TE POS-SINO AMMAZZA’ - IL BANCOMAT OBBLIGATORIO E' L'ENNESIMA STANGATA PER COMMERCIANTI, ARTIGIANI E LIBERI PROFESSIONISTI, MA SENZA SANZIONI E' UNA BUFFONATA – PERFINO IL SOTTOSEGRETARIO ZANETTI NON CI CREDE

1. POS OBBLIGATORIO, L’ENNESIMA STANGATA

Sofia Fraschini per ‘Il Giornale

 

supermercato consumisupermercato consumi

Che sia la piccola parrucchiera di provincia, lo studio dentistico associato o il venditore ambulante, non fa differenza. Da oggi, chiunque (senza limiti di incasso) sia in grado di fornire un servizio ai consumatori dovrà dotarsi di un point of sale, il cosiddetto Pos, quel dispositivo che ricorda i primi ingombranti cellulari e che permette di effettuare un pagamento con bancomat, carta di credito o debito. Almeno in via di principio, nessuno potrà più rifiutarsi di accettare un pagamento tracciabile, purché la somma dovuta superi i 30 euro.
 

Dopo lo stop ai pagamenti cash sopra i mille euro, è l'ultimo regalo del governo Monti, quello che oggi commercianti, artigiani e liberi professionisti si preparano a scartare. «Un pacco che costerà 5 miliardi alle imprese», calcola Confesercenti, e «1.200 euro in più all'anno tra canone mensile, annuale e percentuale di commissione sull'incasso», aggiunge la Cgia di Mestre prendendo a riferimento un'azienda con 100mila euro di ricavi l'anno.
 

ibancomat indexibancomat index

«Chi ha voluto questa legge - polemizza il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - ha idea di quali costi dovranno sostenere queste aziende?». A conti fatti, si tratta di una «tassa superiore per esborso al gettito Irpef, e che rischia - rincara la Confesercenti - di mettere in difficoltà le imprese proprio quando si vedono i primi barlumi di ripresa». Alle polemiche delle associazioni di categoria, fanno da contraltare le motivazioni del provvedimento nato, nelle intenzioni, per dichiarare guerra all'evasione (circa il 17% del Pil), dissuadendo dall'utilizzo, ancora troppo diffuso, del contante: secondo Bankitalia, i pagamenti elettronici pro capite sono 74 l'anno contro i 194 dell'Eurozona.
 

bancomat i indexbancomat i index

Una battaglia legittima che, tuttavia, nasce male, con le armi più che spuntate. Il provvedimento non prevede, infatti, una sanzione per chi non dovesse adeguarsi. E anche se nelle ultime ore si fa insistente la voce secondo la quale, in una seconda fase, il governo potrebbe prevedere multe per chi non dovesse adeguarsi, quello che il Codacons definisce come «il solito pasticcio all'italiana» diventa realtà, tra la rabbia di artigiani e imprese e lo sconcerto dei consumatori. «Così com'è configurato, l'intervento è squilibrato, poiché sposta l'intero onere dell'operazione sugli esercenti con un'incidenza ancora maggiore per chi ha piccoli margini», replicano le associazioni di categoria.
 

A finire sul banco degli imputati sono così, ancora una volta, le banche che, per altro, negli ultimi mesi hanno puntato molto sullo sviluppo dei pagamenti contactless, anche attraverso l'utilizzo di smartphone. «Questa norma non serve a combattere l'evasione fiscale, ma soltanto a favorire gli interessi delle banche e delle società esercenti le carte di credito» commenta il presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti.
 

bancomat indexbancomat index

E se parlando all'assemblea di Confcommercio e Confesercenti il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi promette di «attivare un tavolo di confronto per ridurre i costi legati alla disponibilità e all'utilizzo dei Pos», l'Adusbef non ci sta e invita alla «disobbedienza generale» già da oggi. La paura, alla fine, è che gli oneri possano essere fatti pagare (con un ritocco dei prezzi) ai consumatori.
 

