1. IERI SI E' SVOLTA A DRESDA UNA GRANDE MANIFESTAZIONE CONTRO ANGELA MERKEL DEL PEGIDA, MOVIMENTO DEGLI EUROPEI PATRIOTTICI CONTRO L’ISLAMIZZAZIONE DELL’OCCIDENTE 2. LA MERKEL RESTA FERMA SULLA NECESSITÀ DI TROVARE UNA CONVIVENZA PACIFICA CON I MUSULMANI CHE VIVONO IN GERMANIA E IN EUROPA. OGGI PARTECIPERÀ ALLA MANIFESTAZIONE PER LA TOLLERANZA ORGANIZZATA DALLE ASSOCIAZIONI MUSULMANE A BERLINO 3. E' CONTRARIA POI A PORRE LIMITI AL TRATTATO DI SCHENGEN SULLA LIBERA CIRCOLAZIONE 4. TRA I SIMPATIZZANTI DI PEGIDA, ALCUNI SONO NEONAZISTI, ALTRI HOOLIGAN DI QUALCHE SQUADRA DI CALCIO, ALTRI SONO POLITICI. IN GRAN PARTE, PERÒ, SONO NORMALI CITTADINI CHE VOTANO IL PARTITO DELLA MERKEL. E MOLTI ERANO ESTERREFATTI ALL’IDEA CHE ANGELONA LI CRITICASSE ASPRAMENTE E POI ANNUNCIASSE DI MANIFESTARE ASSIEME AI MUSULMANI

Danilo Taino per il “Corriere della Sera

 

marcia anti islam in germania 9marcia anti islam in germania 9

«Non vogliono che dimostriamo, ma sono loro, i politici ufficiali, a essere stati presi di sorpresa dai massacri di Parigi — dice Pia («meglio che non le dia il cognome, non si sa mai») — Noi eravamo in piazza anche il lunedì precedente, e quello prima: è la dodicesima volta che scendiamo per le strade. Perché il pericolo noi lo viviamo tutti i giorni. Ma loro, Merkel e gli altri, non hanno ancora capito. Ci vorrebbero leader forti, ci vorrebbe un Putin».

 

marcia anti islam in germania 8marcia anti islam in germania 8

In effetti, l’incomprensione tra la cancelliera tedesca e i dimostranti che ieri hanno manifestato a Dresda nel corteo del lunedì organizzato dal movimento anti-islamico Pegida è quasi totale. Nel lungo periodo, è una divaricazione che potrebbe diventare un problema. 
 

marcia anti islam in germania 7marcia anti islam in germania 7

Ciò nonostante, Angela Merkel resta ferma sulla necessità di trovare una convivenza con i musulmani che vivono in Germania e in Europa. Gli attacchi di Parigi, se possibile, l’hanno rafforzata nelle sue convinzioni, che già aveva espresso nel discorso di fine anno, nel quale aveva accusato Pegida di «pregiudizi» e di «odio».

 

Ieri, mentre a Dresda i manifestanti lanciavano lo slogan «il popolo è qui», durante una conferenza stampa con il primo ministro turco Ahmet Davutoglu, la cancelliera diceva senza mezzi termini che il Paese «vuole una convivenza pacifica con l’Islam» e annunciava che oggi parteciperà alla manifestazione per la tolleranza organizzata dalle associazioni musulmane a Berlino.

marcia anti islam in germania 6marcia anti islam in germania 6

 

«Sarò presente assieme a molti ministri del gabinetto — ha assicurato — e il presidente (tedesco) Gauck terrà un discorso». Chiusura netta verso il movimento nato lo scorso ottobre. E poi una seconda chiusura verso quei governi e quei partiti che in Europa vorrebbero porre limiti al trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone.

L’accordo – ha detto – «non è in discussione»: semmai si tratta di scambiarsi più informazioni tra Paesi per rafforzare la sicurezza. Stesa linea dell’Italia, espressa da Gentiloni: «Nessun governo europeo parla di sospendere Schengen». 

marcia anti islam in germania 5marcia anti islam in germania 5


Frau Merkel è insomma sempre più determinata a svolgere un ruolo di leadership in Germania e in Europa, a cominciare dall’emergenza del momento, cioè i rapporti con l’Islam e l’immigrazione. I dèmoni nascosti nell’anima dell’Europa, se ancora ci sono, sembra intenzionata a contrastarli senza se e senza ma. Onorevole.

 

marcia anti islam in germania 4marcia anti islam in germania 4

L’esercizio, però, è tutto meno che facile e probabilmente impossibile da condurre a senso unico. I dimostranti mobilitati ieri nella capitale della Sassonia da Pegida — il movimento degli Europei patriottici contro l’islamizzazione dell’Occidente — sono in buon numero suoi elettori. Da settimane si mobilitano, ieri la manifestazione più numerosa da settimane, alcune decine di migliaia. E molti erano esterrefatti all’idea che la cristiano-democratica Merkel li criticasse aspramente e poi annunciasse di manifestare assieme ai musulmani. 
 

marcia anti islam in germania 3marcia anti islam in germania 3

«Penso che un cancelliere o una cancelliera debbano stare dalla nostra parte, del popolo tedesco e della Germania — diceva Hans Franke, studente — Non siamo noi i violenti, i misogini. Ma anche dopo quello che è successo nei giorni scorsi a Parigi Merkel non si è ravveduta».

 

Tra i simpatizzanti di Pegida, parecchi sono più pesanti quando parlano della cancelliera: alcuni sono neonazisti, altri hooligan di qualche squadra di calcio, altri sono politici in formazione. In gran parte, però, sono normali cittadini. Ieri, in piazza, qualche cartello era violento: «Islam=Carcinoma», per esempio. Ma per lo più erano manifesti del tipo «Merkel non ci conosci», «Wir «sind das Volk» (Noi siamo il popolo) e striscioni neri con i nomi dei morti di Parigi scritti in rosso. A questa gente, Frau Merkel dovrà dare qualcosa di più. 
 

marcia anti islam in germania 2marcia anti islam in germania 2

E’ evidente che il governo vuole evitare divisioni sociali che poi possono diventare scontri e violenza aperta. Ma la piazza di ieri sera a Dresda era su una lunghezza d’onda diversa. Era arrabbiata con l’establishment che non la ascolta. Gli oratori accusavano, tra applausi scroscianti, «i media menzogneri» che li hanno definiti nazisti.

marcia anti islam in germania 13marcia anti islam in germania 13

 

Rifiutavano le accuse di odio, nel Paese che accetta più rifugiati politici d’Europa. Lanciavano un programma in sei punti per avere più controlli alle frontiere, una politica dell’immigrazione diversa, la democrazia diretta come in Svizzera. E’ chiaro che c’è confusione, cupezza, paura, rabbia. E che c’è chi vorrebbe dare una direzione di estrema destra ai manifestanti. Ma è anche chiaro che i soli discorsi sulla convivenza, per quanto giusti, a questa folla non bastano. Così finisce per invocare Putin. 

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...