IL ROTTAMATORE DI DEBITI – DA SINDACO DI FIRENZE RENZIE S’È FATTO CANCELLARE DALLA BANCA 8 MILIONI DI DEBITI DEL MAGGIO FIORENTINO – IL PRESIDENTE DEGLI INDUSTRIALI FIORENTINI: “SE L’AVESSE FATTO UN IMPRENDITORE QUALUNQUE AVREBBERO DETTO CHE È UN DELINQUENTE”

Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano

 

MAGGIO MUSICALE FIORENTINO MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

Le polemiche intorno al finanziamento da 437 mila euro erogato nel 2009 dal Credito cooperativo di Pontassieve alla Chil post srl all’epoca di proprietà della famiglia Renzi non sembrano destinate a sopirsi. Ieri Sinistra ecologia e libertà ha presentato un’interrogazione in Parlamento e il consigliere regionale della Toscana Giovanni Donzelli, l’uomo che per primo ha denunciato la presunta opacità dell’operazione, garantita dalla finanziaria regionale Fidi, ha depositato una risoluzione che verrà votata in Consiglio tra una decina di giorni. Nella chiusa si legge: «Il Consiglio regionale impegna la Giunta ad attivarsi direttamente e/o tramite Fidi Toscana in ogni sede per il recupero di eventuali somme irregolarmente riscosse».

 

Il maggio fiorentinoIl maggio fiorentino

I consiglieri dovranno decidere se rivolgersi alla magistratura per verificare la legittimità del finanziamento concesso alla Chil post srl, sul cui fallimento indaga per bancarotta fraudolenta la procura di Genova. In verità Fidi nel gioco del cerino ci ha rimesso solo 26 mila euro, visto che il Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese (gestito per conto del Ministero dello Sviluppo Economico da un pool di cinque banche) ad agosto, con Renzi premier, ha rimborsato 236.803,23 euro alla stessa Fidi.

 

Per Donzelli la Chil post non aveva i requisiti per chiedere quelle coperture «pubbliche». Per diversi motivi: per esempio la Chil ha ottenuto una garanzia dell’80 per cento come «pmi a prevalente partecipazione femminile», pur rimanendo tale solo per pochi giorni (ma questo ha avvantaggiato non tanto i Renzi, quanto la banca, a cui è stato diminuito il rischio); inoltre per gli inquirenti la società (con in pancia il mutuo) prima è stata «spolpata» con una compravendita tra famigliari, quindi il «guscio» è stato ceduto a un pensionato ligure, con conseguente trasferimento della sede legale a Genova. Tutte iniziative che non sono state comunicate a Fidi, nonostante fosse obbligatorio.

Agnese-Landini-e-Matteo-Renzi.Agnese-Landini-e-Matteo-Renzi.

 

Da giugno il presidente della finanziaria è Silvano «Simone» Bettini, a capo anche degli industriali fiorentini. Inizialmente difende quel finanziamento: «Sono andato a controllare la vecchia documentazione e ho verificato che esistevano le condizioni per concedere la garanzia sussidiaria. La Chil aveva un fatturato di quasi 7 milioni di euro nel 2008 e nell’aprile 2006 avevano chiesto un altro finanziamento da 100 mila euro da estinguere in 37 mesi. Cosa che è regolarmente avvenuta nel 2009».

 

MATTEO RENZI E MOGLIE AGNESE MATTEO RENZI E MOGLIE AGNESE

Ma è normale che un’azienda che ha ricevuto un cospicuo finanziamento, con garanzie «pubbliche», venga prima depauperata e poi ceduta a un settantenne ligure mai stato imprenditore? «Io questa cosa l’ho appresa in questi giorni: avallare questo tipo di operazioni non era compito di Fidi» risponde Bettini. E chi avrebbe dovuto vigilare? «La banca che aveva erogato il finanziamento e che teneva i rapporti con il cliente. Faremo ulteriori accertamenti per capire meglio che cosa sia successo» soggiunge il presidente di Fidi.

 

Il quale, però, non comprende tanto interesse per quel «piccolo» finanziamento: «Se lei va a vedere l’operazione che la Cassa di risparmio di Firenze ha fatto con la Fondazione del Maggio musicale fiorentino vedrà una cosa carina: la banca a un certo punto abbuona al teatro del Maggio gran parte del debito tirandoci un rigo sopra. Hanno cancellato circa 8 milioni alla fondazione, il cui presidente è il sindaco di Firenze, all’epoca Matteo Renzi. L’attuale premier con il Maggio ha fatto quello che gli imprenditori fanno con le bad company, senza bisogno di realizzarla per davvero, ha risparmiato anche il notaio».

 

Coro del maggio fiorentinoCoro del maggio fiorentino

L’argomento scalda il presidente di Fidi Toscana e Confidustria Firenze: «Renzi ha detto: signori questi soldi non ve li do e la banca li ha cancellati. Se queste cose le avesse fatte un imprenditore qualunque avrebbero detto che è un delinquente. Quei soldi la Cassa li mette nelle perdite come un’azienda che fa fallimento. Ma come vengono recuperati? Vanno in quota parte per essere coperti dai correntisti che contribuiscono a mettere a posto il bilancio dell’istituto. Questo è successo quando Renzi era sindaco. Si criticano tanto gli imprenditori che scaricano i loro debiti sui disgraziati con i concordati in continuità, ma dopo che l’ha fatto il Maggio nessuno ha detto nulla».

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...