renzi lorenzin berlusconi

RENZI MON AMOUR – PER LA LORENZIN, BERLUSCONI ERA SEMPLICEMENTE “UN GENIO”, MA UN ANNO E MEZZO CON PITTIBIMBO L’HA COMPLETAMENTE CONVERTITA E ORA SOGNA IL PARTITO DELLA NAZIONE – IN ATTESA, DÀ L’8 PER MILLE ALLA FONDAZIONE DI ENZO MANES, GIGLIO MAGICO STRETTO

 

Gian Maria De Francesco per “il Giornale

 

LORENZIN E BERLUSCONILORENZIN E BERLUSCONI

Ma con l' Italicum cosa succederebbe in caso di ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra alle elezioni? «La sfida sarebbe tra Renzi e Salvini, e in quel caso non c' è dubbio».

 

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, cerca sempre di coprire le carte, ma vi sono pochi dubbi sul fatto che ella appartenga alla fazione del Nuovo centrodestra (o di quel che ne resta) che volentieri approderebbe nel «partito della nazione» renziano per continuare l' esperienza governativa.

 

Tuttavia, la presa di posizione è abbastanza netta. «Io quindi sarei per una alleanza alle amministrative che sia conforme a quella dell' attuale governo», dichiarò qualche settimana fa. Fosse per lei si sarebbe già lasciata alle spalle Alfano, come fece con l' ala lealista di Forza Italia, per imbarcarsi nell' avventura con Matteo. Ma poiché è tutt' altro che sprovveduta continua a navigare in quel magmatico settore della maggioranza che sta cercando di organizzarsi per diventare la costola centrista del renzismo (Ncd, verdiniani e residui di Scelta civica assieme all' immarcescibile Tabacci). Comunque finisca per lei sarà un successo.

brlscnrgf03 berlusconi doriana antoniozzi beatrice lorenzinbrlscnrgf03 berlusconi doriana antoniozzi beatrice lorenzin


Eppure ancora in tanti ricordano la Beatrice Lorenzin infaticabile attivista di Forza Italia, prima nella segreteria di Paolo Bonaiuti e poi coordinatrice nel Lazio e responsabile dei giovani azzurri. Ogni weekend un gazebo diverso e lei c' era sempre. Una berlusconiana di ferro che non mancava mai di tessere le lodi del Cavaliere. «Grande uomo di Stato. Energia incredibile. Geniale. Ha intuizioni che precedono i tempi. Sempre primo in tutto. Abile», ebbe a dichiarare.

 

LORENZIN E QUAGLIARIELLOLORENZIN E QUAGLIARIELLO

 I finiani? «Sono dei traditori», chiosò ai tempi della scissione di Fli. Nel 2012, in pieno montismo, considerava «Forza Italia un' esperienza conclusa». Poi il Cavaliere ri-discese in campo e lei abbandonò le riunioni carbonare per assegnare al bocconiano il ruolo di leader del centrodestra. C' era un seggio da difendere. E un posto da ministro da conquistare nel nuovo governo di Enrico Letta, del cui think tank VeDrò era componente.

 

Una «voltagabbana» qualunque? L' unica certezza è che due anni fa fu tra gli esponenti più intransigenti nel convincere Angelino Alfano alla scissione da Berlusconi, mettendo a tacere coloro che volevano rimanere nel partito fondando una corrente. Il fatto che oggi guardi al Pd è una naturale conseguenza di queste convinzioni. I pettegolezzi da Transatlantico, però, rilevano come ella sia molto cambiata da quando si è legata sentimentalmente ad Alessandro Picardi, direttore relazioni istituzionali della Rai con un passato in Wind e in Alitalia.

angelino alfano pierferdinando casiniangelino alfano pierferdinando casini

 

Oggi il renzismo si vede anche nei numeri. Nella dichiarazione dei redditi (ferma da tre anni ai 98.471 euro lordi annui che corrispondono allo stipendio da parlamentare) l' otto per mille va sempre alla Chiesa Cattolica (è contraria alle adozioni gay), mentre il cinque per mille ha cambiato destinazione. Nel 2013 andava alla Arep, onlus creata dalla famiglia Benetton, mentre quest' anno Lorenzin lo ha devoluto a Dynamo Camp, iniziativa filantropica dell' imprenditore Vincenzo Manes, guru renziano del terzo settore.

