UN SUPER-PAPA A RISCHIO COCCOLONE - DA QUANDO E’ STATO ELETTO, BERGOGLIO HA TENUTO 12 MILA COLLOQUI PERSONALI, UN’AGENDA SEMPRE FITTA DI IMPEGNI E NON HA MAI PRESO UN GIORNO DI FERIE: ECCO PERCHÉ OGNI TANTO CROLLA

Andrea Tornielli per ‘La Stampa’

 

BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c

Ai preti che lo invitavano a prendersi una vacanza, il cardinale di Milano Alfredo Ildefonso Schuster rispondeva, sorridendo, che per riposarsi ci sarebbe stato tutto il tempo nell’aldilà. Francesco, il Papa gesuita con un’agenda che sfiancherebbe un quarantenne, sembra ispirarsi allo stesso modello, anche se i suoi 77 anni lo costringono a dare qualche forfait, com’è accaduto venerdì scorso per la visita al Gemelli.
 

«Decide lui la sua agenda», spiega a La Stampa padre Federico Lombardi, «e ha un ritmo di vita molto intenso perché si sente chiamato al servizio del Signore con tutte le sue forze. Neppure quando era arcivescovo a Buenos Aires faceva ferie». Anche nel giorno della settimana tradizionalmente dedicato al riposo per i Papi, il martedì, durante il quale i predecessori non avevano udienze né impegni particolari, Bergoglio non rallenta. Invece di usare questa mattina libera per riposarsi, la utilizza per gli incontri rimasti in sospeso.

 

«Francesco segue lo stile di vita attivo di sant’Ignazio che nelle costituzioni dell’ordine definiva i gesuiti “operai nella vigna del Signore”, perciò - osserva ancora Lombardi - si dedica con totale dedizione alla sua missione, anche al di là delle proprie forze».

REGINA ELISABETTA PAPA FRANCESCO REGINA ELISABETTA PAPA FRANCESCO


Negli ultimi cento anni le agende dei Papi hanno visto il moltiplicarsi degli impegni, degli appuntamenti pubblici e dei discorsi da pronunciare. Uno sguardo alle statistiche può aiutare a capire. L’appuntamento più significativo del pontificato di Francesco, la messa quotidiana con omelia celebrata la mattina a Santa Marta, alla presenza di una sessantina di fedeli, rappresenta una novità assoluta.

 

Anche i predecessori dicevano messa ogni giorno nella cappella privata dell’appartamento pontificio, ma non predicavano e non avevano di fronte né la telecamera né i microfoni di Radio Vaticana. Se erano indisposti o febbricitanti, se ritardavano, nessuno o quasi nessuno se ne sarebbe accorto.

 

Dal marzo 2013 ad oggi Francesco ha celebrato in Santa Marta 229 messe con altrettante omelie tenute braccio, e si è intrattenuto a salutare personalmente ciascuno dei fedeli presenti: la stima - al ribasso - è di almeno dodicimila persone salutate soltanto nel corso di questo appuntamento mattutino. Le grandi celebrazioni liturgiche che il Papa ha presieduto a Roma o nei viaggi, sono state 95. Le omelie che ha tenuto in queste occasioni sono state 73.

CRISTINA KIRCHNER E PAPA BERGOGLIO CRISTINA KIRCHNER E PAPA BERGOGLIO


Dal marzo 2013 ad oggi Francesco ha scritto un’enciclica (Lumen fidei) e un’esortazione apostolica (Evangelii gaudium), tre lettere apostoliche e quattro «motu proprio», 45 lettere ufficiali. Ha pronunciato o inviato 55 messaggi (tra questi diversi videomessaggi). Da quando è stato eletto Papa, Bergoglio ha pronunciato 231 discorsi, ai quali vanno aggiunti gli interventi prima dell’Angelus, che sono stati 73. Anche se, com’è noto, per la preparazione dei testi il Pontefice si avvale dei collaboratori, ciò che viene predisposto segue le sue indicazioni e dunque lo impegna in termini di tempo.

