OSTIA CHE SINODO - COMUNIONE AI DIVORZIATI? I VESCOVI ANCORA LITIGANO, MA AVREBBERO TROVATO UN COMPROMESSO FURBETTO: DECIDE IL CONFESSORE - IL PAPA: “I TEMPI CAMBIANO E NOI CRISTIANI DOBBIAMO CAMBIARE CONTINUAMENTE”

Nel testo che verrà consegnato a Bergoglio, che avrà l’ultima parola, si accenna alla possibilità che i divorziati risposati facciano padrini e madrine e che siano coinvolti nei consigli pastorali. Mentre per la questione più controversa, la possibile ammissione ai sacramenti, un’idea democristiana: caso per caso, se ne occupa il confessore… -

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PAPA FRANCESCO BERGOGLIO MESSA A PHILADELPHIA PAPA FRANCESCO BERGOGLIO MESSA A PHILADELPHIA

Andrea Tornielli per “La Stampa

 

«I tempi cambiano e noi cristiani dobbiamo cambiare continuamente», cambiare «saldi nella fede in Gesù Cristo, saldi nella verità del Vangelo, ma il nostro atteggiamento deve muoversi continuamente secondo i segni dei tempi. Siamo liberi. Siamo liberi per il dono della libertà che ci ha dato Gesù Cristo».

verze comunione berlusconi verze comunione berlusconi

 

È l' invito che Francesco ha ripetuto più volte nell' omelia della messa celebrata ieri mattina a Santa Marta. Un invito ad agire «senza paura» e «con libertà», tenendosi alla larga dai conformismi tranquillizzanti, che il Papa ha fatto commentando la lettera ai Romani di san Paolo.

 

CHIAVE DI LETTURA

Non ci sono collegamenti diretti con la penultima giornata del Sinodo sulla famiglia, che si è aperta due ore dopo con la discussione sulla bozza del documento finale, ma le parole di Francesco rappresentano una chiave di lettura: «È proprio della saggezza cristiana conoscere questi cambiamenti, conoscere i diversi tempi e conoscere i segni dei tempi». E per comprenderli, ha spiegato Papa Bergoglio, bisogna «discernere», «col silenzio, con la riflessione e con la preghiera».

comunione berlusconi comunione berlusconi

 

Questo hanno cercato di fare i 270 padri sinodali che per tre settimane hanno discusso della famiglia e di come annunciare l' insegnamento del Vangelo nelle società soggette in questi ultimi decenni a profondi cambiamenti.

 

Ieri mattina 51 di loro sono intervenuti. Il testo proposto, un centinaio di pagine che riflettono i tanti punti comuni emersi nei giorni scorsi, scritto unanimemente dai dieci incaricati della redazione, è stato presentato in aula dal cardinale relatore generale Peter Erdö e ha ottenuto molti consensi. È condiviso «dalla grande maggioranza dei padri», ha detto il cardinale brasiliano Raimundo Damasceno Assis. «È ottimo e non ci sono cambiamenti di dottrina» dice il cardinale australiano George Pell uscendo dall' aula.

 

LA COMUNIONE DI LUXURIA LA COMUNIONE DI LUXURIA

Oggi il voto Il testo che sarà votato questo pomeriggio paragrafo per paragrafo contiene proposte e questioni aperte da affidare al Papa che deciderà il da farsi e non è dunque un documento rivolto all' esterno.

 

Per quanto riguarda l' atteggiamento verso i divorziati risposati, il cardinale Edoardo Menichelli ha detto a Tv2000 che «c' è una grande sensibilità d' apertura: questi fratelli non sono fuori della Chiesa». Nel testo, come emerso dai circoli minori, si accenna alla possibilità che facciano padrini e madrine e che siano coinvolti nei consigli pastorali. Mentre per la questione più controversa, la possibile ammissione ai sacramenti, una via che potrebbe trovare un significativo consenso è quella di lasciare più spazio al «discernimento» in confessione.

 

COSCIENZA E LEGGE MORALE

SINODO DEI VESCOVI SINODO DEI VESCOVI

È questo il punto sul quale ancora ieri sono state fatte le maggiori obiezioni da parte di alcuni padri sinodali, che hanno chiesto di precisare meglio «il rapporto tra la coscienza e la legge morale».

 

Sono intervenuti su questo, tra gli altri, i cardinali Gerhard Ludwig Müller e Robert Sarah, alcuni vescovi polacchi e anche il presidente dei vescovi statunitensi Joseph Kurtz. Il testo non verrà «annacquato», ha assicurato il cardinale ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson, durante il briefing in sala stampa.

GEORGE PELL GEORGE PELL

 

Questa sera si vedrà quale consenso otterranno l' intero documento e i singoli paragrafi.

Il cardinale canadese Gerald Cyprien Lacroix, ha ricordato che «il lavoro che facciamo non diventerà un testo legislativo», ma «riunirà quello che abbiamo detto, può darsi l' esito non sarà unanime, non è un problema, presentiamo al Successore di Pietro la nostra riflessione, e lui ci aiuterà ad andare avanti. Quando tutti pensano uguale, nessuno pensa. Al Sinodo si cerca insieme di discernere il miglior cammino, è un segno

 

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