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA BEATRICE LORENZIN NUNZIA DE GIROLAMO FOTO LAPRESSE MICHELA VITTORIA BRAMBILLA BEATRICE LORENZIN NUNZIA DE GIROLAMO FOTO LAPRESSE


La «metamorfosi» di Lorenzin si spiega anche con l' incarico che ricopre da due anni e mezzo. Da quando si è insediata al ministero della Sanità, il suo attivismo politico è scemato. È sempre presa dalle questioni tecniche (che le richiedono un certo sforzo vista la maturità classica) e molto poco concede – e si concede – al resto.

Maurizio Sacconi con la moglie Enrica Giorgetti Maurizio Sacconi con la moglie Enrica Giorgetti


Per questo non è amatissima dall' Ncd romano, ma i suoi mentori locali Fabrizio Cicchitto e Gianni Sammarco l' han sempre difesa a spada tratta. Solo due donne hanno infranto la barriera tra lei e il volgo: Enrica Giorgetti, direttore generale di Farmindustria (associazione delle imprese farmaceutiche), e Daniela Melchiorri, dirigente dell' Agenzia italiana del farmaco. Le due manager sono consorti rispettivamente di Maurizio Sacconi e di Paolo Bonaiuti, entrambi Ncd come Lorenzin.

 

In realtà, un altro amico ci sarebbe: si tratta di Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese (la Confindustria della medicina omeopatica), del quale ha prefato l' ultima fatica editoriale Elogio della omeopatia . «Nel nostro Paese non esiste alcuna preclusione né ideologica né normativa nei confronti dell' omeopatia», ha scritto suscitando polemiche sia perché si tratta di imprese vigilate dal ministero sia perché i pareri scientifici sono discordi.

 

luca lotti  beatrice lorenzinluca lotti beatrice lorenzin

Beatrice anche questa volta farà spallucce. Lei è riuscita a farsi benvolere negli ambienti che contano e anche a Palazzo Chigi, il resto non conta. Ha sfruttato a proprio vantaggio la polemica sulle vaccinazioni obbligatorie diventando la paladina della prevenzione. La tenacia le è valsa anche un premio nel ddl Stabilità: la competenza sulle politiche antidroga torna da Palazzo Chigi al ministero.

 

C' è da meravigliarsi, avendo a che fare con un accentratore come Renzi. Chissà cosa avrà fatto presa su Matteo: le laudationes sulle riforme o il fascino discreto istro-toscano che le è valso l' appellativo di «Meg Ryan»? Un inciampo invece può considerarsi l' incidente capitato al fratello Lorenzo, intercettato con Natan Altomare, uno dei 24 arrestati dalla mobile di Latina, nel corso dell' operazione «Don' t touch» contro il clan Di Silvio, gruppo legato ai Casamonica.

lorenzin boschilorenzin boschi


Il grande pubblico, però, apprezza meno Lorenzin da quando ha avallato la spending review sugli esami prescrivibili dai medici di base. «D' ora in poi i cittadini potranno accedere ai servizi sanitari riducendo le liste d' attesa», s' è difesa giustificando un risparmio necessario (il costo delle prestazioni inappropriate è di 13 miliardi e il decreto taglia circa 200 milioni). Non tutte le risonanze magnetiche sono però prescritte a casaccio e, soprattutto, i cittadini pagano le tasse per ottenere servizi sanitari. Altrimenti, sarebbe meglio azzerare quei 110 miliardi del Fondo sanitario nazionale e istituire un sistema di assicurazione obbligatoria che consenta al paziente di accedere agli esami e alle analisi opportuni.

Luigi Contu col Ministro Beatrice Lorenzin Luigi Contu col Ministro Beatrice Lorenzin


Ma questo la nuova Lorenzin non può dirlo: è un po' troppo di destra.

 

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...