ORIENTE DI GUERRA - IL GIAPPONE SI SENTE MINACCIATO DALLA CINA E IL PREMIER ABE TENTA DI MODIFICARE LA COSTITUZIONE "PACIFISTICA" PER AVVIARE IL RIARMO - IN CASO DI CONFLITTO ABE CONTA SULL'APPOGGIO DEI PAESI DEMOCRATICI ASIATICI E SULL'EUROPA TRA CUI L'ITALIA

Luigi Ippolito per il "Corriere della Sera"

 

I colpi di tamburo risuonano nell’aria immobile che circonda il santuario di Yasukuni, nel centro di Tokyo. Di fronte all’altare vecchi e giovani, madri e figlie adolescenti, tutti vengono a rendere omaggio ai due milioni e mezzo di caduti nelle guerre combattute dal Giappone.

 

SHINZO E AKIE ABE SHINZO E AKIE ABE

Due inchini, due battiti a mani giunte, attimi di raccoglimento, nuovo inchino. All’interno, il gran sacerdote introduce il visitatore nel sancta sanctorum . Tre novizie vestite di bianco e rosso guidano nel rituale di purificazione, poi di nuovo l’omaggio, la preghiera, la benedizione.

 

La stessa scenografia che ha accompagnato la visita del primo ministro Shinzo Abe nel dicembre scorso: un gesto che ha rotto con una prassi decennale, che vedeva i leader giapponesi tenersi alla larga da Yasukuni. Perché nel santuario sono iscritti anche i nomi di 14 criminali di guerra, considerati responsabili delle atrocità commesse dalle armate nipponiche nel secondo conflitto mondiale. Una decisione, quella di Abe, che ha scatenato le ire dei vicini asiatici, in primo luogo la Cina, vittime nel passato dell’imperialismo giapponese. I cui fantasmi ancora si agitano nel museo annesso al santuario.

ISOLE SENKAKUISOLE SENKAKU

 

Qui il visitatore è accolto da uno Zero, l’aereo protagonista delle missioni kamikaze, e dalla locomotiva del ponte sul fiume Kwai, la ferrovia costruita dai prigionieri di guerra inglesi. Fra antiche spade e armature di samurai, dopo una mappa che illustra le aggressioni coloniali occidentali in Asia, si spiega la necessità di combattere la Seconda guerra mondiale per procurarsi le risorse bloccate dalle sanzioni e l’inevitabilità del conflitto di fronte all’intransigenza americana. Il dopoguerra è stato il «tribunale dei vincitori», commenta amaro il monaco che fa da guida.

 

Uno sfondo inquietante, quello di Yasukuni, nel momento in cui il governo Abe è impegnato nel far approvare una reinterpretazione della Costituzione pacifista imposta dagli Usa al Giappone sconfitto: una revisione che punta a consentire un impegno più attivo delle forze armate di Tokyo, finora costrette a un limitatissimo ruolo di auto-difesa.

Xi jinping Hollande Xi jinping Hollande

 

«Yasukuni è un santuario privato, non è un’organizzazione governativa — ci tiene a precisare Tomohiko Taniguchi, consigliere speciale del premier e uno degli uomini chiave del governo giapponese —. Dobbiamo chiederci: Abe aderisce alla versione della storia raccontata nel museo? Abe vuole riportare indietro l’orologio della storia? Se la risposta è sì, allora è un leader pericoloso. Ma la risposta è no».

 

Ancora più netto, perché fuori dall’ufficialità, il giudizio del professor Kuni Miyake, direttore di ricerca al Canon Institute for Global Studies: «Abe non è un estremista di destra come lo descrive la stampa occidentale. È un conservatore patriottico, ed è anche un realista pragmatico, che sa che deve compiacere i suoi sostenitori, fra i quali c’è pure la destra xenofoba. Ma sa tenere sotto controllo quegli idioti. Yasukuni non rappresenta né il governo né la maggioranza silenziosa del Paese. La Cina ha sollevato la questione solo per ragioni politiche».

il santuario di yasukuniil santuario di yasukuni

 

Ma non tutti sono sulla stessa lunghezza d’onda. Il principale quotidiano giapponese, lo Asahi Shimbun , è critico verso Abe. In redazione, accusano apertamente il premier di aver creato ad arte le tensioni con la Cina e la Corea, con provocazioni come la visita a Yasukuni, per avere un’arma in più a favore della revisione della Costituzione.

