berlusconi mister bee

DIRITTI E PALLONI GONFIATI - FININVEST DENUNCIA ''REPUBBLICA'' PER LE INDISCREZIONI DALLA PROCURA DI MILANO: UN'INCHIESTA ''CLAMOROSA'' SULLA VENDITA DEL MILAN A MISTER BEE, EPPURE NON SI CAPISCE QUALE SIA IL REATO - MA OGGI IL QUOTIDIANO RIBADISCE: ''I PM A CACCIA DI CONTI SEGRETI'' (QUINDI NON LI HANNO TROVATI?)

1. MILAN, L' INCHIESTA CHE NON C' È FININVEST DENUNCIA REPUBBLICA

Luca Fazzo per ''il Giornale''

 

berlusconi e mr beeberlusconi e mr bee

«Repubblica sarà chiamata a risponderne davanti all' autorità giudiziaria». È secca la replica di Fininvest alla notizia che il quotidiano diretto da Ezio Mauro spara ieri sulla sua prima pagina, annunciando l' esistenza di una inchiesta della Procura della Repubblica di Milano sulla «scalata» di Bee Taechaubol al Milan, ovvero la cessione del 48 per cento del club rossonero dalla Fininvest al finanziere thailandese.

 

Una inchiesta clamorosa, secondo Repubblica , sebbene il quotidiano non sia in grado di spiegare quale reato i pubblici ministeri ravvisino nell' accordo Berlusconi-Taechaubol.

 

berlusconi bee berlusconi bee

Ma, quel che è più significativo, neanche dagli ambienti giudiziari arrivano pezze d' appoggio allo scoop. «Sulla scalata al Milan non ci sono ipotesi di reato specifiche», fanno sapere ieri al Giornale fonti vicine agli inquirenti. A quanto pare, qualche passaggio dell' operazione è finito di sguincio nelle carte di un' altra indagine, questa effettivamente aperta, che i pm Roberto Pellicano e Giovanni Polizzi stanno conducendo (sulla scia delle contestazioni del garante per le comunicazioni) sugli accordi tra le pay tv per la spartizione dei diritti del campionato italiano di calcio.

 

 L' inchiesta, ovviamente, ruota sia su Sky sia su Fininvest. Ed è qui che, incrociando l' inchiesta con quella su un colorito personaggio, il barone svizzero Filippo Dollfuss, arrestato in primavera per riciclaggio internazionale, i pm avrebbero trovato tracce che facevano riferimento alle trattative per il Milan. Ma di uno specifico fascicolo processuale aperto sulla compravendita allo stato non c' è traccia.

 

BERLUSCONI MR BEEBERLUSCONI MR BEE

Qualcosa di più si potrà capire domani, quando il procuratore aggiunto Giulia Perrotti farà il punto della situazione con i pm che indagano sulla spartizione dei diritti tv. Non è la prima volta che l' accordo (in realtà non ancora perfezionato) tra Berlusconi e Taechaubol finisce sotto l' attenzione dei giornali: alcune settimane fa l' Espresso aveva dedicato alla vicenda un ampio servizio, raccontando come un ruolo di consulenza nelle trattative sia stato svolto anche da tre commercialisti (Gerardo Segat, Paolo Di Filippo e Andrea Baroni) che già comparivano nelle indagini sui fondi occulti della Fininvest.

 

La tesi di fondo, anche se non espressa esplicitamente, è che il finanziere di Bangkok sia in realtà un prestanome di Berlusconi, che attraverso di lui farebbe rientrare in Fininvest capitali esteri, e innalzerebbe il valore di mercato del pacchetto azionario del Milan. Ma è uno scenario per il quale, nelle carte attualmente in mano ai pm, non pare ci siano riscontri precisi.

mister bee al compleanno ronzullimister bee al compleanno ronzulli

 

«Non basta definire "cattivo giornalismo" l' incredibile operazione che Repubblica compie stamani», si legge nella reazione del Biscione, che liquida le tesi del quotidiano come «poche righe di elucubrazioni, insinuazione, ipotesi confuse»: «La Fininvest nulla sa di inchieste della Procura sulla vicenda Milan ed esclude che tali inchieste possano esistere».

 

 

2. DIRITTI TV E MILAN LA PROCURA A CACCIA DEI CONTI SEGRETI

Marco Mensurati ed Emilio Randacio per ''la Repubblica''

 

MISTER BEE - LICIA RONZULLI - GERARDO SAGATMISTER BEE - LICIA RONZULLI - GERARDO SAGAT

Il giorno dopo le rivelazioni di Repubblica , dalla Procura di Milano non arriva nessun commento. L' indagine che parte dai diritti televisivi e arriva a lambire la scalata al Milan, resta protetta da un roccioso riserbo. L' impressione, tuttavia, è che quello di ieri sia solo il primo scossone di un terremoto destinato a scuotere dalle fondamenta il calcio italiano. La rilevanza degli argomenti oggetto dell' indagine e l' entità degli interessi economici in ballo, non sfuggono a nessuno. Così domani mattina il procuratore capo Bruti Liberati incontrerà l' aggiunto Giulia Perrotti e i due titolari del fascicolo, Roberto Pellicano e Giovanni Polizzi per stabilire strategia e prossime mosse.

