livorno spazzatura

SPAZZATURA A CINQUE STELLE! IL CAOS DELLA MONNEZZA NELLA CITTÀ TOSCANA CREA MARETTA NEL MOVIMENTO 5 STELLE - E L’UNITÀ RENZIANA LANCIA L’AFFONDO CONTRO IL SINDACO GRILLINO DI LIVORNO: “CARO NOGARIN, MA LEI LA TASSA SUI RIFIUTI LA PAGA?”...

Maddalena Carlino per “L’Unità”

 

La nostra domanda al primo cittadino di Livorno su un immobile affittato nel 2014, ora che si parla del fallimento dell’azienda che gestisce i rifiuti

Non strabuzzate gli occhi e sedetevi pure comodi perché la storia è succosa. A Livorno, città guidata dal sindaco del Movimento Cinquestelle, Filippo Nogarin, è da giorni che va in scena il dramma di Aamps. Stiamo parlando dell’azienda che gestisce i rifiuti al cento per cento di proprietà dell’amministrazione comunale e che è vicina al fallimento.

FILIPPO NOGARIN SINDACO DI LIVORNOFILIPPO NOGARIN SINDACO DI LIVORNO

 

In questa brutta vicenda vogliamo porre una domanda da rivolgere con calma e fermezza direttamente al Sindaco Filippo Nogarin: «Caro sindaco ma lei la tassa sui rifiuti la paga?». La nostra è una domanda e non un’accusa, ma in base ad informazioni che abbiamo raccolto ci risulta che lei abbia affittato nel 2014 un immobile a Livorno. Ed è su quell’immobile che vorremmo ci dicesse se è in regola o meno con i pagamenti della Tari e soprattutto se è in regola con la comunicazione al Comune da lei guidato di essere il nuovo conduttore in quell’immobile per i relativi pagamenti.

 

In effetti l’ipotesi di un sindaco che non paga la tassa dei rifiuti nella città che amministra sarebbe inquietante. L’immagine di un sindaco, primo rappresentante delle istituzioni nei territori che sia contemporaneamente un evasore è un coacervo che non potrebbe avere giustificazione alcuna. Si tratterebbe, insomma, di una mancanza amministrativa e politica gravissima ed è per questo che le chiediamo di chiarire il prima possibile i nostri dubbi e soprattutto quelli dei cittadini livornesi.

LIVORNO - CONTESTAZIONE A NOGARINLIVORNO - CONTESTAZIONE A NOGARIN

 

Anche perché se è intollerabile l’incapacità di riscossione dell’azienda dei rifiuti, sarebbe ancora più inaccettabile che un sindaco non solo non riesca a far riscuotere le tasse, ma sia lui stesso ad essere parte in causa degli importi non riscossi che stanno portando al default l’azienda.

 

Il fallimento di Aamps è dovuto infatti all’incapacità strutturale dell’azienda di riscuotere soldi: basti considerare che solo da gennaio 2015 ad ottobre, in soli 10 mesi, sono 6 milioni mezzo di euro i mancati introiti che non sono stati raccolti. E tra questi le chiediamo se c’è anche la sua Tari, caro sindaco.

 

UNA BRUTTA STORIA

DALAI LAMA E NOGARIN DALAI LAMA E NOGARIN

E’ chiaro che questa potrebbe essere davvero una brutta storia, l’ultimo capitolo di una vicenda che è esplosa con il repentino cambio di rotta del primo cittadino pentastellato che, con la sua giunta, ha sconfessato quanto sostenuto per diciotto mesi: la volontà di ricapitalizzare Aamps iniettando capitale fresco è stata sostituita dalla decisione e dal voto (17 sì e 16 no) di presentarsi all’assemblea dei soci di Aamps con la richiesta di un «concordato preventivo in continuità». Alle casse di Aamps servivano 10 milioni di euro. Una cifra per ridurre la perdita dell’azienda che è di 21 milioni e farla arrivare a “soli” 11 milioni di rosso.

 

ballottaggi   filippo nogarin livorno 2ballottaggi filippo nogarin livorno 2

L’ipotesi in campo era la cessione dei crediti (somme non riscosse dal 2006 al 2012) di Aamps al comune di Livorno. Una soluzione contestatissima dai trecento dai lavoratori precari e dai dipendenti diretti dell’azienda oltre che da altri duecento impiegati nelle ditte dell’indotto. Al momento l’assemblea straordinaria dei soci è stata rinviata a sabato 12 dicembre ma intanto continua a consumarsi il tiro alla fune tra Movimento Cinquestelle che continua dritto per la sua strada e chi invece chiede a gran voce che la questione venga rimessa in discussione.

 

La soluzione al dilemma potrebbe essere rappresentata dall’ingresso in Reti Ambiente la società mista che svolgerà la funzione di gestore unico del servizio rifiuti sull’intero territorio dell’Ato. Una scelta già deliberata da 95 comuni della Toscana che rappresenta un modello organizzativo dei servizi ottimale. Tanto che anche altre aziende che si trovavano in condizioni simili ad Aamps sono entrate in Reti Ambiente. Ma per Nogarin questo è fuori discussione, come lo è mettere mano alle casse comunali.

 

IL PASTICCIACCIO DI AAMPS

emergenza rifiuti Livornoemergenza rifiuti Livorno

Il pasticciaccio di Aamps alla fine è finito sotto i riflettori dei media nazionali: siti online, quotidiani, televisioni, radio e agenzie di stampa hanno raccontato della spazzatura che traboccava dai cassonetti, dei marciapiedi sporchi e dei sacchetti sparsi in strada. Questo è lo sfondo del quadro su cui si sono susseguite scene da film: una seduta fiume del consiglio comunale durata oltre 12 ore; le proteste e le urla dei lavoratori; il grido di «buffone» all’ingresso della fascia tricolore; un operaio che sviene nell’aula consiliare, i soccorsi medici che vengono chiamati e la frase (ripresa in streaming video) dell’assessore al bilancio M5S, Gianni Lemmetti: «Non mi importa un caz.. di questi str…. qui».

 

E poi la spaccatura interna del M5S con i tre consiglieri grillini che votano diversamente dalla maggioranza e che si dice siano a rischio di espulsione. E ancora la cacciata dell’assessore all’Ambiente Giovanni Gordiani a cui il sindaco aveva intimato di non presentarsi in Consiglio comunale e le dimissioni del presidente del Consiglio Giovanna Cepparello.

 

emergenza rifiuti livornoemergenza rifiuti livorno

Ogni film ha la sua regia e anche in questo è difficile non notare il coinvolgimento di Beppe Grillo che sul suo blog prima ha chiesto agli attivisti Cinque Stelle di sostenere la giunta livornese nel Consiglio comunale decisivo sulla partecipata in crisi e poi ha lanciato una campagna control’Unità con tanto di hashtag. Se a ciò si aggiunge il video messaggio diffuso sempre sul blog con un Nogarin provato ma sicuro di sé che lamentava di una campagna di comunicazione a suo danno, sono chiari tutti gli elementi che certificano il sostegno incondizionato dei vertici Grillo&Casaleggio al sindaco e alle scelte fatte ultimamente.

 

emergenza rifiuti livornoemergenza rifiuti livornoemergenza rifiuti livornoemergenza rifiuti livorno

Per la vicenda di Aamps un sindaco evasore sarebbe un finale a sorpresa che nessuno vuole, nemmeno noi. La speranza è che non sia così perché questa, davvero, non sarebbe una bella immagine per la città.

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…