IL PAESE DI PULCINELLA - IL SINDACATO DEI VIGILI SCENDERA’ IN PIAZZA PER DIFENDERE IL DIRITTO ALLA FINTA MALATTIA DEI PIZZARDONI ROMANI LATITANTI LA NOTTE DI CAPODANNO

Merlo - Mai si era visto un oltranzismo corporativo così cieco, mai il tribalismo italiano di un mestiere organizzato come una cosca era arrivato al punto di marciare su Roma per difendere il non lavoro, la truffa del certificato patacca, la viltà del malessere simulato...

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Francesco Merlo per La Repubblica

 

VIGILI URBANI VIGILI URBANI

‘’Da una malattia vera si può guarire, da quella finta no” sarà lo slogan. E dunque sciopereranno per difendere il diritto alla finta malattia i vigili urbani di tutta Italia aderenti all’Ospol- Csa, che non è il nome del medicamento del dottor Dulcamara di Donizetti.

E cioè «l’odontalgico mirabile liquore / dei topi e delle cimici possente distruttore ».

 

È invece la sigla del più affollato sindacato della polizia locale, 15mila iscritti che il 12 febbraio manifesteranno per le strade di Roma in solidarietà con i pizzardoni infingardi che, nella notte di Capodanno, essendo — veramente — finti malati, furono costretti a presentate finti certificati che il sindaco di Roma ancora oggi si ostina a non prendere per veri.

 

VIGILI URBANI VIGILI URBANI

Non capisce, Ignazio Marino, che nulla è più doloroso e contagioso di una malattia finta. L’Ospol- Csa, che si attribuisce «grande senso di responsabilità», rivendica contro il Comune e contro il Governo «le risultanze numeriche» della notte di Capodanno, e dopo avere «discusso sino all’alba del 15 gennaio a San Benedetto del Tronto» attende ancora «l’inoltro formale per le correlate verifiche» della «possibile preintesa contrattuale», contro «la cancellazione dell’equo indennizzo, la causa di servizio e la pensione privilegiata, che si aggiunge all’usurpazione della indennità di pubblica sicurezza ».

 

vigili urbani x vigili urbani x

Questo linguaggio che, a differenza delle malattie e dei certificati di Capodanno, è autentico, non riesce più a suonare ridicolo, perché mai si era visto un oltranzismo corporativo così cieco, mai il tribalismo italiano di un mestiere organizzato come una cosca era arrivato al punto di marciare su Roma per difendere il non lavoro, la truffa del certificato patacca, la viltà del malessere simulato per inasprire la lotta sindacale godendosi, intanto, il cenone.

 

Purtroppo il Comune di Roma ha fatto ballare il totale degli ammalati di comodo, ma anche se «le risultanze numeriche » dei bugiardi sbugiardabili fossero davvero scese dall’ottanta al quaranta per cento, la sostanza non cambierebbe.

vigili fanno assemblea vigili fanno assemblea

 

La notte di Capodanno un agente patogeno espertissimo in sindacalese ha decimato i vigili urbani di Roma e qualcuno di questi poliziotti ha donato il sangue, qualcun altro si è rifugiato nell’assistenza retribuita di familiari disabili per dare una credibilità morale alla diserzione commessa come un reato associativo con la complicità dei soliti medici compiacenti e con la regia dei sindacati, anche quelli confederali, nel ruolo inedito dei finti malati moderati.

 

Avevamo scritto che non c’è niente di peggio che usare le generose norme di civiltà come espedienti, come forconi, come fasci di combattimento sociale. Ebbene ci sbagliavamo. È infatti oltre ogni decenza e ogni logica l’annuncio che i finti malati d’Italia porteranno spavaldamente in corteo, da piazza della Repubblica a Piazza Santi Apostoli, le ragioni dell’impunità, la forza antica e prepotente del clan, il diritto del topo di stare nel formaggio e del verme di avanzare nella mela.

IGNAZIO MARINO CON I VIGILI URBANI IN BICICLETTA IGNAZIO MARINO CON I VIGILI URBANI IN BICICLETTA LA VECCHIA DENOMINAZIONE DEI VIGILI URBANI GIA' CAMBIATA LA VECCHIA DENOMINAZIONE DEI VIGILI URBANI GIA' CAMBIATA

 

Non manifestano, infatti, soltanto per salvaguardare i salari proteggendo l’accumulo di piccole rendite di posizione e di incrostazioni paradossali come l’indennità stradale, la pulizia della divisa, la famosa seminotte che comincia alle 15,48…

 

La verità è che i finti malati in piazza, al di là del pittoresco, non sono solo una deviazione sindacale estremista ma un avviso sgangherato, un assaggio della resistenza disperata dell’Italia delle corporazioni, siano essi impiegati di Stato, architetti, professori universitari, orchestrali o vigili urbani.

 

È questa la vera malattia che i finti certificati rivelano. Perché si chiuda perfettamente il cerchio, il prossimo 12 febbraio i vigili urbani dovrebbero presentare un finto certificato medico e non andare alla manifestazione.

 

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