RIPRESA IN SALSA SPAGNOLA – GRAZIE SOPRATTUTTO ALLE RIFORME, QUELLE CHE L’ITALIA NON FA, IL PIL DEL TRIMESTRE SALE DELLO 0,5%. MA NON MANCANO DUBBI SU UN’ECONOMIA CHE TROPPO DIPENDE DALLE ESPORTAZIONI

1 - A MADRID LA RIPRESA SI CONSOLIDA

Luca Veronese per il “Sole 24 Ore

 

Mariano RajoyMariano Rajoy

Da sei anni l'economia spagnola non cresceva a un ritmo così elevato. Nel secondo trimestre il Pil del Paese iberico è aumentato dello 0,5%, più del previsto e in netto contrasto con le altre grandi economie dell'Eurozona - Italia, Francia e anche Germania - che sembrano invece essere entrate in una fase di stallo.

 

Nel suo bollettino mensile la Banca centrale spagnola scrive che tra aprile e giugno «la ripresa è proseguita rafforzandosi in maniera graduale, in uno scenario nel quale le condizioni finanziarie del Paese hanno continuato a normalizzarsi, mentre sono migliorati i dati sull'occupazione e la fiducia». Anche in Borsa con l'Ibex-35 che ha guadagnato il 32% negli ultimi 12 mesi.

 

MARIANO RAJOYMARIANO RAJOY

La Spagna uscita da due anni di recessione nella seconda metà del 2013 e con quattro trimestri consecutivi in progresso sembra essere l'economia dell'Eurozona che si sta riprendendo con maggiore velocità. Secondo la Banca centrale nel confronto rispetto al secondo trimestre dell'anno passato l'economia iberica è cresciuta dell'1,1 per cento. «Il modello produttivo spagnolo è cambiato, la svalutazione interna ha portato indubbi vantaggi di costo e maggiore competitività», dice Rafael Pampillo, professore della IE Business School di Madrid.

 

IL TRIONFO DI MARIANO RAJOY IL TRIONFO DI MARIANO RAJOY

Nella ripresa spagnola fin qui tutta trainata dalle esportazioni - che comunque pesano per lo 0,2% sulla variazione dello 0,5% anticipata ieri - la crescita aggiuntiva e meno prevedibile è venuta, nel secondo trimestre, dai consumi delle famiglie e dagli investimenti. «Si conferma il rafforzamento della ripresa con una crescita sostenibile perché dovuta in larga parte agli investimenti delle imprese industriali in capacità produttiva», spiega Miguel Cardoso Lecourtois, capo-economista del Banco Bilbao a Madrid.

 

juan carlos abdica e   incorona re il figlio felipejuan carlos abdica e incorona re il figlio felipe

Quest'anno si potrebbe avere inoltre un incremento dell'occupazione. «Si stima un aumento netto dell'occupazione, per il terzo trimestre consecutivo, che porterebbe un ritorno a un tasso annuale positivo, vicino allo 0,4%, per la prima volta dal 2008». Con un ulteriore progressione dell'1,4% per il 2015 e come risultato della moderazione salariale ancora in atto oltre che del livello di flessibilità raggiunto dal mercato del lavoro. Anche se in Spagna il tasso di disoccupazione resta e resterà vicino al 25% anche nel prossimo biennio.

 

Dopo il crack di Lehman del 2008, dopo le tensioni sul debito nell'Eurozona, dopo il crollo del settore immobiliare e le conseguenti, pesanti difficoltà delle sue casse di risparmio, la Spagna potrebbe aver voltato pagina, come ha sottolineato anche il Fondo monetario internazionale.

 

juan carlos  abdica e incorona re il figlio felipejuan carlos abdica e incorona re il figlio felipe

La Banca di Spagna ha rivisto al rialzo anche le stime sulla crescita dell'intero 2014 e del 2015: il Pil iberico dovrebbe aumentare dell'1,3% quest'anno (un decimo più della previsione precedente) e del 2% l'anno prossimo (contro un dato che fino a ieri era fermo all'1,7%).

