I KILLER DI ALLAH? QUEI BRAVI RAGAZZI CHE LA FRANCIA PERDONÒ - ALTRO CHE PESCI PICCOLI, I FRATELLI ACCUSATI DEL MASSACRO DI PARIGI FINIRONO ANCHE IN UNA TESI DI DOTTORATO SUL TERRORISMO ISLAMICO E IN TV

Cherif, uno dei due terroristi della strage di Parigi, era stato condannato a 3 anni. Fu scarcerato; l’assistente sociale lo difese - Ora salta fuori che i servizi segreti avevano ricevuto segnalazioni durante il 2014 di due suoi viaggi in Siria insieme al fratello - Ma questo non è stato sufficiente per vigilare strettamente su spostamenti e relazioni…

Condividi questo articolo


Franco Bechis per "Libero Quotidiano"

 

cherif kouachi 7 cherif kouachi 7

Il giudizio è stato netto: «un bravo ragazzo. Ha capito di essere stato invischiato in una vicenda più grande di lui. Lo avevano indottrinato, e dice di non essere stato capace di opporre resistenza. Ma ora ha capito». Così davanti alle telecamere di Antenne 3 l’educatore- assistente sociale del grande carcere di Fleury-Mérogis (Essonne) «assolveva» dopo pochi mesi di prigione a fine 2005 Cherif Kouachi, uno dei due fratelli franco-algerini che avrebbero compiuto il massacro di Parigi nella redazione di «Charlie Hebdo».

 

Un giudizio utile, condito poi da un po’ di retorica sullo sbandamento del giovane, che fino all’arresto era stato uno come tanti della sua età: cambiava di tanto in tanto fidanzata, faceva il cantante rap dilettante, fumava spinelli, non andava nemmeno in Moschea. Come disse l’educatore: un bravo ragazzo, non un integralista islamico. Tanto è che dopo la lunga carcerazione preventiva Kouachi non sarebbe restato in carcere, e quando nel 2008 il processo avrebbe reso definitiva una condanna a 3 anni per la sua adesione a cellula terroristica, la pena fu condonata per la metà. E in carcere non sarebbe più tornato.

cherif kouachi 2 cherif kouachi 2

 

Almeno per quella inchiesta. Perchè due anni più tardi- nel 2010- il «bravo ragazzo» sarebbe stato nuovamente arrestato, e indagato suo fratello Said, coinvolti entrambi nel piano per fare evadere un altro terrorista islamico dal carcere: Smain Ait Ali Belkacem. Cherif resterà in carcerazione preventiva oltre 5 mesi, poi verrà liberato per mancanza di prove. Da quel momento sembra che entrambi i fratelli siano tornati a una vita apparentemente normale (Cherif prima ha consegnato a domicilio le pizze, poi ha trovato un impiego temporaneo in un supermercato).

 

forze speciali francesci caccia all'uomo kouachi 4 forze speciali francesci caccia all'uomo kouachi 4

Ora salta fuori che i servizi segreti avevano ricevuto segnalazioni durante il 2014 di almeno due viaggi in Siria di entrambi i fratelli. Ma il segnale non è stato sufficiente per vigilare più strettamente sui loro spostamenti e sulle loro relazioni. Tutto però si può dire meno che i fratelli Kouachi fossero illustri sconosciuti, pesci piccoli da non tenere d’occhio.

 

Dell’arresto di Cherif alla fine del 2004 raccontò tutta la stampa internazionale, e sul New York Times si trovano anche ampi resoconti del processo che sarebbe stato celebrato nel 2008. Di più: la cellula salafita francese di cui facevano parte entrambi i fratelli è stata perfino studiata, oggetto di tesi universitarie e post universitarie.

forze speciali francesci caccia all'uomo kouachi 3 forze speciali francesci caccia all'uomo kouachi 3

 

È dedicato a loro un capitolo del dottorato di ricerca di Mohamed Ali Adraoui presso l’Università europea, finanziato dal programma Max Weber. Cita «il famoso caso» della «filiera di Buttes-Chaumont nel XIXe arrondissement di Parigi», cui appartenevano appunto i fratelli Kouachi e che era guidata da Farid Benyettou, un ragazzo arabo di pochi anni più grande di loro che faceva un po’ da organizzatore, un po’ rivestiva i panni dell’Imam. E’ stato lui a reclutare i fratelli attentatori.

 

forze speciali francesci caccia all'uomo kouachi 2 forze speciali francesci caccia all'uomo kouachi 2

Benyettou era andato in Iraq nel marzo 2003. Lì aveva preso il nome di Abu Abdullah, e aveva chiamato gli «amici francesi» alla jihad insieme al suo compagno di spedizione, Boubaker el- Hakim. Tornato in Francia reclutò appunto Cherif, che a processo ha raccontato di come Farid gli avesse fatto capire che nel Corano si incitava al martirio, convincendolo che a quello un buon mussulmano avrebbe dovuto tendere. Ci volle poco a convincerlo a partire per l’Iraq: bastò un filmato sul trattamento che gli americani riservavano ai fratelli iracheni nella prigione di Abu Graib.

