1. ORA KIEV LASCIA LA CRIMEA SENZA ACQUA - IL G7: PRONTE NUOVE SANZIONI PER MOSCA - A ROMA VERTICE TRA RENZI E YATSENYUK - WASHINGTON: JET RUSSI HANNO VIOLATO SPAZIO AEREO. IL PREMIER ITALIANO: “MASSIMO SOSTEGNO ALLE RIFORME UCRAINE” - TREDICI OSSERVATORI OSCE SEQUESTRATI DAI FILORUSSI – STANDARD & POOR’S TAGLIA IL RATING DELLA RUSSIA - ALTA TENSIONE NELLA ROCCAFORTE DEI FILORUSSI 2. L’EX SPIA DEL KGB VLADIMIR PUTIN SÌ CHE SE NE INTENDE: “INTERNET È NATO COME PROGETTO SPECIALE DELLA CIA, LA REALTÀ È QUESTA, È COSÌ CHE L’HANNO COSTRUITA GLI USA’’(IN REALTA’ INTERNET È NATO DA UN PROGETTO DELLA DARPA, L’AGENZIA DEL PENTAGONO) 3. UN’AFFERMAZIONE CHE HADIVERTITO E INQUIETATO I BLOGGER RUSSI. MA ANCORA DI PIÙ HA PREOCCUPATO I POCHI ANALISTI INDIPENDENTI RIMASTI, QUELLI CHE ORMAI PIÙ CHE STUDIARE LA POLITICA STUDIANO IL SUO UNICO PROTAGONISTA, PUTIN STESSO

1. ORA KIEV LASCIA LA CRIMEA SENZA ACQUA
La Stampa.it

La sfida in Ucraina oggi si gioca sulle forniture d'acqua. Secondo quanto riferiscono i media locali, Kiev avrebbe chiuso i rubinetti alla Crimea. Un dispetto a Mosca. Già nei giorni scorsi le forniture idriche erano state drasticamente ridotte, ma pare che da questa mattina la penisola sul Mar Nero recentemente annessa alla Russia sia rimasta completamente all'asciutto.

«Si tratta di un atto di sabotaggio», ha tuonato il presidente della Crimea Serghiei Aksionov che ha comunque rassicurato la popolazione. «Lo stop - ha detto - riguarda solo il settore agricolo e non ci sono problemi per l'acqua potabile». Il primo vicepremier della Crimea, Rustam Temirgaliyev, ha annunciato invece che Sinferopoli ha iniziato a trasferire l'acqua dei fiumi al cosiddetto «North Crimean Canal», il canale che collega l'Ucraina alla Crimea, il cui letto d'acqua da stamane è in secca.

La fornitura era già iniziata a calare dal 24 aprile quando attraverso il «North Crimean Canal» passavano solo 4 metri cubici d'acqua al secondo, un rigagnolo rispetto ai normali 80-90 metri cubi. Il vicepremier ha comunque garantito che «la penisola non soffrirà di carenza d'acqua anche nella secca estiva. Nuovi pozzi sono stati scavati e il corso dei fiumi è stato spostato al North Crimean Canal e sono iniziati i lavori di ricostruzione delle malandate condotte d'acqua».

IL G7 AFFILA LE ARMI
Preoccupato per la situazione in Ucraina, il G7 assicura che si muoverà rapidamente per imporre ulteriori sanzioni mirate sulla Russia. In una nota, i Sette Grandi si dicono preoccupati e ribadiscono la loro condanna per il «tentativo illegale» di Mosca di annettere la Crimea e Sebastopoli: azioni, quelle russe, che costeranno a Mosca. Nuove sanzioni - secondo quanto dichiarato da un responsabile americano - potrebbero arrivare già lunedì e si andranno ad aggiungere a quelle già in vigore, aumentando di fatto i già «significativi costi per l'economia russa».

S&P TAGLIA IL RATING DELLA RUSSIA
Costi e tensioni che hanno spinto Standard & Poor's ha tagliare il rating della Russia, sceso a un gradino sopra il livello spazzatura, e la banca centrale del paese ad aumentare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale al 7,5% in seguito ai rischi di inflazione legati alla caduta del rublo, sceso del 10% rispetto al dollaro dall'inizio dell'anno.

Il G7 si dice «profondamente preoccupato per i continui sforzi dei separatisti appoggiati dalla Russia di destabilizzare l'est dell'Ucraina». Lodando le misure prese dal governo di Kiev per rispettare gli impegni presi a Ginevra, il G7 critica la Russia che «non ha assunto alcun passo concreto a sostegno di Ginevra»: Mosca - si legge nella nota del G7 - non ha pubblicamente appoggiato l'accordo, né ha condannato le azioni dei separatisti. La Russia non ha fatto altro che continuare a far montare la tensione con la sua retorica e con minacce di manovre militari ai confini dell'Ucraina.

«Siamo d'accordo sul fatto di muoverci rapidamente per imporre ulteriori sanzioni», che saranno mirate e aumenteranno i costi per la Russia delle sue azioni. Costi che sono già «significativi». «Mentre continuiamo a preparare sanzioni più ampie e coordinate, mettiamo in evidenza che la porta resta aperta per una soluzione diplomatica, sulla base dell'accordo di Ginevra. Chiediamo alla russia di unirsi a noi nell'impegno su questa strada».

