renzi babbo natale feltri

NATALE FATALE - IL PRESIDE CHE AVEVA “ELIMINATO” IL NATALE PER RISPETTARE I MUSULMANI SI DIMETTE DOPO L’ATTACCO DI RENZI. FELTRI: “IL PRESEPE E BABBO NATALE MI STAVANO SULLE SCATOLE, ORA LI DIFENDERÒ FINO ALLA MORTE”. PERSINO MICHELE SERRA È POLITICAMENTE SCORRETTO: “NON POSSIAMO CAMBIARE LE NOSTRE TRADIZIONI PER GLI ALTRI”

 

  1. RENZI: «NON SI DIALOGA RINUNCIANDO AL NATALE»

Marco Galluzzo per il ‘’Corriere della Sera’’

 

renzi babbo natalerenzi babbo natale

Alla fine, dopo che il preside è stato sommerso dalle polemiche, dopo che è stato criticato persino dai genitori dei suoi alunni, musulmani e cattolici, dopo che si è detto pronto a lasciare l' incarico - come conferma Delia Campanelli, direttore scolastico regionale lombardo -, alla fine ha sentito la necessità di intervenire anche il premier: «Il Natale è molto più importante di un preside in cerca di provocazioni. Se pensava di favorire integrazione e convivenza in questo modo, mi pare abbia sbagliato di grosso».

 

Insomma, la decisione di un preside di provincia rilancia il dibattito sulla nostra identità, sul modo di convivere con chi professa altre fedi, sul significato di integrazione. Dice Matteo Renzi al Corriere , senza mezze misure: «Confronto e dialogo non vuol dire affogare le identità in un politicamente corretto indistinto e scipito. L' Italia intera, laici e cristiani, non rinuncerà mai al Natale. Con buona pace del preside di Rozzano».

 

renzi  babbo natalerenzi babbo natale

Lui, il preside, Marco Parma, 63 anni, dell' istituto Garofani a Rozzano, in provincia di Milano, si difende professando buone intenzioni. Ha deciso di cancellare le feste e i canti di Natale per non compromettere la sensibilità degli alunni di altre fedi.

 

L' Istituto comprensivo è frequentato da un migliaio di studenti, il 20% è di origine straniera. Dopo gli attentati di Parigi ha pensato che fosse meglio rinviare il concerto di Natale dei bimbi delle elementari al 21 gennaio, trasformandolo in concerto di inverno.

 

Laila Magar, 45 anni, egiziana di fede musulmana, abita a Rozzano da 7 anni, con il marito e i 4 figli. I due più piccoli, i gemelli Fatma e Yassin, hanno frequentato l' Istituto Garofani: «Ma a chi dà fastidio la festa di Natale? Forse al preside, di certo non alla comunità musulmana. I miei figli hanno sempre partecipato alle feste di Natale a scuola, hanno cantato "Tu scendi dalle stelle" e gli altri canti tradizionali cattolici. Perché si vuole creare un problema che non esiste?». Suo marito, Mahmoud El Kheir, 67 anni: «Chi siamo noi musulmani per dire che cosa si può fare nella scuola italiana? Noi siamo ospiti in questo Paese. Mi auguro che l' opinione pubblica capisca che la decisione non arriva da una richiesta dei genitori musulmani».

preside rozzanopreside rozzano

 

Il preside si difende così: «Credo sia un passo avanti verso l' integrazione rispettare la sensibilità di chi ha altre culture o religioni. Questa è una scuola multietnica». Critiche sono arrivate dal Pd, da Matteo Salvini («dovrebbe semplicemente essere licenziato»), e da quasi tutti gli altri partiti.

 

 

  1. NATALE: PRESIDE ROZZANO LASCIA INCARICO SCUOLA PRIMARIA

 (ANSA) - Dopo le polemiche per l'organizzazione di una festa di Natale 'laica', il preside Marco Parma ha rimesso il mandato di reggente ma limitatamente alla scuola primaria dell'istituto comprensivo Garofani di Rozzano. Lo apprende l'Ansa da fonti della Regione Lombardia.(

 

 

  1. IO, LAICO, ODIAVO I PRESEPI, ORA GUAI A CHI LI TOCCA

Vittorio Feltri per “il Giornale

 

vittorio feltrivittorio feltri

Chiedo anticipatamente scusa per la crudezza del linguaggio, ma questa storia che in qualche scuola italiana ci si è arresi all' arroganza islamica e si rinuncia alle tradizione cristiane per non offendere i sentimenti dei musulmani immigrati, provoca in me (in noi) l' orticaria, costringendomi alla ribellione.

Ai nostri (non sempre) graditi ospiti non piace l' albero di Natale? Non piacciono neppure il presepe, Gesù bambino, il bue e l' asinello di gesso che riscaldano (simbolicamente)? Sapete cosa vi dico? Chi se ne frega.

 

Per essere sincero, fino a ieri non apprezzavo neppure io tutto ciò, gli addobbi, il vischio, le statuette, l' abete carico di stupidaggini luminose, le luminarie stradali tipiche delle festività di questo periodo. Ero addirittura infastidito dal clima zuccheroso creato apposta dai commercianti per indurre i cittadini a comprare regali a familiari e amici in occasione di certe ricorrenze.