 

FILIPPO DOLLFUS DI VOLCKERSBERGFILIPPO DOLLFUS DI VOLCKERSBERG

Il quadro è quanto mai complicato. L' indagine ha conosciuto un primo punto di svolta prima dell' estate quando sulla scrivania del pm Pellicano sono arrivati gli sviluppi dell' inchiesta sul barone Filippo Dollfus de Volkesberg, finito in manette nel maggio scorso con l' accusa di gestire in via fiduciaria una serie di conti e di aziende in Svizzera. Un' attività che il barone svolgeva da decenni, con enorme profitto, insieme al socio storico, il commercialista Gabriele Bravi.

 

Ed è proprio spulciando nell' elenco dei clienti di Dollfus che gli investigatori hanno trovato una serie di nomi e conti interessanti, sia sul versante diritti tv sia su quello del Milan, molti dei quali riconducibili alla galassia berlusconiana.

edmondo bruti liberatiedmondo bruti liberati

 

La seconda svolta è invece più recente ed ha a che vedere con l' istruttoria che, nel maggio scorso, l' antitrust ha aperto sull' ultima asta per i diritti tv (quelli per il triennio 2015-2018). L' autorità, al tempo, ha disposto una serie di accessi presso le sedi della Lega Calcio, di Mediaset e di Sky per acquisire i documenti relativi a quel contratto. Il sospetto era quello di una «intesa restrittiva della concorrenza (...) volta ad escludere possibili nuovi concorrenti dal mercato (...) cristallizzando assegnazioni operate nelle stagioni calcistiche precedenti ».

 

Il sospetto si fondava, tra l' altro, su una frase pronunciata da Claudio Lotito in una telefonata con il dg dell' Ischia Pino Iodice, pubblicata a febbraio da Repubblica : «Io sono quello che ha fatto parlare Murdoch e Berlusconi... Sky e Mediaset».

 

Berlusconi e Murdoch a ArcoreBerlusconi e Murdoch a Arcore

Sulla scorta di quella medesima istruttoria, la procura di Milano indaga oggi per l' ipotesi di "ostacolo alla vigilanza", un reato punito fino a quattro anni (che dunque permette agli investigatori di usare svariati strumenti di indagine tra i quali anche le intercettazioni telefoniche). Advisor per la Lega Calcio di quell' asta era (ed è a tutt' oggi) la società specializzata in marketing sportivo Infront Italia. Ed è qui che si apre la prima porta girevole tra questa indagine e la galassia berlusconiana.

 

Il presidente di Infront è infatti Marco Bogarelli, uomo proveniente dalla cantera della Fininvest e molto legato ad Adriano Galliani. Manager tra i più preparati sulla scena dello sport business italiano, nel giro di sette anni (Infront è entrata nel calcio nel 2008) è diventato talmente potente da essere considerato dai più come il "vero padrone del pallone".

 

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Da quella stessa porta girevole entrano ed escono numerosi soggetti. Nei giorni scorsi un' inchiesta di Paolo Biondani e Vittorio Malagutti per l' Espresso aveva raccontato degli inaspettati e profondi legami di alcuni consulenti del compratore, mister Bee Thaechaubol, con la Fininvest, cioè il venditore. Si tratta di Gerardo Segat, Paolo Di Filippo e Andrea Baroni i fondatori della società Tax & Finance di Lugano, che assiste Mr Bee. Segat, in particolare, è stato il consulente personale di Bee per la trattativa.

 

ghedini consiglio nazionale forza italia foto lapresse ghedini consiglio nazionale forza italia foto lapresse

La storia professionale dei tre - ha raccontato l' Espresso - era cominciata parecchi anni fa, a Londra, con la Edsaco una delle società di consulenza centrali nella struttura occulta di Berlusconi. Berlusconi che, ieri, attraverso i suoi legali ha duramente respinto ogni accusa. Dice l' avvocato Niccolò Ghedini: «Ipotizzare che vi sia un' indagine, che non può esservi, per una compravendita tra società private che non è ancora avvenuta, è tanto assurdo quanto gravemente diffamatorio. Un evidente tentativo di incidere negativamente in ordine agli assetti societari del Milan stesso». Di «danni irreparabili» parla anche Fininvest.

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