1. A VALENCIA IO NON CORRO
Alessandro Pasini per il “Corriere della Sera”
«Come andrà adesso questo Mondiale? Ma soprattutto andrà Rossi a giocarselo nella fossa dei leoni partendo ultimo con 7 miseri punti nel portafoglio bucato, sicuro che «Marquez farà passare Lorenzo negli ultimi giri, se dovesse servire»?
La domanda al momento è senza risposta. «Bisognerà vedere se andrò a Valencia: boh, ancora non lo so». Valentino è così furioso che per la prima volta nella vita dà segni di rassegnazione. Brutta faccia, brutto spirito, chissà che tutto questo non lo porti addirittura a riconsiderare anche il proprio futuro di pilota, nonostante il contratto con la Yamaha già firmato per il 2016 e lì pronto da autografare per il 2017.
Si vedrà. Intanto, mentre papà Graziano accusa gli organizzatori spagnoli del Mondiale, la versione di Vale è scontata: la penalizzazione è ingiusta e lui non ha mai voluto far cadere nessuno.
Racconta - e alcune immagini tv supportano fortemente la tesi - che «si vede distintamente che quando perdo il piede dalla pedana, lui era già caduto. Io volevo solo dargli fastidio, mandarlo fuori traiettoria, l' ho guardato per dirgli: "Ma che cazzo stai facendo?", ho rallentato e il suo manubrio ha toccato la mia coscia sinistra: per questo è caduto».
Marquez era il suo allievo preferito. Forse l' abbiamo colorata un po', ma al ranch di Tavullia Rossi lo aveva comunque invitato e avevano corso e brindato assieme. Ora Marc è il Bruto che lo ha accoltellato alle spalle: «Alla fine ha vinto Marquez, il suo progetto è andato a buon fine. Ha deciso il campionato. Prima gli ho detto che cosa penso di lui, ma non ve lo posso riferire».
Qualcosa, per la verità, gli aveva già detto giovedì. E se questo avesse incarognito ancor di più lo spagnolo? «Può essere. Ma non è giusto prenderlo in quel posto e stare zitti».
Le posizioni, come si vede, non si ammorbidiranno mai, anzi: se gara ci sarà nel «parcheggio» valenciano, fatevi il segno della croce. Marquez, per esempio, non ritratterà mai la tesi secondo cui «Valentino mi ha guardato e quando mi ha visto vicino mi ha dato un calcio e mandato a terra.
Nel calcio questo è un cartellino rosso». E Lorenzo non addolcirà mai più la sua sentenza lapidaria: «Ho definitivamente perso rispetto per Rossi». Pare che Jorge, durante la riunione in direzione corsa, abbia fatto irruzione urlando e chiedendo per Rossi una pena adeguata.
«Rossi meritava zero punti come Marquez!». È furente anche Jorge, ma lui a Valencia andrà di sicuro. Col titolo in mano è un viaggio che vale la pena.
2. AGOSTINI: VALE E’ FINITO NELLA TRAPPOLA DI MARQUEZ, NON DOVEVA FARE QUELLE POLEMICHE PRE-GARA
Daniele Sparisci per il “Corriere della Sera”
Giacomo Agostini, 15 titoli Mondiali, non si spiega come Valentino Rossi sia caduto «nella provocazione di un bambino di 20 anni».
Lei che lo conosce bene, se lo aspettava?
«Proprio no, lui è capace di gestire qualsiasi situazione. Ma così ha fatto solo il gioco di Marquez accettando quella battaglia mentre non doveva: forse bastava stargli dietro e provare a passarlo alla fine. Ma non riesco a spiegarmi una cosa...»
Cosa?
«Perché abbia fatto quelle dichiarazioni prima della gara. Io avrei aspettato dopo Valencia e tirato fuori tutto, invece di creare una grossa polemica che poi ha pagato carissima. Era avanti di 11 punti...Marquez, accusato, si è voluto vendicare: però quelle manovre non sono vietate».
Rossi però ha perso la testa, a lei sarebbe capitato lo stesso?
«Mi sarei innervosito tanto e avrei mandato aff... Marquez. Ho vissuto scontri duri: con Hailwood, Read e Roberts, però così mai. Ma sono convinto che Valentino non volesse farlo cadere, non scherziamo: qui a ogni contatto si rischia di morire.
Però non pensavo che uno bravo, intelligente ed esperto come lui arrivasse così teso alla fine del Mondiale».
Addio al decimo titolo?
«No, il campionato è ancora aperto».
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