1. “VA BENE LA PRUDENZA MA ANCHE IL PREMIER NON HA UNA STRATEGIA”
Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”
«Aumentare le quote va benissimo, ma un governo serio dovrebbe cominciare a contestare il termine dicendo all’Europa che qui non si sta parlando di quote latte. Le parole sono significative di assolute mancanze culturali. A noi è andata un po’ meglio degli altri perché finora, ringraziando Iddio, non abbiamo subito attentati. Ho dubbi che la nostra intelligence o che il nostro ministro degli Interni siano migliori di quelli francesi, penso piuttosto alla funzione protettiva che svolge il Vaticano: altro che bersaglio ».
Non rischiamo di essere considerati poco solidali con i francesi rifiutandoci di intervenire?
«Ma neanche Obama ha più nessuna intenzione di fare la guerra! E vedremo cosa accadrà quando i soldati francesi o tedeschi metteranno gli scarponi sul terreno. Piuttosto, assistiamo alla vanificazione di ogni ruolo delle Nazioni Unite, tanto che nemmeno più se ne parla. Tutto avviene attraverso mediazioni e accordi tra Stati».
Come siamo arrivati a questo punto?
«Con decenni di assoluta mancanza di una politica mediterranea in Europa. Assistendo da spettatori alle primavere arabe senza averle viste arrivare. È come se la diplomazia inglese si fosse accorta di Hitler quando aveva già invaso la Polonia ».
Possiamo rimediare?
«Una politica di questo tipo non la improvvisi. Bisogna partire dall’aspetto economico, lavorando al nostro interno sull’integrazione. E fuori da qui su come mostrare un Occidente amico. Finora abbiamo guardato solo il nostro ombelico. C’è un errore nel ragionamento quando non vedi il tutto. Diceva quel tale, e si chiamava Hegel, che solo il tutto, l’intero, è il vero».
È d’accordo con chi sostiene che serva una politica unica di difesa europea?
«È una delle tante cose da fare. Si è scelto di fare la moneta unica, gettando il cuore oltre l’ostacolo, senza uno straccio di politiche sociali comuni. Un disegno massonico-illuministico che poteva anche funzionare, se l’intendenza avesse seguito ».
Lascia poche speranze all’azione europea.
«E invece ce n’è una. Sono le divisioni nel campo avversario, cui spero le intelligence stiano lavorando. Nessuno ha letto la decisione dell’Isis di alzare così tanto la mira come un probabile segno di difficoltà. Sono due cose completamente diverse, ma negli anni ’70 le contraddizioni del brigatismo rosso sono esplose dopo il delitto Moro. Qualcosa di analogo è accaduto ad Al Qaeda dopo l’11 settembre. Il mondo islamico è profondamente diviso su quello che sta accadendo, gli inutili idioti che dicono “Islam bastardo” non hanno proprio capito nulla ».
L’idea di spendere in cultura almeno tanto quanto si spende in armi, le piace?
«Se per cultura Renzi intende dare 500 euro ai diciottenni, chiamiamo il 118. Se invece intende investire in ricerca, università, diritto allo studio - che in questo Paese manca terribilmente - fa benissimo».
2. MATTEO HA FATTO LA COSA GIUSTA MA SOLO PER OPPORTUNISMO
Caterina Soffici per “il Fatto Quotidiano”
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. E Renzi accende la Playstation.
Intendiamoci. L' idea di non voler mandare truppe e aerei in Siria per combattere l' Isis è una delle poche cose condivisibili annunciate dal governo nell' ultimo anno. Come hanno dimostrato le precedenti esperienze in Afghanistan e in Iraq, guerre di questo tipo, senza sapere cosa fare dopo, sono un bagno di sangue e fino a prova contraria non hanno mai risolto i problemi ma piuttosto li hanno moltiplicati. Renzi come sempre fa quello che gli riesce meglio.
Tiene il piede in due staffe, per veder dove butta il vento. Se sei un vero pacifista, lo devi fare fino in fondo e devie ssere pronto a pagarne le conseguenze, come Jeremy Corbyn, il segretario dei laburisti inglesi, che ha annunciato le dimissioni in caso i suoi deputati votino con Cameron a Westminster per autorizzare l' invio di aerei in Siria. Renzi sembra invece pacifista per opportunismo: fare una guerra non è mai popolare.
Però vorrebbe tanto poterla fare, perché gli piacerebbe sedere al tavolo dei grandi, che invece hanno capito l' antifona e lo lasciano in cameretta con i videogiochi. Così si consola con laPlaystation, annuncia che metterà gli spioni nella consolle, per intercettare i messaggi dei terroristi e che li "taggherà" sui Social Media. L' Italietta di Mussolini era meno ridicola.
in fuga dalle bombe in siria BOMBARDAMENTI RUSSI IN SIRIA