionali ha questi requisiti». Mosca invece ha ricevuto una richiesta ufficiale di Assad e il portavoce del Cremlino ha ribadito che degli 11 Paesi impegnati in raid contro l’Isis la Russia è l’unica ad avere il diritto di compierli.


Quale coalizione
Nonostante questo, Putin ha rilanciato l’idea di una coalizione internazionale contro Isis, e il suo ministro degli Esteri Serghey Lavrov ha specificato che tra gli alleati cruciali dovrebbero esserci gli Usa, l’Iran, l’Arabia Saudita, la Turchia, l’Egitto e gli emirati del Golfo, oltre agli europei «che potrebbe essere utili».

PUTIN ASSISTE ALLE ESERCITAZIONI MILITARI PUTIN ASSISTE ALLE ESERCITAZIONI MILITARI

 

L’intesa sul coordinamento sul terreno sembra meno operativa di quello che poteva apparire: Mosca ha avvertito Washington del lancio dei raid un’ora prima, e Lavrov al Palazzo di Vetro ha offerto «canali di contatto permanenti». A quanto pare non funzionano ancora: il Pentagono ha proposto una «discussione» sul ruolo russo in Siria, e Fox News sostiene che i russi hanno chiesto agli americani di «liberare lo spazio aereo» per agire indisturbati. 

john kerry vladimir putin john kerry vladimir putin


La risposta americana
Gli Usa però ieri sera hanno lanciato raid aerei contro l’Isis ad Aleppo e «continueremo a farlo» dice Kerry. Potrebbe essere anche un gioco delle parti, ma sembra che per ora Mosca agisca abbastanza per conto suo. Anche perché i primi bersagli scelti dalla sua aviazione si trovano in zone molto lontane dalle posizioni dell’Isis. I russi dicono che non colpiranno tanto i combattenti islamisti quanto la loro infrastruttura, innanzitutto petrolifera.

 

john kerry mohammad zarif john kerry mohammad zarif

Mosca ha rivendicato di aver distrutto i centri di comando sulla montagne e condotto una ventina di raid. Condotti, ha specificato il Cremlino, contro Isis e altri gruppi estremisti. Il sospetto di molti analisti però è che in realtà Putin aiuti Assad a combattere non l’Isis ma l’opposizione siriana (sostenuta dagli Usa). Il segretario di Stato John Kerry ha ribadito che «non dobbiamo confondere la lotta contro l’Isis e il sostegno ad Assad».

 

john kerry vladimir putin john kerry vladimir putin

E Ashton Carter, segretario alla Difesa Usa ha chiesto a Mosca di fermare «la sua aggressione in Siria» sostenendo che la sua strategia è destinata a fallire. E che Mosca stia agendo senza grandi coordinamenti lo si capisce dalle parole del portavoce della Casa Bianca: «I raid russi sono in contrasto con quando Obama e Putin si sono detti». In attesa di un negoziato sul coordinamento, per ora di fatto Usa e Russia combattono ciascuno la propria guerra, con avversari e obiettivi diversi. E il comandante delle truppe Nato in Europa Philip Breedlove sostiene che Mosca ha inviato in Siria non solo i bombardieri Sukhoi, ma anche i caccia per combattimento aereo, insieme a missili che potrebbero rendere la parte della Siria controllata da Assad una «bolla» invulnerabile.

 

 

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