E pensare che il provvedimento è stato a «bagno maria» per due anni, dal decreto crescita varato nel 2012 dall'allora governo Monti. E, con ogni probabilità, le polemiche scoppiate in queste ore obbligheranno l'esecutivo a rimetterci mano. «La tracciabilità è sacrosanta - spiega Stefano Pedica del Pd - ma non bisogna fare pagare le commissioni e se si introduce una norma bisogna farla rispettare».
 

In questo bailamme normativo, per le imprese sono ore caldissime. E la questione dei Pos rischia di impallidire alla luce dell'ultimo blitz di governo che ha reintrodotto l'anatocismo: la prassi bancaria che calcola gli interessi sugli interessi di un debito. Rispetto al passato cambia solo il fatto che il calcolo non potrà più avvenire ogni tre mesi, ma solo ogni anno. Magrissima consolazione.

 

 

2. “È VERO, L’OBBLIGO ANDAVA RINVIATO SENZA MULTA LA LEGGE È INUTILE” IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ECONOMIA ZANETTI: PRIMA INTERVENIRE SUI COSTI

P.Bar. per ‘La Stampa’ 

 

Enrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle FinanzeEnrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze

‘’Approccio burocratico e statalista», lo stesso «che sta massacrando da troppo tempo il Paese». Il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti non usa mezze misure per criticare l’operazione Pos. «È a dir poco sacrosanto continuare a spingere perché aumenti l’utilizzo di strumenti di pagamento tracciati e diminuisca quello del contante - ha spiegato ieri in una nota - ma introdurre una norma che obbliga tutti gli esercenti e i professionisti a dotarsi di Pos senza prima aver creato le condizioni perché questo obbligo possa essere rispettato sostenendo costi contenuta è la quintessenza di un approccio burocratico e statalista».
 

«Fosse stato per me avrei proposto un altro rinvio», spiega poi a La Stampa il sottosegretario. «È chiaro che l’assenza di un profilo sanzionatorio indebolisce la cogenza della norma».
 

Perfetto, quindi io oggi vado in un negozio chiedo di pagare col Pos, l’esercente non ce l’ha e finisce lì.
«In effetti purtroppo potrà succedere. Colpa di questa normativa monca che però non è figlia di questo governo».
 

Enrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle FinanzeEnrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze

E quindi? Non era meglio pensare ad un’altra proroga?
«Io ero a favore, ma il governo ha scelto la strada contraria, e quindi la norma entra in vigore. Credo che abbia prevalso l’intenzione di ribadire che l’abbandono dell’uso del contante a favore della moneta elettronica sia ormai una deriva irreversibile».
 

Tutto ciò però accade come al solito tra mille proteste, soprattutto di chi dice che genera costi enormi per di deve installarli.
«E infatti questo è “il” problema che va affrontato, Ma più che il ministero dell’Economia la questione è di competenza del ministero dello sviluppo economico, che ha annunciato di voler aprire un tavolo di consultazione con le associazioni interessate e le banche allo scopo di ridurre i costi legati a questa innovazione».
 

BANCAMATBANCAMAT

E quindi come si procede?
«Occorre quanto prima intervenire sul fronte della regolamentazione dei costi di questo servizio che, se diventa obbligatorio, è un controsenso inaccettabile lasciare a condizioni di mercato. Soltanto poi, si potrà integrare la normativa sul piano sanzionatorio e credo, fino ad allora, di sanzioni per gli inadempienti non si possa assolutamente parlare. Questo per lo meno dovrebbe essere l’approccio di una politica determinata sul fronte dei controlli, ma che non considera chi lavora e produce un suddito del sistema e delle banche».
 

Un’ultima cosa: ma crede davvero che ampliando l’utilizzo dei Pos si possa combattere meglio l’evasione?
«In termini assoluti è senz’altro utile. In termini relativi, ossia di rapporto costi-benefici, ho i miei dubbi., Se bastasse dire “devi avere un Pos” allora avrebbe già dovuto bastare dire “devi emettere lo scontrino o fare la fattura”. Questo non vuol dire che allora bisogna rinunciare a mettere dei paletti.

