1. LUIGI DI MAIO, L’ISPI, LA TRILATERAL E IL BOOMERANG DEL COMPLOTTISMO A 5 STELLE
Michele Arnese per www.formiche.net
LUIGI DI MAIO CON I VERTICI ISPI
Prima si sottolinea che il Movimento 5 Stelle è troppo barricadero e poco istituzionale. Poi si stigmatizza chi nello stesso movimento lavora per una prospettiva di governo, dunque non più e non solo movimentista. C’è una certa schizofrenia in alcune reazioni di questi giorni che analizzano le ultime novità ai vertici del movimento fondato da Beppe Grillo.
La progressiva trasformazione dialogante e “moderata”, in vista di una prospettiva di governo e non solo di opposizione, come aveva sottolineato Formiche.net con candidati a sindaco come Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino, trova un esempio indicativo nella figura di Luigi Di Maio, il compassato e per nulla sgarrupato vicepresidente della Camera.
C’è chi ha sbuffato non poco, anche tra i Pentastellati, per i recenti incontri fra Di Maio e alcuni diplomatici per illustrare idee e programmi del Movimento 5 Stelle. E c’è chi ha voluto ricamare su un incontro divulgato, con tanto di foto, tra i vertici dell’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) e Di Maio per discutere di politiche migratorie.
È stata evocata addirittura la Trilateral per biasimare più o meno soavemente la decisione dell’esponente dei Cinque Stelle di partecipare a un incontro con uno dei più autorevoli think tank che figura nelle classifiche mondiali del ramo (l’Ispi nel rapporto 2015 redatto dall’Università di Pennsylvania ha guadagnato 42 posizioni attestandosi tra i migliori 100 al mondo).
La Trilateral è stata evocata soprattutto perché nella foto scattata all’Ispi Di Maio era a fianco di Carlo Secchi, che è tra l’altro presidente del ramo italiano della Trilateral Commission. Secchi non è un oscuro personaggio che lavora nell’ombra: è un noto economista, è stato tra l’altro rettore della Bocconi, espone da decenni idee e proposte su giornali e riviste, e trama tanto nell’ombra che è stato anche eletto parlamentare europeo nel gruppo del Ppe.
E il direttore dell’Ispi, Paolo Magri, è pure segretario del gruppo italiano della Trilateral. “Per la riservatezza dei suoi incontri a porte chiuse e il peso dei partecipanti – che producono paper per dare idee ai decisori politici – la Trilateral è seconda nelle teorie dei complottisti soltanto al Club Bilderberg”, ha scritto il vicedirettore del Fatto Quotidiano, Stefano Feltri.
Non è finita. I mugugni su Di Maio sono calati nelle ultime ore anche per la decisione del vicepresidente della Camera di nominare un suo responsabile per i rapporti istituzionali: Vincenzo Spadafora, ex Garante per l’infanzia con un passato nella segreteria dei Verdi e poi capo della segreteria dell’ex ministro ai Beni Culturali, Francesco Rutelli.
Gli sbuffi per la nomina sono giunti anche da alcuni professionisti del lobbismo, delle relazioni istituzionali e della comunicazione. Eppure proprio i lobbisti dovrebbero essere i primi a essere soddisfatti, visto che possono avere un interlocutore ufficiale per intrattenere rapporti istituzionali con un vicepresidente della Camera che, di riffa o di raffa, è considerato un potenziale candidato premier dei grillini.
Il resto è mero complottismo dietrologico. Come quello dispensato sovente dal Movimento 5 stelle.
2. M5S: ROSATO, SU TRILATERAL SOLO IPOCRISIA E INCOERENZA
(AGI) - "Roberto Fico dal blog di Beppe Grillo solamente sei giorni fa attaccava il Partito Democratico per la riunione tra i ministri Boschi e Gentiloni e la Commissione Trilateral, 'simbolo di un governo senza autonomia, al servizio di interessi altri, non della volonta' popolare'. 48 ore dopo quel post, Luigi Di Maio ci e' andato a pranzo".
Lo scrive su Facebook il presidente dei deputati Pd, Ettore Rosato, allegando una foto "presa dal sito di ISPI" dell'esponente M5S "con Carlo Sechi, presidente della sezione italiana". "Si sarebbe detto, un M5s 'di lotta e di governo' se non ci fosse anche molta ipocrisia e poca coerenza. Persone cosi' non possono governare ne' citta' ne' il paese", aggiunge.
3. M5S: DI MAIO, MACCHE' TRILATERAL, ALL'ISPI SI PARLA DI POLITICA ESTERA
(AdnKronos) - "Il pranzo all'Ispi è un pranzo in cui ho parlato di politica estera. Fa parte di tanti altri pranzi o incontri che faccio con istituti, enti che si occupano di cultura in Italia, di politica internazionale in Italia: penso che sia un buon modo per raccontare la nostra linea politica che in questo caso, di politica estera, come in tutti gli altri casi, è pubblica". Lo ha detto il vice presidente della Camera Luigi Di Maio, rispondendo ai giornalisti in merito alla polemica sorta per la sua partecipazione al pranzo all'Ispi, dove è stato ritratto con Carlo Secchi, presidente della sezione italiana della Trilateral.
luigi di maio alessandro di battista roberto fico
Nessun imbarazzo? "Io mi faccio una risata -ha replicato- perché non c'è una commissione Trilaterale" ha risposto Di Maio, sottolineando che l'Ispi "è un istituto che si occupa di studi di politica internazionale. C'erano tante persone. Se è per questo, partecipo anche alle capigruppo con Brunetta e con Lupi: ma non mi preoccupo perché sono ben cosciente della linea politica che porta avanti il Movimento Cinque Stelle".
4. M5S: FICO, PER DI MAIO NESSUN PRANZO SEGRETO, MASSIMA TRASPARENZA
(Adnkronos) - "Sono molto contento che esponenti del Pd attacchino su questa cosa, perché significa non hanno neanche un briciolo di argomento per attaccare il Movimento Cinque Stelle". Così Roberto Fico commenta all'Adnkronos le polemiche sulla partecipazione di Luigi Di Maio a un talking lunch dell'Ispi, dove è stato ritratto con il presidente del ramo italiano della Trilateral Carlo Secchi.
rosa capuozzo roberto fico luigi di maio
"Luigi non è andato dalla commissione trilaterale - spiega Fico – è andato a parlare di immigrazione, di politiche migratorie in un istituto, l'Ispi. Non erano segreti né il pranzo né il contenuto. Lui ha riferito a tutti cosa si siano detti in questo pranzo, quindi massima trasparenza. Non parliamo con i potenti del mondo chiudendoci nelle stanze come Boschi e Gentiloni appoggiati da Mattarella". Per Fico, sul lungomare di Napoli per l'apertura della campagna elettorale del candidato sindaco Matteo Brambilla, si è trattato quindi "di un incontro come tanti che, tra l'altro, non ci interessa neanche tanto. Noi siamo qui in piazza, incontriamo i cittadini: portiamo avanti questa linea e nessun'altra".