Francesco Persili per “Dagospia”
Le matite di Rudi Garcia, le parole di Bielsa, la vignetta dell’Equipe. Giocatori e arbitri con la fascia nera al braccio e un minuto di silenzio su tutti i campi della Ligue 1: il calcio ricorda Charlie Hebdo.
A Trigoria in sala stampa campeggia la scritta «Je suis Charlie Hebdo» e Rudi Garcia regala matite ai giornalisti: «Sono francese e sono in lutto. Questo è un attacco non solo alla Francia ma alla libertà d'espressione ed è per questo che ho voluto regalare le matite.
Noi facciamo come i giornalisti di Charlie Hebdo, facciamo in modo di divertire la gente»
Nel giorno più lungo della Francia culminato col doppio blitz contro i terroristi, la Ligue 1 è tornata in campo col Montpellier che si è confermato bestia nera della capolista Marsiglia.
Dopo aver sbancato all’andata il Velodrome, gli uomini di Courbis hanno festeggiato la riapertura dello Stade de la Mosson con il due a uno sull’OM che ora in classifica rischia di essere raggiunto dal PSG e superato dal Lione. Ma la Francia pallonara è ancora scossa dai fatti di Parigi.
«Charlie, tu prends Charlie, au marquage». Dopo aver dedicato la prima pagina (Libertè 0 – Barbarie 12) alla strage di Parigi l’Equipe, bibbia dello sport transalpino, ha scelto una caricatura dell’allenatore dell’OM Bielsa per ricordare le vittime dell’attentato di mercoledì alla redazione del settimanale satirico che si è occupato anche di calcio dedicando vignette al veleno all’ex ct Domenech, al Psg degli emiri e a Ibrahimovic.
«Niente può giustificare queste morti. È terribile. Un pensiero va alle famiglie e agli amici delle vittime», ha detto il tecnico argentino che ha ricordato la carneficina di Parigi con un minuto di silenzio in apertura della conferenza stampa e un cartello apposto davanti al microfono «Je suis Charlie».
Non solo Rudi Garcia e Bielsa, anche le istituzioni del calcio hanno onorato le vittime della strage avvenuta nella redazione del periodico satirico a partire dall’Uefa e dal suo presidente Michel Platini. E l’Italia pallonara? A parte i tweet del centrocampista del Psg Verratti, del torinista El Kaddouri (“Questa non è religione”) e l’omaggio di Ferrero agli “artisti” di Charlie Hebdo, silenzio.