Francesca Schianchi per “la Stampa”
Tre fattispecie di omicidio stradale, con pene che possono arrivare fino a 18 anni, e revoca della patente da dieci a trent' anni, nel caso in cui si fugga dal luogo dell' incidente senza prestare soccorso. Si vota oggi alla Camera la legge sull' omicidio stradale, probabilmente già in serata il testo potrà essere trasmesso al Senato per l' approvazione definitiva. Che dovrebbe arrivare entro l' anno: «Abbiamo discusso le modifiche con il relatore al Senato, il collega Cucca, per evitare un nuovo ping pong tra le due Camere», fa sapere la relatrice, la deputata Pd Alessia Morani.
L'ultima modifica è arrivata proprio ieri, quando per una delle fattispecie è stata aumentata la pena minima da quattro a cinque anni: nel caso in cui un incidente mortale sia provocato dal tasso alcolemico del guidatore tra 0,8 e 1,5 grammi per litro o da alcune pratiche pericolose, come il passaggio col semaforo rosso o la guida contromano (il massimo della pena, in questi casi, arriva a dieci anni).
Ma le pene possono anche essere più alte, nel caso di guida ubriachi con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi o sotto l' effetto di stupefacenti: da otto a dodici anni. Per tutti gli altri casi, si rischiano da due a sette anni. Condanne che possono essere ulteriormente appesantite dall' aggravante della fuga o della guida senza patente, ma alleggerite fino alla metà nel caso di «condotta colposa» della vittima, se cioè ha concorso a provocare l' incidente mortale.
«Questa legge vuole avere una funzione di deterrenza e prevenzione: fanno più morti gli incidenti stradali delle armi da fuoco - spiega la relatrice - Bisogna rendersi conto che alcune violazioni che qualcuno considera banali possono invece causare morti».
L' ok della Camera è dato per scontato: la maggioranza dovrebbe votare compatta, e sono previsti anche i voti della Lega. Mentre il M5S probabilmente si asterrà: «L' azione politica è giusta, ma l' obiettivo di rendere giustizia alle vittime è centrato per metà e il testo presenta notevoli storture tecnico-giuridiche», denuncia il deputato Vittorio Ferraresi.
cena di finanziamento del pd a roma alessia morani
Anche nel Pd c' è chi non è d' accordo con i contenuti della norma. Dalla minoranza ma stavolta anche dalla maggioranza: il renziano vicepresidente della Camera Roberto Giachetti la voterà solo per disciplina di partito. «Sono contrario al fatto di rispondere alla comprensibile ansia dei cittadini inventando nuovi reati - commenta -. Gli strumenti per punire certi comportamenti ci sono già nel codice penale. E non credo che questa norma abbia un' utilità come deterrente».
Il collega Danilo Leva, avvocato e responsabile giustizia del partito ai tempi di Bersani, non la voterà: «Questa legge è l' ennesimo esempio di come, in campo penale, si cerchi di piegare il diritto a esigenze di consenso, sulla spinta di fatti di cronaca».
Una «tipica risposta di destra» di cui critica «la sproporzione» delle pene rispetto ad altri reati: «Per paradosso, a un cittadino converrebbe girare con una pistola nel cruscotto, nel caso investa qualcuno. Rischia meno galera con l'omicidio volontario che con quello stradale».