PASTICCI DEMOCRATICI – COFFERATI: “LE PRIMARIE IN LIGURIA? IL VOTO È STATO INQUINATO DA EX FASCISTI, CINESI E MAROCCHINI. ROBA DA PROCURA. E RENZI? SE NE STA ZITTO” (A DIFFERENZA DELLA PINOTTI...)

“La Pinotti ha sostenuto la mia avversaria dicendo che era indispensabile fare un governo come a Roma - E il segretario regionale di Ncd ha annunciato: voto e farò votare per la mia rivale Paita. È un ex fascista non pentito e inquisito per voto di scambio”...

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Federico Geremicca per “la Stampa

sergio cofferati sergio cofferati

 

«Io di Renzi non parlo. Lui fino ad ora non ha detto una sola parola, e se sta zitto non posso attribuirgli un ruolo che il segretario né rivendica né smentisce. Ma la questione delle regole stravolte e dell’inquinamento delle primarie liguri l’ho denunciata per tempo a tutti i livelli. A Roma ci sono persone che rivestono ruoli per esercitarli: ecco, io attendo che comincino a farlo».

 

Parla Sergio Cofferati, detto «il cinese», anche se è meglio lasciar perdere soprannomi e ironie, visto che le primarie contro Raffaella Paita lui le avrebbe perse, dice, anche per colpa di un po’ di cinesi...
 

Sono stati loro a fregarla?
«Ce lo dirà la Commissione dei garanti, ai quali abbiamo girato un mucchio di segnalazioni. Cinesi, giovani marocchini, ex fascisti e vecchi arnesi».

Tutti contro di lei? E perché mai, onorevole?
«Perché il tentativo di snaturare le primarie, qui in Liguria è perfettamente riuscito: dovevano servire per scegliere il candidato-presidente, le hanno trasformate nello strumento per decidere le future alleanze. E per farlo hanno usato tutto e di più».
 

Raffaella Paita Raffaella Paita

Concretamente?
«La mia avversaria ha avviato le primarie dicendo: se vinco io, governerò col nuovo centrodestra. E il nuovo centrodestra ha ringraziato e si è dato da fare. Il segretario regionale dell’Ncd ha annunciato: voto e farò votare per lei. È un ex fascista non pentito e inquisito per voto di scambio: quando, dove e chi ha deciso che in Liguria dobbiamo governare con gente così?».
 

Magari era una fanfaronata, e poi non è successo e non succederà niente...
«Errore: è successo. In tutti i Comuni dove il sindaco è dell’Ncd, Raffaella Paita ha vinto con percentuali improbabili. Ci sono state riunioni organizzative, come quella voluta dall’ex senatore Orsi (Pdl) sindaco di Albissola, per influenzare il voto alle nostre primarie. Per inciso: Orsi è quel parlamentare che abbandonò il palco per protesta mentre Scalfaro celebrava il 25 aprile... Quel che è accaduto era noto da settimane: loro gli hanno dato anche un nome».
Un nome?
«Sì, un nome: io li accusavo di voto di scambio, loro mi hanno risposto (intervista di Orsi al Corriere della Sera) che era un voto di scambio amministrativo. Hanno votato Raffaella Paita per tornare al governo della Liguria».
 

RENZI SCI COURMAYEUR RENZI SCI COURMAYEUR

E Renzi zitto?
«Lui sì, la sua ministra Pinotti no. È andata a Sestri Levante a sostenere la mia avversaria dicendo che era indispensabile fare un governo come a Roma: e che dunque era giusto cercare i voti della destra».
E Renzi zitto?
«Lui sì, il governatore uscente della Regione no. Burlando gli ha mandato un tweet domenica sera: penso di riuscire a farti un gradito regalo per la tua festa di compleanno. Immagino si riferisse alla vittoria della Paita e al conseguente governo col centrodestra».
 

È scandalizzato?
«Non per questo, si figuri, anche se io avevo inteso che l’alleanza con Alfano fosse frutto di una fase di emergenza: si fanno le riforme e si torna a votare. È cambiata la linea? Ripeto: dove e quando?».
 

Pinotti Pinotti

È scandalizzato per cosa, allora?
«Per quel che ho visto e che mi hanno raccontato. Decine di marocchini sedicenni portati ai gazebo. Gruppi di cinesi guidati da un capo che pagava per tutti e diceva chi votare. E a Lavagna, addirittura, il caso di una signora che vota, poi le vengono chiesti - come da regolamento - due euro e lei sbotta: ma come, me li hanno appena dati e li devo restituire? Roba da Procura, qualcuno forse lo denuncerà».
 

burlando burlando

Perché non lei?
«Perché alcune di queste cose non le ho viste di persona. E perché tengo al partito in cui milito: sono uno dei 45 fondatori del Pd...».
Al punto di accettare una sconfitta così?
«Io aspetto quel che diranno i garanti, e poi deciderò cosa fare. Sarebbe meglio facesse lo stesso anche Orfini, presidente del Pd. Ho letto che dice che verrà annullato qualche voto e si andrà avanti: peccato che i garanti tornino a riunirsi proprio domani...».

 

 

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