Putin e Papa Francesco a novembre Putin e Papa Francesco a novembre


Un’altra innovazione riguarda le udienze del mercoledì. Francesco fino ad oggi ne ha tenute 54. Le stime della Prefettura della Casa Pontificia parlano di oltre sei milioni di presenze, tra Angelus e udienze generali. Il Papa ha dilatato di molto il tempo dedicato all’incontro con i fedeli presenti in piazza San Pietro. Gira in lungo e in largo sulla papamobile per salutare tutti e avvicinarsi anche a chi è più lontano.

 

Questi incontri, a motivo della grande partecipazione, si sono sempre svolti in piazza, anche in inverno. Le ore trascorse all’aperto soltanto in queste occasioni, con qualsiasi tempo, sono state non meno di 150. E qualche volta in Papa vi ha preso parte pur essendo indisposto.

INCONTRO FRA OBAMA E PAPA FRANCESCO INCONTRO FRA OBAMA E PAPA FRANCESCO


Impossibile è invece il calcolo delle persone ricevute singolarmente in udienza, come pure il calcolo dei malati che Bergoglio ha incontrato. Si è poi notevolmente dilatato il carico della corrispondenza privata. Francesco legge personalmente una cinquantina di lettere al giorno, tra le quattromila che gli arrivano ogni settimana, e dà indicazioni per le risposte. In qualche caso risponde di persona al telefono.


Ci sono poi i viaggi. Due all’estero (in Brasile e in Terra Santa) e quattro in Italia. Infine, vanno citate le cinque visite alle parrocchie romane: anche qui Francesco ha inaugurato un nuovo stile, facendole il sabato pomeriggio e rimanendo per diverse ore a disposizione dei fedeli.

DILMA ROUSSEFF E PAPA FRANCESCO BERGOGLIO DILMA ROUSSEFF E PAPA FRANCESCO BERGOGLIO


Quando è in Vaticano, il Papa si sveglia alle 4,45 e si veste da solo. Per prima cosa legge i «cifrati» provenienti dalle nunziature di tutto il mondo, quindi per oltre un’ora prega e medita le Scritture del giorno preparando l’omelia di Santa Marta. Quindi, sempre da solo, alle 7 scende per celebrare la messa. Dopo la funzione e il saluto ad ognuno dei presenti, fa colazione. Quindi inizia la mattinata di lavoro con le udienze gli incontri. Alle 13 c’è il pranzo, seguito da mezz’ora di siesta. Nel pomeriggio, dopo un tempo di preghiera, riprendono gli incontri, ci sono quindi il disbrigo della corrispondenza e le telefonate. A fine giornata, prima della cena delle 20, c’è solitamente un’ora di adorazione nella cappella.


«Alcune volte non si può fare tutto - ha confidato Francesco a un gruppo di seminaristi - perché io mi lascio portare per esigenze non prudenti: troppo lavoro, o credere che se io non faccio questo oggi, non lo faccio domani… Così, cade l’adorazione, cade la siesta…».

ALICIA BARRIOS E BERGOGLIO ALICIA BARRIOS E BERGOGLIO

 

L’ideale, aggiungeva Bergoglio, «è finire la giornata stanchi. Non avere bisogno di prendere le pastiglie: finire stanco. Ma con una buona stanchezza, non con una stanchezza imprudente, perché quello fa male alla salute e alla lunga si paga caro. Questo è l’ideale, ma non sempre lo faccio - ammetteva - perché anche io sono peccatore, e non sempre sono tanto ordinato».


Così si definisce Francesco, non un superman ma un «peccatore» che conclude la giornata pieno di stanchezza, costretto di tanto in tanto a cancellare qualche appuntamento.

papa francesco bergoglio incontra i fedeli a lampedusa papa francesco bergoglio incontra i fedeli a lampedusa

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...