 

forze speciali francesci caccia all'uomo kouachi 5 forze speciali francesci caccia all'uomo kouachi 5

Fu organizzata la spedizione di Farid, Cherif e Boubaker in Iraq, e li avrebbero seguiti poi un’altra cinquantina di seguaci raccolti in Francia. Fu anche acquistato poco prima del Natale 2004 il biglietto per Damasco: per entrare in Iraq e unirsi agli altri jiaddisti la via giusta era passare dalla Siria. Fu a quel punto che scattò l’operazione di polizia, e i partenti furono arrestati qualche giorno prima di imbarcarsi su quel volo. Ma da quel momento entrò in scena un altro tipo di Francia. Quella buonista, che funzionò a meraviglia nel caso di Cherif come si è visto nell’assoluzione un po’ frettolosa datagli dall’assistente sociale. Anche quella libertaria, che considerò quel processo eccessivo.

 

franc??ois hollande franc??ois hollande

Furono tutti condannati, sia pure con notevoli sconti di pena. Ma nessuno avrebbe scontato fino in fondo le pene comminate, che arrivarono fino a sette anni di carcere. Farid Benyettou diventò quasi un simbolo di libertà: si sostenne che il suo arresto fosse ingiusto, fu amplificata la tesi dell’avvocato secondo cui nessuna legge francese vietava di andare a fare i combattenti in un paese straniero come l’Iraq.

 

Il terrorista sarebbe diventato protagonista mediatico, rilasciando a margine del processo anche interviste, dove attaccava la Francia, «paese di miscredenti. Non amo questa terra. Non ha rispetto per i mussulmani, c’è discriminazione e islamofobia. Dobbiamo combattere in Francia per difendere i mussulmani, ma dobbiamo farlo con mezzi leciti. Dobbiamo usare la democrazia contro la Francia. Non dobbiamo usare armi o lanciare bombe. La Francia non ha dichiarato guerra a noi». Bastò questo a farne una icona dell’islam moderato.

artisti per charlie hebdo 3 artisti per charlie hebdo 3

 

E perfino il giudice che lo ha condannato, in sentenza ha scritto che anche il governo francese aveva bollato come ingiusta la guerra in Iraq. E giustificò così lo sconto di pena. Fu condannato a sette anni anche Boubaker el- Hakim. Dopo tre anni è uscito di prigione ed è sparito. E’ inseguito da un mandato di cattura internazionale della Tunisia, perchè ritenuto l’organizzatore dell’assassinio del leader dell’opposizione di Tunisi, Mohamed Brahmi e di tutta la sua famiglia (avvenuto nel 2013). I due fratelli Kouachi - i bravi ragazzi che avevano solo sbandato nella vita- purtroppo sono riapparsi a Parigi il 7 gennaio con i kalashnikov in mano davanti alla sede di Charlie Hebdo.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

A CASA DI CARLO DE BENEDETTI - COME SI FA, AVENDO I SUOI SOLDI, A POSARE DAVANTI A UNA PARETE A TROMPE-L'ŒIL CHE RIPRODUCE UN FINTO TRALICCIO CON VITE, DOVE C’È APPESO SOPRA UN FALSO CANALETTO IN CORNICE DORATA OSCURATO, PER GIUNTA, DALLE FOTO DEI PARENTI, DI CUI UNA IN CORNICE LEOPARDATA? - IL CUSCINO SUL DIVANO SEMBRA LA TOVAGLIA DI UNA PIZZERIA. NON PARLIAMO DEGLI ANIMALETTI POP SU UNA CONSOLLE DI MARMO - JOHN ELKANN AVRÀ DISTRUTTO “REPUBBLICA” MA LUI DEVE AVER IMPARATO DALL’ARCINEMICO BERLUSCONI A FAR FALLIRE IL BUON GUSTO… - VIDEO

FLASH! - NELLO SCONTRO SULL'EREDITÀ AGNELLI CHE VEDE IN CAMPO QUATTRO FRATELLI DE PAHLEN CONTRO I TRE FRATELLI ELKANN, TUTTI FIGLI DI MARGHERITA AGNELLI, FA CAPOLINO IL GOSSIP - SI VOCIFERA CHE SIA SBOCCIATA UNA AFFETTUOSA AMICIZIA TRA LA BELLA E PIMPANTE ANNA DE PAHLEN E IL BALDO PETROLIERE UGO BRACHETTI PERETTI, SPOSATO E SEPARATO CON ISABELLA BORROMEO, SORELLA DELLA MOGLIE DI JOHN ELKANN. GOSSIP CHE A TORINO NON HA FATTO ALCUN PIACERE: IL PROCESSO VEDE ANCHE I FIGLI DI MARGHERITA CONTRO GLI ELKANN…

DAGOREPORT - PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...