 

«La crescita nel 2015 «rifletterà un'evoluzione dell'attività economica e dei livelli di occupazione più favorevoli di quanto avessimo previsto, ma potrà sfruttare anche gli effetti della riforma fiscale annunciata dal governo, in un contesto di continuo miglioramento delle condizioni sui mercati finanziari e di riduzione dell'incertezza collegata». I rendimenti sui titoli decennali del debito che nel 2012 erano saliti sopra il 7% sono scesi ieri al 2,55%, il minimo dall'introduzione dell'euro.

 

2 - RAJOY INCASSA I DIVIDENDI DELLE RIFORME

Luca Veronese per il “Sole 24 Ore
 

cittadini spagnoli aspettano il passaggio del nuovo recittadini spagnoli aspettano il passaggio del nuovo re

Qualcosa a Madrid in questi anni bui è stato fatto, qualcosa è cambiato. La crisi non è del tutto superata ma dopo aver toccato il fondo la Spagna sta ripartendo più velocemente delle altre grandi economie dell'Eurozona.

Non sono pochi gli analisti che dubitano della solidità della ripresa spagnola.
Per François Cabau di Barclays, uno dei pochi ad aver previsto un aumento del Pil dello 0,5% nel secondo trimestre in Spagna, il rimbalzo era inevitabile per la voglia di rilancio che c'è nel Paese dopo sei anni di crisi ma i fondamentali restano preoccupanti. Esattamente l'opposto di quanto accade in Francia, ma anche in Italia, dove fondamentali migliori di quelli spagnoli non riescono a migliorare un certo pessimismo diffuso.

Spagna e Portogallo visti dallo spazio jpegSpagna e Portogallo visti dallo spazio jpeg


Le perplessità riguardano anche una ripresa molto sbilanciata sulle esportazioni. Jennifer McKeow di Capital Economics pensa che - dati gli attuali altissimi livelli di disoccupazione, il rischio di deflazione e l'inevitabile deleveraging del settore pubblico e di quello privato - la ripresa spagnola non può essere sostenuta dalla domanda interna. E che anche se quest'anno la Spagna andrà meglio di molte altre economie europee la sua ripresa potrebbe avere vita breve.


Solo un rimbalzo dopo la lunga recessione? Una ripresa non sostenibile e destinata ad afflosciarsi? Può anche essere che la crescita dello 0,5% che la Banca centrale stima per il secondo trimestre sia in parte illusoria, o alla meglio poco sostenibile. Ma al di là del dato congiunturale, guardando alla Spagna nel suo complesso, non ci può essere alcun dubbio.

Jarramplas Festival in Spagna Jarramplas Festival in Spagna


Qualcosa a Madrid è cambiato. E del resto come potrebbe essere altrimenti in un Paese nel quale il tasso di disoccupazione ha superato il 25 per cento, con oltre sei milioni di senza lavoro su 47 milioni di abitanti. In un'economia che arrivata vicinissima al default ha dovuto chiedere aiuto all'Europa per ricostruire l'intero sistema bancario.


Mariano Rajoy assieme a tagli (pesanti) ha realizzato le riforme che venivano chieste dai mercati, dalle imprese e da Bruxelles. Le nuove norme sul lavoro andranno valutate negli anni, quando la disoccupazione sarà meno pressante, ma la flessibilità e le deroghe ai contratti nazionali hanno contribuito in modo significativo ad attrarre investimenti dall'estero e da lì sono ripartite le esportazioni.

 

La battaglia della farina in Spagna La battaglia della farina in Spagna

I recenti interventi per ridurre le tasse dovranno essere analizzati oltre gli annunci, ma sono comunque un segnale di fiducia per le famiglie e per le imprese. Il premier spagnolo ha avuto dalla sua la stabilità, nonostante gli inevitabili contrasti politici e le profonde tensioni sociali. Ma non ha rinunciato a governare. Qualcosa a Madrid è stato fatto.

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...