MENO MALE CHE C’È IL CALIFFO – PADOAN METTE LE MANI AVANTI SULLA RIPRESA E DICE CHE L’ISIS PUÒ INFLUIRE NEGATIVAMENTE – RENZI: “C’È UN CLIMA DIVERSO CHE POTREBBE BLOCCARE LA RIPRESA DEI CONSUMI” – MA CORTE DEI CONTI, COMMISSIONE UE E TECNICI DELLA CAMERA AVEVANO GIÀ MESSO IN GUARDIA SULLA TENUTA DEI CONTI

Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia, aveva già smontato in ogni modo la legge di Stabilità, accusando il governo di finanziare la spesa tutti in deficit: “E’ assolutamente immorale e inaccettabile nascondersi oggi dietro i fatti del 13 novembre”…

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1.CRESCITA, RENZI AMMETTE "IL CLIMA È PEGGIORATO"

Fabio Martini per “la Stampa

 

Effetto-Isis sulla pur fragile ripresa economica in atto? Finora il grande sospetto era stato rimosso, nella speranza che si potesse silenziosamente riassorbire. Ma il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan ha rotto l' incantesimo («il clima seguito ai terribili fatti di Parigi è negativo e questo potrà avere effetti sulla ripresa») e a quel punto è toccato al presidente del Consiglio uscire allo scoperto.

 

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Arrivando a Bruxelles per il vertice straordinario Ue-Turchia, Matteo Renzi ha detto: «Stanno ripartendo i consumi interni dopo tanto tempo in Italia», ma «rispetto ad un mese fa c' è un clima diverso» che potrebbe «bloccare questo percorso». E ancora: «Insieme a Pier Carlo io sono assolutamente convinto che l' Italia potrà dare un messaggio positivo di ripartenza. Non sottovalutiamo niente, ma mi sento di poter dire che il vero tema oggi non è come finisce il dato dello zero virgola del Pil, che noi peraltro confermiamo al momento, ma è una grande scommessa identitaria e culturale».

RENZI PADOAN RENZI PADOAN


Da quando è a palazzo Chigi e fino ad oggi Matteo Renzi ha fatto dell' ottimismo a tutti i costi una delle sue armi più efficaci: una volta è ottimismo della volontà, una volta è ottimismo della ragione, un atteggiamento che si è trasformato in una vera e propria "ideologia dell' otttimismo". Ecco perché fino ad oggi Renzi aveva evitato di usare la parola «guerra» rispetto al contrasto dell' Isis, aveva invitato gli italiani a non cambiare i propri stili di vita, convinto come è che un rinnovato pessimismo potrebbe avere effetti deprimenti sulla ripresa in atto.

matteo renzi pier carlo padoan matteo renzi pier carlo padoan


Ma ora, due settimane dopo gli attentati di Parigi, è come se il governo volesse mettere le mani avanti, cominciando ad alludere ad un' argomentazione del tipo: se la ripresa si ferma, la colpa è dell' Isis. Certo, per ora nessuno dice questo e anzi Renzi tiene "botta" e rilancia; «Il rischio vero è la scarsa fiducia e l' errore sarebbe rinchiudersi in casa». Il messaggio di Renzi è doppio: da una parte fa capire che qualche effetto sul Pil ci potrebbe essere, dall' altro rincara le dosi di fiducia. In definitiva il presidente del Consiglio spera di evitare l' effetto-Isis ma si prepara a spiegarlo e giustificarlo.

piercarlo padoan con la moglie piercarlo padoan con la moglie


E d' altra parte il «là» lo ha dato il ministro più autorevole del governo, Pier Carlo Padoan, che peraltro ha spiegato che pur in presenza di un timore, «al momento non abbiamo elementi concreti che ci inducano a rivedere a stima dello 0,9% di crescita previsto per il 2015.