 

natale a scuolanatale a scuola

Vado giù piatto: Babbo Natale mi stava sulle scatole da sempre, e quando ero bambino smisi presto di bere le fandonie dei miei genitori secondo i quali i doni che trovavo in salotto la mattina del 25 dicembre fossero stati portati dal figlio di Dio.

 

Tutto questo ambaradan mi sembrava un' insopportabile presa in giro. Devo però ammettere che quando i miei quattro figli erano piccoli, mi adeguai all' andazzo e provvidi, con la complicità di mia moglie, a riempirli di giocattoli e dolci in ossequio alla leggenda: dicevo loro che si trattava di elargizioni celesti. Le mie parole probabilmente non erano molto convincenti, ma i bimbi abbozzavano felici.

 

Oggi, apprendendo che le finzioni facenti parte del nostro bagaglio culturale non sono tollerate dagli adoratori di Allah, giuro che mi viene voglia di perpetuarle: Babbo Natale, in tutte le sue declinazioni, compresa Santa Lucia e la Befana, mi è diventato simpatico e ne difendo alla morte la fasulla attività.

Se gli islamici lo odiano, io lo amo.

 

crocifissi e natale a scuola  6crocifissi e natale a scuola 6

Non sopporto che essi impongano a noi di mutare abitudini, pur cretine che siano. Sono roba nostra e mi rifiuto di accantonarla solo perché a qualcuno, che accogliamo offrendogli di che vivere, non va a genio. È assurdo piegarsi alla prepotenza di gente che ha lasciato il proprio Paese per venire nel nostro. Sarà volgare dire che in casa mia faccio quel che mi pare, ma talvolta la volgarità coincide con la giustizia e con la dignità.

 

Tra l' altro segnalo che la stragrande maggioranza degli italiani (e degli europei), inclusi gli agnostici e gli atei, hanno ricevuto un' educazione cattolica, comunque cristiana, e non c' è alcun motivo per cui debbano rinunciarvi allo scopo di non irritare gli islamici, moderati o no. Aggiungo che ogni compatriota è cresciuto in famiglie dove la fede e le sue espressioni erano (o sono) fondamentali per la sua formazione culturale.

crocifissi e natale a scuola  5crocifissi e natale a scuola 5

 

Massì. Diciamolo con franchezza. Chi non ha recitato le preghiere? Chi non ha fatto la prima comunione? Chi non si è cresimato? Chi non ha acceso una candela in chiesa? Sono pratiche ridicole? Non importa. Saremo liberi di credere o di non credere oppure siamo obbligati a persuaderci che in Paradiso ci aspettano 77 vergini, che poi non si capisce dove se ne rintraccino tante se non negli asili nido, teoricamente non bastevoli per rifornire l' intera popolazione maschile.

 

crocifissi e natale a scuola  4crocifissi e natale a scuola 4

Infine, una considerazione. La mattina ci svegliamo al suono delle campane. Quando mettiamo piede in strada ci imbattiamo in cattedrali e cappelle. A scuola ci hanno imbottito la testa di Dante, Foscolo e Manzoni, uomini che più cattolici di loro non si può. Siamo stati allevati a ostie e a Pater Ave Gloria. E ora ci obbligano ad abiurare alla nostra religione, che sarà quel che sarà ma è la nostra?

 

Sentite, cari musulmani, andate a scopare il mare che noi ci teniamo le nostre tradizioni e la nostra cultura che ha prodotto frutti migliori della vostra. Ai miei nipoti Babbo Natale porterà un vagone di omaggi. Pago io. Volentieri.

 

 

  1. L’AMACA

Michele Serra per “la Repubblica

 

michele serramichele serra

Quando in una scuola pubblica si sceglie di non fare il presepe o di rinunciare ai canti di Natale per non urtare la suscettibilità dei non cristiani, non si fa torto solamente alle “nostre tradizioni”, come lamentano gli ultras dell’identità tradita. Si fa torto all’idea stessa della convivenza tra culture; in un colpo solo, si tradiscono usanze profondamente radicate anche tra gli italiani laici e si abbandona l’idea stessa di un futuro, se non di tolleranza, di reciproca sopportazione. Negando il passato, si ripudia il futuro.

crocifissi e natale a scuola  3crocifissi e natale a scuola 3

 

Non c’è gesto più “islamofobo” che censurare la nostra vita comunitaria e nascondere il nostro vero volto di fronte ai musulmani: come se noi per primi li ritenessimo non in grado di accettare ciò che siamo. Non all’altezza. Tutti in blocco fanatici e ottusi.

 

Ma proprio perché è diventato urgente, nella contingenza storica, capire meglio quanti di loro sono in grado di sopportare “Tu scendi dalle stelle” (io credo molti) e quanti invece intendono la propria cultura come la sola rispettabile e la sola praticabile, è decisivo presentarci per ciò che siamo, fare le stesse cose che faremmo e dire le stesse cose che diremmo anche a prescindere dalla loro presenza.

 

crocifissi e natale a scuola  2crocifissi e natale a scuola 2

È un test, quello della tolleranza, che spetta a quella comunità superare, non al resto della società italiana facilitare. Se un musulmano è ospite in casa mia non gli offro vino e carne di maiale; ma certo non nascondo le bottiglie e i salami. Come posso rispettarlo, se non ho rispetto per me stesso?

 

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…