 

Tuttavia vuol dire che non si può continuare a moltiplicare gli obblighi senza nemmeno preoccuparsi prima (e non dopo) di minimizzare l’impatto in termini di costo. Una misura molto più efficace, che è in dirittura d’arrivo, è quella dell’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi. Quella sì sarà un passo avanti notevole in rapporto al minimo aggravio per i soggetti già obbligati a certificare i corrispettivi».

Ultimi Dagoreport

claudia conte

DAGOREPORT - CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE CLAUDIA CONTE, LA “GIORNALISTA, SCRITTRICE, "EVENT PRODUCER", OPINIONISTA” CHE IMPERVERSA TRA TV, EVENTI PUBBLICI E ISTITUZIONALI - COME MAI HA PRESENTATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI UN LIBRO DI GABRIEL GARKO?!?! - PERCHÉ LA 33ENNE DI CASSINO È STATA SCELTA PER “RIFLETTERE” SULL’EREDITÀ DI ALDO MORO NEL MAGGIO 2023, ALLA PRESENZA DEL MINISTRO DELL’INTERNO, MATTEO PIANTEDOSI, E DEL PREZZEMOLONE MOLLICONE? - SUI SOCIAL DILAGANO LE SUE FOTO CON MINISTRI, ALTE GERARCHIE MILITARI, CONDUTTORI TV E PERFINO PAPA FRANCESCO – PRESENZA FISSA A PRESENTAZIONI DI LIBRI, CENE E GALA, LA BELLA CLAUDIA HA INIZIATO COME ATTRICE, POI HA TROVATO UNA MINIERA D’ORO NEL SOTTOBOSCO DELLA ''BENEFICENZA'', DELLA ''SOLIDARIETÀ'' E DELLE "LEGALITÀ" – TRA LIBRI, LE OSPITATE, I PREMI DI OGNI TIPO, E' ARRIVATO L’INCARICO PIÙ PRESTIGIOSO: LA PRESENTATRICE DEL TOUR DELLA NAVE AMERIGO VESPUCCI, IN GIRO PER IL MONDO. A QUALE TITOLO LE È STATO AFFIDATO? E PERCHÉ PROPRIO A LEI? AH, SAPERLO...

giuseppe conte elly schlein matteo ricci giorgia meloni francesco acquaroli

DAGOREPORT - COME E' RIUSCITO CONTE, DALL’ALTO DEL MISERO 5% DEI 5STELLE NELLE MARCHE, A TENERE IN OSTAGGIO IL PD-ELLY? - L'EX ''AVVOCATO DEL POPOLO'' È RIUSCITO A OTTENERE DALLA "GRUPPETTARA CON L'ESKIMO" LE CANDIDATURE DI ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA, E SENZA SPENDERSI GRANCHE' PER MATTEO RICCI. ANZI, RIEMPIENDO I MEDIA DI DISTINGUO E SUPERCAZZOLE SULL’ALLEANZA (“NON SIAMO UN CESPUGLIO DEL PD”) – IL PIU' MADORNALE ERRORE DEL RIFORMISTA RICCI E' STATO DI FAR SALIRE SUL PALCO L'"ATTIVISTA" DEL NAZARENO, AGITANDOSI PER GAZA ANZICHE' PER UNA REGIONE DOVE LA GLOBALIZZAZIONE HA IMPOVERITO LE INDUSTRIE (SCAVOLINI, TOD'S, ETC.), LA DISOCCUPAZIONE E' ARRIVATA E I MARCHIGIANI SI SONO SENTITI ABBANDONATI - VISTO IL RISCHIO-RICCI, E' ARRIVATA LA MOSSA DA CAVALLO DELLA DUCETTA: ''ZONA ECONOMICA SPECIALE'' E UNA PIOGGIA DI 70 MILIONI DI AIUTI...

