QUEGLI STRANI INCARICHI FOTOCOPIA CHE DA' L'AGCOM - COME MAI L'AUTHORITY GUIDATA DAL MONTIANO E BOCCONIANO CARDANI ASSEGNA DUE INCARICHI IDENTICI PER COMPLESSIVI CIRCA 100MILA EURO AL BOCCONIANO VALOTTI?

L’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni ha assegnato due incarichi per la riorganizzazione dell’Authority: uno annuale da 51.500 euro e uno trimestrale da 48.800. Incetta di incarichi giuridici anche per due magistrati del Tar Campania, la stessa regione dove c’è la costosa sede dell’Autorità (1,7 mln per l’affitto)…

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Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

AGCOM AGCOM

La situazione, negli ultimi anni, è senz’altro migliorata. Del resto dal 2010 in poi si sono succedute norme che hanno imposto una stretta alle consulenze. Eppure nel settore delle Autorità cosiddette indipendenti ci sono situazioni che sembrano ancora piuttosto “effervescenti”, per usare un eufemismo. Dettagli a dir poco curiosi, per esempio, possono essere rintracciati all’interno dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni).

 

Qui nel corso del tempo il flusso di incarichi elargiti è stato piuttosto consistente. Al punto che ancora oggi la struttura, guidata dal montiano e bocconiano Angelo Marcello Cardani, deve pagare alcune collaborazioni ereditate dal passato, ma spesso e volentieri confermate. A far riflettere, oltre agli importi di volta in volta riconosciuti, sono anche le motivazioni poste a base delle consulenze.

 

Angelo Marcello Cardani Angelo Marcello Cardani

La situazione
Ad ogni modo tra i maggiori beneficiari spiccano soprattutto tre nomi: Giovanni Valotti, Umberto Maiello e Michele Bonauro. Sono loro, in sostanza, a spartirsi la fetta maggiore della torta. Si prenda Valotti, ordinario proprio alla Bocconi da dove viene Cardani, il quale ha ricevuto un incarico annuale da 51.500 euro per un’ “attività di ridisegno dell’assetto organizzativo dell’Autorità”.

 

Si dà però il caso che questa consulenza (31 dicembre 2013 – 31 dicembre 2014) sia arrivata soltanto pochi mesi dopo un altro incarico che l’accademico bocconiano aveva ricevuto dall’Autorità. In quest’ultimo caso si trattava di un’attività di “check up dell’organizzazione dell’Autorità” svolta dal marzo al maggio del 2013 per 48.800 euro.

 

Insomma, questa benedetta riorganizzazione dell’Authority ha fruttato due assegni davvero consistenti a Valotti. Per carità, si dirà che un domani all’esito del servizio svolto l’Autorità risulterà più agile ed economicamente virtuosa. Il dato certo è che al momento il consulente-accademico bocconiano festeggia alla grande, se si considera che è anche presidente di A2a, la ex municipalizzata di Milano e Brescia quotata in borsa, e da ieri è pure presidente di Federutility, la federazione di settore che riunisce i gestori del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas.

Giovanni Valotti Giovanni Valotti

 

Gli altri
Poi è la volta di tutta una serie di non meglio precisati incarichi di “consulenza e assistenza giuridica”. Qui emergono i profili di due magistrati del Tar Campania, Umberto Maiello e Michele Bonauro, che quindi hanno avuto modo di cumulare gettoni ai loro già lauti stipendi da magistrato. Il primo, nella serie storica dell’Autorità, risulta beneficiario di ben quattro collaborazioni. L’ultima, programmata dal giugno 2013 al giugno 2014, vale 30 mila euro. Le precedenti tre, sempre di durata annuale, valevano un po’ di più, per l’esattezza 35 mila euro ciascuna.

 

Piatto ricco anche per l’altro magistrato del Tar Campania, Michele Bonauro, che dal gennaio 2010 al febbraio 2013 ha incassato tre incarichi di “consulenza e assistenza giuridica” del valore di 35 mila euro ciascuno. Di sicuro in questo momento consulenti e collaboratori tremano un bel po’, visto che la riforma della Pa targata Matteo Renzi intenderebbe tagliare ancora i relativi flussi di spesa.

 

giudici giudici

Locazioni passive
A proposito di Campania, è appena il caso di ricordare che l’Agcom ha due sedi. Una è a Napoli, presso il Centro direzionale. Ebbene, si dà il caso che la locazione dell’immobile costi alla struttura 1 milione e 766 mila euro all’anno (dato 2013). Ma naturalmente non poteva mancare una sede romana, a due passi da Villa Borghese, il cui canone annuale costa la bellezza di 3 milioni e 715 mila euro. E così solo per affitti se ne vanno quasi 5,5 milioni di euro.

 

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