boschi cociancich aquilanti

IL VOLO DELL’AQUILANTI – OK, COME SEGRETARIO GENERALE DI PALAZZO CHIGI NON AVREBBE TITOLO PER COORDINARE LA BATTAGLIA IN SENATO, MA PAOLO AQUILANTI È LA VERA EMINENZA GRIGIA DELLA MAGGIORANZA – È STATA SUA LA TROVATA DELL’EMENDAMENTO COCIANCICH CHE FINORA HA EVITATO IL VOTO SEGRETO

maria elena boschi in senatomaria elena boschi in senato

Amedeo La Mattina per “la Stampa

 

Tutto quello che sta accadendo in aula, nella guerra tra canguri, emendamenti e algoritmi, ha dietro le quinte un lavoro sapiente e certosino. È il lavoro oscuro ma essenziale dei funzionari, documentaristi e informatici del Senato che inventano le soluzioni tecniche per sventare le trappole che le opposizioni dissemina lungo il percorso della madre di tutte le riforme. Ferie saltate ad agosto per centinaia di persone, un tour de force che è continuato in questi ultimi sei giorni fino alle tre di notte per dare un numero ai milioni di emendamenti del leghista Calderoli cestinati dal presidente Grasso. Un piccolo esercito di uomini e donne a capo del quale ci sono il segretario generale Elisabetta Serafini e il suo vice Federico Toniato che è stato il braccio destro di Monti a Palazzo Chigi.


Quel posto di segretario generale della presidenza del Consiglio ora è occupato da Paolo Aquilanti, un distinto signore dai capelli bianchi che ieri si aggirava tra il Transatlantico di Palazzo Madama e la sala del governo. Teoricamente e formalmente né lui né lo staff di grand commis del ministro Boschi (Ciuffetti, Ceresani e Rubechi) avevano titolo per trovare il modo di evitare il voto segreto sull’articolo 1 che poi si è trasformato nell’emendamento fatto firmare al senatore Pd Roberto Cociancich.

PAOLO AQUILANTIPAOLO AQUILANTI

 

Materia parlamentare, non di competenza governativa. Eppure erano tutti lì. Aquilanti è stato uno dei principali ideatori di quell’emendamento che ha scatenato l’ira dell’opposizione contro Cociancich.


«Sono qui di passaggio». Infilandosi nella sala del governo, non dice altro Aquilanti, che di Palazzo Madama e del suo regolamento sa tutto. «È un mago», confida Quagliariello, ex ministro delle Riforme, ai senatori Ncd. Per 15 anni è stato consigliere segretario della commissione Affari costituzionale da cui passa tutto. Poi la Boschi se l’è portato con sè al ministero ed è diventato capo dipartimento dei rapporti con il Parlamento. Infine a Palazzo Chigi, uomo di fiducia del premier Renzi.

ROBERTO COCIANCICHROBERTO COCIANCICH

 

Insomma, è l’artiglieria pesante quella che ieri (e nei prossimi giorni) è scesa in campo accanto al presidente Grasso. Tra l’altro, visto il suo curriculum, nei confronti di Aquilanti nessuno dei funzionari del Senato può avere qualcosa da ridire, mentre per il cerchio stretto di origine renziana non c’è mai stato feeling. Collaborare con chi ti sta declassando a Senato delle Autonomie non è piacevole: è come il tacchino che accende il forno natalizio. E quindi si era parlato di una struttura che avrebbe remato contro. Invece anche loro hanno tirato fuori l’artiglieria, dando una prova di orgoglio e di efficienza.

gianni letta gaetano quagliariellogianni letta gaetano quagliariello


Non possono parlare con i giornalisti: devono avere l’autorizzazione dal segretario generale. Non parlano il responsabile dell’assemblea Edoardo Sassoli e il consigliere della Affari costituzionali Alessandro Goracci. Ma nell’anonimato, sui parquet che scricchiolano e sulla fuga dei tappeti rossi ai piani degli uffici, qualcuno si lascia andare. «Ad agosto non abbiamo fatto un giorno di ferie. Mia moglie era imbufalita».

PIERO GRASSO SENATO PIERO GRASSO SENATO

 

Particolarmente orgogliosi i funzionari del servizio informatico guidato da Mauro Fioroni. «Siamo riusciti a neutralizzare l’algoritmo di Calderoli con un nostro software: una grande esperienza professionale». «E’ vero, in futuro le nostre competenze saranno al servizio di un Senato declassato, ma svolgeremo il nostro lavoro fino all’ultimo secondo». Vita da grand commis.

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…