 

Un' implicita conferma è arrivata anche dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, intervistata da Maria Latella su Sky: «Quel che dice Padoan è riscontrato da tutti gli analisti economici, gli elementi della fiducia, della speranza nel futuro, dell' ottimismo sono fondamentali per la crescita del Pil. E oggi non c' è dubbio che un avvenimento come Parigi è una doccia gelata per tutti, perchè Parigi è come se fosse una nostra capitale, i ragazzi la vivono come una nostra città».

roberta pinotti maria latella roberta pinotti maria latella


Naturalmente nella opposizione c' è chi, come il presidente dei deputati di Forza Italia Brunetta dà una lettura diversa: «Lo sapeva pure Padoan, che sull' andamento dell' economia italiana avrebbe influito anche un rallentamento delle economie di altri Paesi, cominciato ben prima degli attentati´ di Parigi» e nonostante questo ha impostato la Legge di stabilità «tutta in deficit», «ha continuato a inserire misure disgustose come la mancia dei 500 euro ai diciottenni». E quanto agli eventi tragici di Parigi «al massimo aggraveranno la crisi già prevista: è assolutamente immorale e inaccettabile nascondersi oggi dietro i fatti del 13 novembre».

 

 

2. TIRA GIÀ ARIA DI MANOVRA BIS

Antonio Signorini per “il Giornale

 

«I l clima seguito ai terribili fatti di Parigi è negativo e questo potrà avere effetti sulla ripresa». Quando il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan parla non lo fa mai per caso. Se rilascia interviste significa che sta cercando di limitare l' ipertrofia del premier Matteo Renzi.

RENZI AI MUSEI CAPITOLINI RENZI AI MUSEI CAPITOLINI

 

Ieri ha affidato il suo pensiero al Corriere della Sera. Prudenza, molto poco renziana, su tutti i fronti, a partire dalle previsioni di crescita. Nei documenti ufficiali del governo alla voce crescita del Pil nel 2015 c' è uno 0,9%. «Non è un obiettivo, è una previsione. E quando si fa una precisione c' è sempre il rischio di doverla rivedere al rialzo o al ribasso», spiega il ministro. Poi precisa, a proposito dell' allarme terrorismo, «degli effetti sono possibili, ma al momento non abbiamo elementi concreti che ci inducano a rivedere quella cifra».

 

La sostanza è: il governo non si impegna su quella cifra. E il ministero dell' Economia non è responsabile di quella previsione, considerata troppo ottimistica da molti osservatori oltreconfine.

D URSO RENZI D URSO RENZI

 

Ieri nel pomeriggio, il ministero dell' Economia ha ribadito che «al momento non abbiamo elementi concreti che ci inducano a rivedere» la previsione del Pil 2015. Precisazione obbligata, visto che l' uscita del ministro è stata letta come un mettere le mani avanti non solo per l' anno in corso, ma anche per il 2016. Quando andranno a bilancio tutte le misure previste dalla legge di Stabilità, che è ancora appesa al via libera della Commissione europea. L' Italia ha chiesto di attivare tutte le clausole di flessibilità previste dai patti europei. Se Bruxelles dovesse dire no, «ci adegueremo», assicura Padoan. Tradotto, andranno cercate altre coperture. Quindi una manovra correttiva.

 

matteo renzi alla camera ardente di valeria solesin matteo renzi alla camera ardente di valeria solesin

L' uscita di Padoan non è piaciuta Matteo Renzi. Il premier ha letto l' intervista mentre era in volo per Bruxelles per il vertice con la Turchia e ha subito replicato: «Stanno ripartendo i consumi interni dopo tanto tempo. La preoccupazione è che il clima che si è venuto possa bloccare questo percorso. Insieme a Pier Carlo io sono assolutamente convinto che l' Italia potrà dare un messaggio positivo di ripartenza. Non sottovalutiamo niente, ma non credo che il consumatore e il cittadino italiano debbano rinchiudersi in casa».

 

renato brunetta ascolta deborah bergamini renato brunetta ascolta deborah bergamini

Nel team Renzi è vietato essere pessimisti e anche preoccuparsi degli «zero virgola», Ma tra previsioni del Pil sempre più incerte (e quindi obiettivi su deficit e debito a rischio) e la diffidenza sempre più evidente delle istituzioni europee nei confronti dell' Italia (la cura lacrime e sangue a danno di azionisti e obbligazionisti imposta dall' Europa per il salvataggio delle quattro banche commissariate è una cartina di tornasole in questo senso), la possibilità di una manovra correttiva evocata dalle opposizioni prende sempre più quota.

 

Anche perché la situazione era deteriorata anche prima degli attacchi terroristici alla Francia. «Lo sapeva pure Padoan, prima di presentare» le nuove cifre del Def in settembre, spiega il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta. Nonostante la situazione suggerisse prudenza, il governo «ha impostato la legge di Stabilità tutta in deficit». Inutile a questo punto un' intervista riparatrice.

 

 

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