IL POTERI DEI SOLDI - BENVENUTI NELLA MULTINAZIONEL TONY BLAIR ASSOCIATES, UNA SUPERAZIENDA DI CONSULENZE CHE SPAZIA DALL'ALBANIA AD ABU DHABI – ED E’ SUBITO POLEMICA

Fabio Cavalera per il "Corriere della Sera"

 

ALISTAIR ADAMS - RITRATTO DI TONY BLAIRALISTAIR ADAMS - RITRATTO DI TONY BLAIR

Un vecchio amico come Robert Harris lo ha ripudiato. «Non lo riconosco più». Il giornalista che scrisse «The Ghost», il libro fra realtà e finzione che narra la storia di un premier britannico chiamato a rispondere di crimini di guerra (poi divenuto film di Roman Polanski, «L’uomo nell’ombra»), era un fedele «partigiano» di Tony Blair. Il sodalizio si è rotto da tempo.

 

Qualche giorno fa, sul Guardian , Robert Harris ha scaricato addosso all’ex leader britannico nuovo veleno: «È un narcisista con il complesso del Messia e ha commesso un peccato mortale voltando le spalle alla politica per cui si è battuto per abbracciare la causa dei ricchi». Può essere che fra i due vi sia qualche questione personale rimasta in sospeso ma le parole di Robert Harris riassumono il pensiero di molti laburisti.

 

Tony Blair ha passato weekend segreti con la Deng Tony Blair ha passato weekend segreti con la Deng Tony e Cherie Blair Tony e Cherie Blair

Il problema non è soltanto che Tony Blair appoggiò Bush nella guerra in Iraq, passando sopra la maggioranza pacifista del partito: un capo di partito e di governo ha il diritto, assumendosene poi la responsabilità, di decidere per propria intima convinzione che i despoti vadano eliminati con la forza, congelando le diplomazie. Il problema è anche che Tony Blair ha costruito un piccolo impero economico che si alimenta di ricche consulenze a governi che democratici non sono, a banche d’investimento, a fondi sovrani.

 

Dov’è finito il Blair di una volta? È destino che i grandi leader spacchino le platee. Il coraggio di prendere posizione, che piaccia o non piaccia, si paga a caro prezzo. A Tony Blair questa virtù non è mai mancata. Anzi. Ma oggi le critiche più pesanti che gli arrivano sono di altra natura e riguardano quei milioni di sterline che entrano nella fondazione, la «Tony Blair Associates», e nelle società a essa collegate.

 

JONATHAN YEO - RITRATTO TONY BLAIRJONATHAN YEO - RITRATTO TONY BLAIR

Tutto alla luce del sole. Fin troppo. Perché con sicura baldanza (e se la può permettere) Tony Blair gira il mondo dando consulenze agli arabi, ai palestinesi, alle potenze asiatiche, alle capitali europee. Gli affari vanno a gonfie vele, a tal punto che ha deciso di aprire un ufficio ad Abu Dhabi per rafforzare il suo ruolo nel Medio Oriente. «C’è una chimica speciale e particolare fra Tony e lo sceicco Mohammed bin Zayed», ha spiegato un collaboratore di Blair.

 

I due condividono una forte opposizione all’islamismo integralista. Ma condividono pure le poltrone in uno degli scrigni del piccolo Stato, il Mubadala, ovvero uno dei fondi d’investimento controllati dall’emirato. Abu Dhabi è l’ultimo capitolo della saga. A cavallo fra politica e affari, Tony Blair si destreggia con indiscutibile cinismo. La lista ufficiale dei contratti è di tutto rispetto. Il Financial Times ha scoperchiato l’altarino dei due milioni e mezzo di sterline annui versati dalla banca d’affari JP Morgan.

DAVID LETTERMAN E TONY BLAIR DAVID LETTERMAN E TONY BLAIR

 

Poi ci sono le collaborazioni con il governo brasiliano, con i governi africani (Ruanda, Liberia, Sierra Leone), con gli esecutivi di Albania e Romania, con il dittatore kazako Nazarbaev, con la Mongolia, con il Kuwait, con gli Emirati Arabi Uniti. L’uomo che fu l’architetto del nuovo laburismo è un consigliere fidato per le riforme politiche ed economiche, per gli investimenti, per i megacontratti petroliferi. Una rete capillare di lavori e commissioni.

 

RENZI E TONY BLAIR RENZI E TONY BLAIR

L’esperienza, l’intelligenza, l’abilità dell’ex premier laburista si acquistano a peso d’oro. Chi ha provato a fare i conti in casa Blair sostiene che le entrate sfiorino i 100 milioni di sterline. Sparare a zero contro Tony Blair è diventato uno sport nazionale nel Regno Unito. Non c’è riconoscenza. È però sicuro che dal 2007 (l’addio a Downing Street) a oggi le sue finanze si siano gonfiate. Non è una colpa.

 

Quanti prima lo vedevano come un condottiero invincibile, forse ne invidiano la scaltrezza e non tollerano il «tradimento». Ma, al di là delle polemiche sul tesoro accumulato, il vero punto debole di Tony Blair è il conflitto d’interessi. Lui ha ricevuto il mandato dal «Quartetto» (Unione Europea, Russia, Nazioni Unite, Stati Uniti) di mediatore in Medio Oriente. Delicato incarico politico e diplomatico.

Il fisico di Blair che attrae Miss Deng Il fisico di Blair che attrae Miss Deng

 

La domanda è semplice: può il consulente di una delle parti in causa (i governi arabi) essere equidistante leader capace di comporre il conflitto più lungo della storia? C’è chi spinge per il «licenziamento» di Tony Blair da quel ruolo affidatogli dal «Quartetto». Frettolose suggestioni. Ma Tony Blair dovrà scegliere. O fa il lobbista-consulente privato. O resta una risorsa per la diplomazia e la politica internazionale. L’ambiguità è il virus dell’ultimo Tony Blair. 

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...