biciclette roma

MANCAVANO LA TASSA SULLA BICI E L'IMU SULLE TOMBE, PER FORTUNA CI HA PENSATO IL PD - MENTRE RENZI COPIA IL MANTRA BERLUSCONIANO DEL ''MENO TASSE'', I SUOI PARLAMENTARI NON FANNO CHE INVENTARE BALZELLI, CHE ALMENO VENGONO QUASI SEMPRE BOCCIATI

Paolo Bracalini per "il Giornale"

 

Mancava solo la «bici-tax», eccola. L'idea è del senatore Marco Filippi, capogruppo Pd in commissione Lavori pubblici a Palazzo Madama.

graziano delrio va in bici contromano e senza manigraziano delrio va in bici contromano e senza mani

 

Nel suo emendamento alla riforma del codice della strada il senatore propone di inserire questa novità: «Individuare criteri e modalità d'identificazione delle biciclette nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti», «attraverso un'idonea tariffa per i proprietari». In pratica, traducono le associazioni dei ciclisti già in rivolta, un bollo e una targa anche per le biciclette.

 

matteo renzi in biciclettamatteo renzi in bicicletta

Il senatore piddino, assalito su Twitter, si difende spiegando di non essere stato capito: «Per favore leggere tutti, l'emendamento è riferito a cicli adibiti a trasporto di merci o persone per attività commerciali: la sicurezza è la priorità!». Ma la spiegazione non sembra convincere molti, anche perché l'emendamento parla di «biciclette e veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone»: in poche parole tutte le biciclette.

 

Perciò, scrive ad esempio il blog Salvaiciclisti, «chiediamo, e non smetteremo di farlo, al senatore Marco Filippi di ritirare il suo emendamento». Se il senatore Pd intendeva altro rispetto a bollo e targa per le bici, forse gli conviene modificare il testo dell'emendamento, troppo ambiguo.

 

pompe  funebripompe funebri

Per ora il risultato che ha ottenuto è una pagina personale su Wikipedia, dove l'unica nota biografica presente è questa: «Nel novembre 2015, con un emendamento a un ddl delega, ha proposto di eventualmente tassare le biciclette».Sarà un caso, ma non è la prima volta che il Partito Democratico dimostra una notevole fantasia fiscale.

 

stefano vaccaristefano vaccari

Questa estate, in pieno incubo da default della Grecia, il deputato del Pd Giampaolo Galli ha pensato che per evitare la Grexit, l'unica soluzione fosse una Grextax, un'imposta per finanziare i debiti di Atene. «Default o exit sarebbero devastazione per loro e per Ue. Non possiamo consentirlo. Occorre una tassa per la Grecia» aveva scritto sui social, prima di essere anche lui crivellato dalle critiche.

 

Ma dalle fervide menti dei parlamentari Pd è uscita anche una tassa sui morti, visto che sui vivi la pressione fiscale invade già ogni campo. Il disegno di legge sulla disciplina delle attività funerarie presentato a prima firma dal senatore democratico Vaccari e controfirmato da mezzo Senato piddino, chiede di introdurre l'Iva al 10% sui servizi funebri, e a questa aggiungere una tassa una tantum di 30 euro (rivalutata ogni anno secondo gli indici Istat) per ogni operazione funebre che il parente del defunto abbia la sventura di chiedere (tumulare il caro estinto, cremarlo...).

 

CANI E GATTI CANI E GATTI

Ancora più avanti, però, un piccolo comune della rossa Emilia Romagna, Castelvetro Piacentino, a guida Pd, dove hanno messo direttamente l'Imu anche sulle tombe. Mentre la Camera ha da poco approvato lo ius soli per concedere la cittadinanza italiana ai figli di genitori stranieri residenti in Italia, ai figli di italiani residenti all'estero il Pd ha regalato un'imposta di 300 euro, una tassa (emendamento firmato da Giorgio Tonini del Pd) per vedersi riconosciuta anche la cittadinanza italiana, pur essendo nati da genitori italiani.

 

Alla Camera poi era spuntata ad un certo punta anche una tassa di scopo per i possessori di cani e gatti, «con l'obiettivo di finanziare iniziative contro il randagismo», subito cancellata dopo l'esplosione delle inevitabili proteste contro l'emendamento. Anche quello, per coincidenza, a firma Pd.

Ultimi Dagoreport

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….