 

E sottolineano che sull’argomento l’opinione pubblica resta divisa: un sondaggio pubblicato ieri mostrava il 55 per cento dei giapponesi contrari all’adozione di una nuova politica di difesa. Il progetto si è scontrato anche con le perplessità di deputati dell’opposizione e della stessa maggioranza, in particolare del partito buddhista Nuovo Komeito, che appoggia il governo. Ad ogni modo, Abe intende presentare domani la bozza di revisione costituzionale, puntando a una sua approvazione in una riunione di Gabinetto il primo luglio .

 

il santuario di yasukuni  il santuario di yasukuni

Ma perché ripudiare decenni di pacifismo inscritto nella Legge fondamentale e resuscitare agli occhi dei Paesi vicini lo spettro del militarismo giapponese? «La reinterpretazione della Costituzione è una salutare mossa geopolitica — sostiene il professor Miyake —. La versione finora accettata poteva andar bene per la Guerra Fredda, ma ora per la prima volta dal conflitto mondiale il Giappone deve fronteggiare un pericolo fisico, una minaccia che viene dal mare. Al governo sanno benissimo che la Cina sta arrivando nelle nostre acque territoriali. Pechino non conosce le regole del gioco, sono nuovi al mondo e xenofobi».

 

«La crescita pacifica della Cina non è pacifica affatto – conferma Morio Matsumoto, direttore del desk cinese al ministero degli Esteri – Dobbiamo convincere Pechino, attraverso un mix di dialogo e pressioni, a entrare nel sistema di regole di sicurezza internazionali. Vogliamo che la Cina sia un partner responsabile. Non c’è ragione per un conflitto armato, ma potrebbe sempre verificarsi uno scontro accidentale». Il riferimento è alla contesa per le isole Senkaku (Diaoyu per i cinesi), il gruppo di scogli disabitati la cui sovranità è rivendicata sia da Tokyo che da Pechino.

Shinzo AbeShinzo Abe

 

«La Cina sta mettendo in atto azioni provocatorie per cambiare lo status quo — denuncia Takehiro Kano, direttore per sicurezza nazionale al ministero degli Esteri —. Non diciamo che si tratta di una minaccia, ma siamo sicuramente preoccupati per la crescita di un budget militare che è 3-4 volte maggiore del nostro. Per noi la diplomazia deve venire prima di tutto, ma la difesa è l’ultima risorsa».

 

Ecco allora perché Tokyo intende prepararsi, come spiegano i documenti ufficiali, «per situazioni imprevedibili che potrebbero verificarsi nell’ambiente di sicurezza che circonda il Giappone, che sta diventando sempre più severo».

il santuario di yasukuni il santuario di yasukuni

 

In che modo questo stia avvenendo, lo spiega sempre il consigliere Taniguchi: «Per anni abbiamo avuto “incontri ravvicinati” in mare fra vascelli cinesi e giapponesi, praticamente ogni giorno. Ora questo accade nei cieli, i caccia di Pechino sfiorano i nostri ricognitori. La Cina sta mandando chiari segnali di allarme. Malgrado ciò, le forze di Tokyo stanno dimostrando estrema disciplina: senza, un incidente potrebbe essere già avvenuto».

 

Una situazione di estrema criticità, quella che si è creata in Asia orientale, che rimette in questione le vecchie certezze e abitudini e chiama in causa le alleanze internazionali. «Il tempo è maturo per un ruolo proattivo del Giappone — afferma Taniguchi — Finora siamo stati fortunati a essere protetti dall’ombrello Usa, durante la Guerra Fredda il Giappone non aveva bisogno di uscire dai suoi confini. Ora gradualmente stiamo venendo fuori dal guscio».

 

Per farlo, Abe sta tessendo una fitta rete di rapporti internazionali, a partire dalle democrazie dell’Asia-Pacifico, come India, Indonesia o Australia. Ma senza trascurare i Paesi europei. In particolare l’Italia, fanno notare i diplomatici della nostra ambasciata a Tokyo, riveste un ruolo centrale come interlocutore interessato al rispetto della legalità internazionale: la recente visita a Roma del leader giapponese è servita a dare linfa a quest’asse. «Insomma, preferite dar retta a un regime comunista autoritario o a una democrazia? — sintetizza Taniguchi —. Dopotutto, siamo noi quelli senza prigionieri politici...». 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...