MISTERI PETROLIFERI – LA CDP ENTRA IN SAIPEM, NONOSTANTE IL GRUPPO PERDA UNA BARCATA DI SOLDI E REGISTRI UN CROLLO DEGLI ORDINI (E HA PURE GUAI GIUDIZIARI) – RENZI, È QUESTO IL MODO DI INVESTIRE IL RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI?

Belpietro: “A che titolo la Cassa depositi e prestiti ha investito i soldi in un’azienda con tali problemi? Perfino Giuseppe Guzzetti, il grande vecchio delle Fondazioni bancarie, le quali hanno quasi il 20 per cento di Cdp, si è fatto qualche domanda. E però dai nuovi vertici renziani non è giunta risposta”... -

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Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano

 

SAIPEM ALGERIA SAIPEM ALGERIA

La Cdp non è la Compagnia dei palafrenieri e neppure il Corpo dei pompieri. L'acronimo sta per Cassa depositi e prestiti e anche se poco conosciuta ha, o dovrebbe avere, un ruolo importante in questo Paese. Nata 165 anni fa, dunque addirittura prima dell'Unità d'Italia, la società aveva come finalità l'utilizzo dei capitali privati per le opere di pubblica utilità.

 

Quando ancora c'era il Regno di Sardegna qualcuno pensò che per finanziare le infrastrutture non ci fosse bisogno di indebitare lo Stato ricorrendo a banchieri o grandi finanziarie, ma bastasse utilizzare il risparmio postale.

 

Come oggi,in molti si fidavano più degli uffici postali che degli sportelli bancari, pensando che i primi fossero garantiti dallo Stato e i secondi garantissero esclusivamente gli interessi dei banchieri. Risultato, per tramite della Posta, i vari governi riuscirono a disporre di grandi quantità di denaro da destinare con minimo interesse alle opere pubbliche.

 

SAIPEM ESPLORAZIONE SAIPEM ESPLORAZIONE

Vi state chiedendo perché la stiamo facendo tanto lunga con questa Cdp? Rispondo subito. Tempo fa la Cassa depositi e prestiti è stata trasformata in una Spa indipendente e non più in una succursale del ministero dell'Economia. Lo scopo non era di garantire alla società maggiore autonomia,ma solo dimetterla fuori dal perimetro del bilancio dello Stato, in modo che le sue operazioni e soprattutto i suoi debiti non ricadessero sui conti pubblici. Tuttavia, nonostante il trucco, la Cdp resta saldamente sotto il controllo del governo e non a caso Matteo Renzi ha recentemente sostituito i vertici della Cdp con uomini di sua fiducia. Tutto chiaro fin qui? Bene.

 

Stefano Cao ad di Saipem Stefano Cao ad di Saipem

E allora addentriamoci in ciò che è meno chiaro e merita delucidazioni da parte del governo. Come detto la società dovrebbe occuparsi di finanziare grandi opere e attraverso il Fondo infrastrutture dovrebbe entrare nel capitale sociale di aziende che abbiano forti potenzialità di sviluppo per l'economia del Paese. Tuttavia, se si dà un'occhiata al portafoglio del Fondo strategico, fra società che raccolgono il plasma e altre che lavorano la carne, si fa fatica a capire quale sia la strategia di Cdp, soprattutto dopo che questa, tramite il solito Fondo strategico, ha deciso di rilevare una quota della holding inglese degli alberghi di lusso: che cosa c'è di strategico nell'acquistare il 10 per cento del capitale di una società con base a Londra?

 

descalzi descalzi

Ma tant'è.Questa è roba passata, voluta ancora dagli ex vertici. Veniamo invece alle ultime notizie, quelle che portano la firma dell'attuale dirigenza. L'operazione più recente della Cassa riguarda l'investimento in Saipem, ovvero nella società impiantistica dell'Eni. Per statuto la Cdp dovrebbe mettere soldi solo in aziende che abbiano una sostenibilità economico finanziaria, che, tradotto in lingua comprensibile anche al popolo, significa che l'impresa dev'essere sana e non in perdita.

 

COSTAMAGNA COSTAMAGNA

Al contrario Saipem nei primi sei mesi del 2015 ha presentato conti in passivo per 920 milioni di euro. Non solo: le prospettive di crescita della società non sono tra le più rosee,dato che nei primi nove mesi dell’anno gli ordini si sono attestati a 5,3 miliardi contro i 15 dei primi mesi dell’anno precedente.Come se non bastasse Saipem ha pure qualche guaio giudiziario, perché chi l'ha guidata in precedenza è nel mirino della magistratura per una tangente da quasi 200milioni di euro che sarebbe stata pagata in Algeria in cambio di commesse.

 

A che titolo dunque la Cassa depositi e prestiti ha investito i soldi in un’azienda con tali problemi? Perfino Giuseppe Guzzetti, il grande vecchio delle Fondazioni bancarie, le quali hanno quasi il 20 per cento di Cdp, si è fatto qualche domanda. E però dai nuovi vertici renziani non è giunta risposta. La Cassa è entrata in Saipem per salvaguardare l'occupazione? E allora perché il piano della società prevede tagli di quasi 9mila posti di lavoro?

n cc15 giuseppe guzzetti n cc15 giuseppe guzzetti

 

L'ingresso nel capitale è giustificato dalle grandi potenzialità del settore? Ma ad oggi tutti sanno che a causa del prezzo del barile la ricerca petrolifera langue e anche l'estrazione. Dunque? Le domande non sono secondarie. In principal modo perché quei soldi usati con tanta disinvoltura sono dei pensionati o di chi li versa sui conti delle Poste, azienda ora quotata che li riversa in gran parte nel salvadanaio della Cdp.

 

BELPIETRO BELPIETRO

Si tratta di molti miliardi, ma come sappiamo anche quando sembrano tanti i miliardi non sono infiniti, mentre i disastri finanziari sì. Inoltre, avendo questo Paese alle spalle l'esempio dell'Iri, dell' Egam, dell'Efim e di tanti carrozzoni pubblici che in nome dell'interesse collettivo hanno bruciato una montagna di soldi degli italiani, vorremmo evitare di ripetere l'esperienza. È possibile avere qualche chiarimento da parte del governo? Restiamo in fiduciosa attesa.

 

 

 

 

 

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