NON È UN PAESE PER GIOVANI – QUATTRO RAGAZZI SU DIECI NON HANNO LAVORO (E IL DATO CONTINUA A SALIRE), MA RENZI FESTEGGIA IL PASSAGGIO DELLA DISOCCUPAZIONE DAL 12 ALL’11,9% – OVVIAMENTE TUTTO “MERITO” DEL JOBS ACT, TWITTA IL PREMIER CAZZARO
Paolo Baroni per “la Stampa”
Per la «prima fase» del lavoro del governo, «quella di portare l’Italia fuori dalle sabbie mobili, possiamo dire: missione compiuta!» proclama Matteo Renzi durante il question time. «Per il primo anno e mezzo la priorità è stata il salvataggio dell’industria manifatturiera: 43 crisi industriali aperte - sottolinea il premier -. Un lavoro per passare dal segno meno a quello più in tutti i principali indicatori, dal Pil fino agli occupati che proprio oggi vedono un incremento di 60mila unità».
Più posti,meno inattivi
E in effetti l’intervento alla Camera non poteva cadere in un giorno migliore. Ieri l’Istat ha comunicato che ad agosto la disoccupazione, per la prima volta da due anni, è scesa sotto il 12%, all’11,9 per la precisione, in calo del 5% rispetto al 2014. Ed inoltre per il terzo mese consecutivo il numero degli occupati è cresciuto di 69mila unità (+0,3%), soprattutto per l’aumento dei lavoratori dipendenti (+70mila), in prevalenza a termine (+45mila). A conferma del boom del nostro turismo. Il risultato è che in 12 mesi abbiamo avuto 325mila occupati in più e 86mila inattivi in meno.
Il dramma dei giovani
L’occupazione aumenta in maniera uguale per uomini e donne, che però scontano un aumento della disoccupazione (+1,2). Il problema più grave resta comunque sempre quello dei giovani. Dopo il calo significativo del numero dei senza lavoro nella fascia 15-24 anni registrato a luglio, ad agosto l’indice è tornato salire, passando dal 40,4 al 40,7%. Scende un poco quota di inattivi (-22mila), segno che l’effetto-scoraggiamento potrebbe essere in calo.
L’effetto delle riforme
Per il ministero dell’Economia, Pier Carlo Padoan, «siamo sulla strada giusta. L’occupazione continua a salire, il tasso di disoccupazione continua scendere. Continuiamo così, significa che ci sono miglioramenti permanenti». Anche il responsabile del Lavoro, Giuliano Poletti, saluta le «buone notizie»: «I dati odierni sono un’altra conferma che la ripresa è una realtà. È necessario sostenerla procedendo speditamente sulla strada delle riforme ed intensificando l’impegno per migliorare la situazione dell’occupazione giovanile».
Dall’opposizione, ovviamente, non la pensano allo steso modo: ed in particolare Brunetta e Salvini hanno coperto di improperi Renzi che in un tweet mattutino aveva attribuito al Jobs act i 325mila posti recuperati in un anno.
renato brunetta pierfrancesco pingitore
Sanità, tasse e poveri
Durante il question time di ieri il presidente del Consiglio ha trattato molti altri temi economici chiarendo innanzitutto che sulla sanità «l’Italia non sta tagliando», «poi possiamo discutere su come spendere le risorse, fare indagini e ascoltare i medici. Ma niente frottole per favore». Quindi ha ribadito che la Tasi verrà tolta «per tutti e per sempre» a prescindere da Bruxelles ed ha confermato che già nella prossima legge di Stabilità verrà indicato il taglio dell’Irap (2017) e dell’Irpef (2018). Niente da fare invece per il reddito di cittadinanza. Secondo il presidente del Consiglio, infatti, «la misura per combattere la povertà è creare lavoro, cosa che questo governo sta facendo». Nella legge di stabilità, però, il governo pensa di introdurre «per la prima volta» una misura contro la povertà infantile.
Twitter @paoloxbaroni