RENZI INCONTRA YATSENYUK: "MASSIMO SOSTEGNO ALLE RIFORME DI KIEV"
Intanto stamane Matteo Renzi ha incontrato a Roma il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk e ha espresso «forte sostegno da parte dell'Italia al processo di riforme politiche ed economiche portate avanti dal governo di Kiev». «All'indomani della dichiarazione G7 - si legge nella nota di Palazzo Chigi - Renzi e Yatseniuk hanno convenuto sugli impegni a rispettare gli accordi di Ginevra.

Il premier italiano ha ribadito la forte aspettativa della comunità internazionale che le elezioni presidenziali in Ucraina possano svolgersi nella data prevista del 25 maggio prossimo. Il colloquio, al quale hanno preso parte anche il ministro degli esteri Federica Mogherini e il suo collega ucraino Andrii Deshchytsia, è stato occasione per ribadire gli ottimi rapporti economici bilaterali tra Italia e Ucraina».

ALTA TENSIONE NELLA ROCCAFORTE DEI FILORUSSI
La tensione resta altissima. Le accuse che arrivano da Washington sono sempre più pesanti: aerei russi avrebbero violato lo spazio aereo dell'Ucraina in diverse occasioni nelle ultime 24 ore. Lo afferma il Pentagono. «Chiediamo alla Russia di adottare misure immediate per allentare la tensione» mette in evidenza il Pentagono.

Le forze armate di Kiev, ieri, hanno circondato la città di Sloviansk, roccaforte dei filorussi, mentre nella vicina Kramatorsk i pro-Mosca hanno cercato senza successo di riconquistare l'aerodromo, dove un elicottero militare ucraino è stato abbattuto e il pilota è rimasto ferito.

Ma a Sloviansk si teme anche per la sorte di tredici osservatori dell'Osce che sono stati rapiti dai miliziani in tarda mattinata mentre viaggiavano su un bus assieme a cinque militari ucraini e all'autista, e che adesso - fa sapere il ministero dell'Interno di Kiev - si trovano «in una sede locale dei servizi di sicurezza», quindi in uno degli edifici in mano ai "ribelli". «Il quadro è ancora confuso ma sembra che siano 13, e tra questi 4 tedeschi, gli ispettori Osce rapiti», ha detto il ministro della difesa tedesco Ursula von der Leyen.

2- IN RETE E IN TV - LA GUERRA DELLE BUFALE
PER PUTIN IL WEB È DELLA CIA - KIEV PARLA DI SPIE INVISIBILI

Anna Zafesova per La Stampa

Internet è nato come «progetto speciale della Cia», e nel trattare con i fenomeni del Web bisogna «tenerne conto, la realtà è questa, è così che l'hanno costruita gli Usa». Parola di uno che di «progetti speciali» se ne intende, Vladimir Putin, che ha fatto questa rivelazione a una conferenza di media a Mosca.

Un'affermazione che ha divertito e inquietato i blogger russi, che vedono già un futuro di restrizioni. Ma ancora di più ha preoccupato i pochi analisti indipendenti rimasti, quelli che ormai più che studiare la politica studiano il suo unico protagonista, Putin stesso.

Una mente lucida, dotata di una memoria prodigiosa che gli permette di reggere quattro ore di diretta tv rispondendo alle domande più svariate. Putin può essere aggressivo nei commenti, ma non ha mai sbagliato nei fatti, a meno che non volesse distorcerli intenzionalmente, come quando negava la presenza degli «omini verdi» in Crimea.

Non è un gaffeur come Boris Eltsin. E non è possibile che l'ex direttore dei servizi segreti russi che da 15 anni governa la Russia non sappia che Internet è nato da un progetto della Darpa, l'agenzia del Pentagono. Confondere due enti piuttosto diversi può essere la svista di un propagandista qualunque, di un deputato di Russia Unita di quelli che denunciano gli equivalenti locali delle «scie chimiche».

Ma non è un errore da Putin. Che nello sbagliare rivela una visione del mondo piuttosto inquietante, dove tutto è «costruito dagli americani», se non dalla Cia dal Pentagono, fa lo stesso, e dietro a ogni evento c'è un complotto. Una visione che trova il suo riflesso nella diplomazia.

E mentre sul terreno, nonostante la tensione, per ora non c'è stato un vero scontro, nella propaganda sembra di assistere già alla «terza guerra mondiale» profetizzata dal premier ucraino Yatseniuk. I media russi e filo-russi parlano di «droni del Pravy Sector» segnalati in Trasnistria, segno di un'imminente «invasione», e di «campi di sterminio» con tanto di forni crematori costruiti in Ucraina dall'Ue.

A Kiev invece continua la caccia all'infiltrato russo, ma nonostante «decine di arresti» nessuno ha fornito una prova definitiva della presenza degli «omini verdi» a Slaviansk. E fintanto che la guerra rimane virtuale si può anche tirare un cauto sospiro di sollievo, sperando che il Cremlino non finisca per credere alla sua stessa propaganda.

 

PUTIN SPARA leader opposizione Klitschko a Kiev Sul bus bruciato a Kiev Gli scontri a Kiev PUTIN AL PIANO kkkkievUn dissidente con manichino sui tetti di Kiev Sul bus bruciato a Kiev Putin e il Papa lo scorso novembre A passeggio intorno al Dinamo Stadium di Kiev PUTIN ORSO PUTIN AUTOGRAFO ALLE PARALIMPIADI leader opposizione Klitschko a Kiev la battaglia di Kiev

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?