VIENI AVANTI, CREMLINO - LADY (NÉ CARNE, NÉ) PESC MOGHERINI PENSA AL DISGELO CON PUTIN E INVIA UNA PROPOSTA AGLI STATI U, DAL ROBOANTE TITOLO “NUTRIMENTO PER LE IDEE”, PER ATTENUARE LE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA - MA 5 PAESI (TRA CUI LA GRAN GRETAGNA) VOGLIONO LA LINEA DURA

I sostenitori del documento sarebbero Francia e Italia, insieme a Spagna, Grecia, Bulgaria e Cipro: dall’Est e dal Nord del continente, e in altro tono dalla Nato, giungerebbe invece un «no» diffidente, e così pure da Washington - Infine la Germania, formalmente irriducibile ma consapevole di quanto conti per le sue casse la Russia...

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Luigi Offeddu per il “Corriere della Sera”

 

FEDERICA MOGHERINI COME PUTIN FEDERICA MOGHERINI COME PUTIN

Un documento, quattro pagine inviate a tutti i governi europei da Bruxelles, con quel titolo ambizioso: «nutrimento per le idee». Anzi, per un’idea su tutte: attenuare o rimodulare le sanzioni economiche e diplomatiche decise dall’Unione Europea contro la Russia, dopo la sua occupazione della Crimea e le sue azioni militari in Ucraina. Traduzione ufficiosa, ma aderente alla realtà: tendere una mano, offrire la carota dopo il bastone.

 

Sempre che Vladimir Putin si accontenti della carota. È la prima volta che l’Ue esce allo scoperto su questo terreno, anche se la stanchezza, la preoccupazione e l’incertezza per il prolungamento del «grande freddo» con Mosca si notano ormai da tempo. 
 

PUTIN MOGHERINI PUTIN MOGHERINI

L’idea attuale sarebbe firmata anche se non ufficialmente da Federica Mogherini, alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, da sempre considerata a Bruxelles (e da alcuni criticata proprio per questo) come fautrice del disgelo con il Cremlino. Tecnicamente quelle 4 pagine hanno un nome, «documento di discussione», e sono una sorta di promemoria che Bruxelles ha spedito agli Stati membri perché lo elaborino e studino alla prossima riunione dei loro ministri degli Esteri, lunedì a Bruxelles.

 

E perché poi, se lo ritengono opportuno, lo trasmettano al Consiglio dei capi di Stato e di governo per una decisione finale: se non una vera «frenata», certo un sensibile cambio di rotta nelle relazioni Mosca-Bruxelles. Al Cremlino si vorrebbero offrire, appunto, sanzioni più mitigate, probabilmente sui movimenti e trasferimenti finanziari, i viaggi dei diplomatici, e alcuni limitati interscambi commerciali.

john kerry e mogherini che sembra hillary john kerry e mogherini che sembra hillary

 

E allo stesso Cremlino si chiederebbero invece segni concreti di distensione in Ucraina, nei mari e nei cieli d’Europa dove continuano le pericolose «perlustrazioni» degli aerei e delle navi di Putin a cavallo dei confini altrui, e anche nelle regioni come la Transnistria, dove le minoranze russe sono sempre in fermento quasi in attesa di un’operazione «Crimea-bis». 
 

Federica mogherini Federica mogherini

Il documento susciterà grandi discussioni. I sostenitori principali sarebbero Francia e Italia, insieme a Spagna, Grecia, Bulgaria e Cipro (queste ultime tre per i loro legami finanziari, culturali e linguistico-religiosi con Mosca); dall’Est e dal Nord del continente, fra Svezia, Finlandia, Polonia e Stati baltici in genere, e in altro tono dalla Nato, giungerebbe invece un «no» diffidente, e così pure da Washington, che tuttavia ha sempre ben presenti anche gli interessi geo-strategici radicati nel suo rapporto con la Russia. Infine la Germania. formalmente irriducibile, ma in realtà consapevole di quanto conti per le sue casse la Russia, di cui è il primo partner commerciale.

 

renzi mogherini gelato renzi mogherini gelato

Qui non si tratterà mai, precisa informalmente la Commissione, di tornare agli «affari come sempre» con Mosca. Ma le crisi sempre più grandi dell’Europa e del mondo non possono essere affrontate solo da Ue, Usa e Nato. Dalla Siria all’Iraq dell’Isis, da Al Qaeda che si vanta di dilaniare Parigi e i suoi giornali, al dramma sempre presente della Palestina, la Russia non può restare in un angolo come testimone indifferente od ostile, deve dire la sua ed offrire la sua collaborazione: questo, almeno, è il ragionamento di chi preme per la «logica della carota». 
 

mogherini_ mogherini_

Poi c’è anche chi la pensa in modo opposto. Un altro testo sta infatti per planare sulla scrivania di Federica Mogherini. Gran Bretagna, Danimarca, Lituania ed Estonia, con l’appoggio ufficioso della Lettonia presidente di turno, chiedono alla Ue di contrastare il «massiccio piano di disinformazione» che verrebbe lanciato dalla Russia su tutta l’Ue, con trasmissioni satellitari, campagne Web e Twitter, pubblicazioni di ogni genere che tenderebbero a seminare destabilizzazione. 

 

 

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