al-thani netanyahu trump papa leone bin salman hamas

DAGOREPORT – STASERA INIZIA LA RICORRENZA DI YOM KIPPUR E NETANYAHU PREGA CHE HAMAS RIFIUTI IL PIANO DI PACE PER GAZA (ASSEDIATO IN CASA DALLE PROTESTE E DAI PROCESSI, PIÙ DURA LA GUERRA, MEGLIO È). NON A CASO HA FATTO MODIFICARE LAST MINUTE IL TESTO RENDENDOLO PIÙ DIFFICILE DA ACCETTARE PER I TERRORISTI CHE, A LORO VOLTA, INSISTONO SU TRE PUNTI: UN SALVACONDOTTO PER I CAPI; UN IMPEGNO A CREARE LO STATO DI PALESTINA; IL RITIRO DELL’ESERCITO ISRAELIANO, ANCHE DALLA ZONA CUSCINETTO – PRESSING FORTISSIMO DI VATICANO, ONU E PAESI ARABI PER CHIUDERE L'ACCORDO – EMIRI E SCEICCHI INFURIATI PER IL RUOLO DI TONY BLAIR, CHE BOMBARDÒ L’IRAQ SENZA MAI PENTIRSI – L’UMILIAZIONE DI “BIBI” CON LA TELEFONATA AL QATAR: L’EMIRO AL THANI NON HA VOLUTO PARLARE CON LUI E HA DELEGATO IL PRIMO MINISTRO – L’OBIETTIVO DEI “FLOTILLEROS” E L’ANTISEMITISMO CHE DILAGA IN EUROPA

luca zaia matteo salvini roberto vannacci

IL CORAGGIO SE UNO NON CE L'HA, MICA SE LO PUO' DARE! LUCA ZAIA, ETERNO CACADUBBI, NICCHIA SULLA CANDIDATURA ALLE SUPPLETIVE PER LA CAMERA: ORA CHE HA FINALMENTE LA CHANCE DI TORNARE A ROMA E INCIDERE SULLA LEGA, DUELLANDO CON VANNACCI E SALVINI CONTRO LA SVOLTA A DESTRA DEL CARROCCIO, PREFERISCE RESTARE NEL SUO VENETO A PIAZZARE QUALCHE FEDELISSIMO – SONO ANNI CHE MUGUGNANO I “MODERATI” LEGHISTI COME ZAIA, FEDRIGA, GIORGETTI, FONTANA MA AL MOMENTO DI SFIDARE SALVINI, SE LA FANNO SOTTO...

elly schlein tafazzi

DAGOREPORT: IL “NUOVO PD” DI ELLY NON ESISTE - ALIMENTATA DA UN'AMBIZIONE SFRENATA, INFARCITA SOLO DI TATTICISMI E DISPETTI, NON POSSIEDE L'ABILITÀ DI GUIDARE LA NOMENKLATURA DEL PARTITO, ISPIRANDOLA E MOTIVANDOLA - IL FATIDICO "CAMPOLARGO" NON BASTA PER RISPEDIRE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO L'ARMATA BRANCA-MELONI. NELLE MARCHE IL PD-ELLY SUBISCE IL SORPASSO DELLE SORELLE D'ITALIA - QUELLO CHE INQUIETA È LO SQUILIBRIO DELLA DUCETTA DEL NAZARENO NELLA COSTRUZIONE DELLE ALLEANZE, TUTTO IN FAVORE DI UN'AREA DI SINISTRA (M5S E AVS) IN CUI LEI STESSA SI È FORMATA E A CUI SENTE DI APPARTENERE, A SCAPITO DI QUELLA MODERATA, SPAZIO SUBITO OCCUPATO DALLA SCALTRISSIMA DUCETTA DI VIA DELLA SCROFA, CHE HA LANCIATO AMI A CUI HANNO ABBOCCATO LA CISL E COMUNIONE E LIBERAZIONE - CHE ELLY NON POSSIEDA VISIONE STRATEGICA, CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE, INTELLIGENZA EMOTIVA, PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO MELONI, E' LAMPANTE - OCCORRE URGENTEMENTE, IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, RISPEDIRE ELLY SUI CARRI DEI GAY-PRIDE, PUNTANDO, DOPO LE REGIONALI D'AUTUNNO, SU UNA NUOVA LEADERSHIP IN SINTONIA COI TEMPI TUMULTUOSI DI OGGI

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…