PROVACI ANCORA, PAUL - L’UNICO “ITALIANO” TRA I TRENTA CANDIDATI AL PALLONE D’ORO ERA POGBA - IL FRANCESE QUEL PREMIO POTREBBE VINCERLO IN FUTURO MA LONTANO DALL’ITALIA - COME FU CON ZIDANE, LA JUVE POTREBBE VENDERLO E RIFARSI IL GUARDAROBA

Mino Raiola, il suo manager, potrebbe camparci per tre generazioni, se riuscirà a piazzarlo alle cifre che già circolano, 77 milioni (li offrirebbe il Manchester United) o addirittura 90, laddove si spingerebbe il Psg - Marotta non si dispererà neanche un attimo, come Moggi all’epoca: prenderà il grano e comprerà tre campioni…

Condividi questo articolo


Emanuele Gamba per “la Repubblica

POGBA -SASSUOLO-JUVE POGBA -SASSUOLO-JUVE

 

In Italia abitano suppergiù sessanta milioni di persone, ma una soltanto ieri stava a guardarsi la cerimonia di consegna del Pallone d’oro immaginando prima o poi di esserci, di avere il diritto di sognare di esserci. Diritto che d’altronde gli è già stato in qualche modo riconosciuto, visto che Paul Pogba è stato l’unico calciatore del campionato italiano inserito nella lista dei trenta candidati.

 

POGBA juve roma POGBA juve roma

Era anche il più giovane di loro, lui sa e pensa che sia solamente questione di tempo, perché l’ambizione la va ripetendo da anni: «Voglio di diventare il più forte giocatore del mondo. Non uno dei più forti, ma il più forte. E vincere il Pallone d’oro». Ci sono dei momenti in cui accredita questa aspettativa: la rete segnata l’altra sera al San Paolo, per esempio ha ricordato, a molti e per molti versi, quella che Zidane segnò al Bayer Leverkusen nella finale di Champions del 2002.

 

Zidane Zidane

Zidane, Pogba: c’è una specie di filo logico che li collega, ci sono le origini africane (algerine Zizou, guineane Paul), c’è il fisico imponente che apparentemente negherebbe certe delicatezze stilistiche, c’è il passaggio alla Juve (anche Zidane arrivò per poco, 7,5 miliardi di lire al Bordeaux) risolto poi con una cessione per una cifra smisuratamente grande (150 miliardi dal Real Madrid), che consentì alla fine di costruire una squadra smisuratamente forte (Buffon è ancora lì a dimostrarlo) come senz’altro capiterà a Pogba.

 

Raiola, il suo manager, potrebbe camparci per tre generazioni, se riuscirà a piazzarlo alle cifre che già circolano, 77 milioni (li offrirebbe il Manchester, secondo il Daily Express) o addirittura 90, laddove si spingerebbe il Psg. Marotta non si dispererà neanche un attimo, come Moggi all’epoca: prenderà il grano e comprerà tre campioni da trenta milioni. E magari nel frattempo scoprirà un altro Pogba. Quando accadrà? Forse non subito, magari nel 2016. Ma di più, Pogba in Italia non durerà. Il Pallone d’oro lo alzerà sotto un’altra bandiera. E la Juve sarà più forte senza di lui che con lui, come accadde quando se ne andò Zidane.

9i32 luciano moggi constile 9i32 luciano moggi constile

 

Poi ci sono delle volte in cui Pogba torna il ragazzino che è, lontanissimo ancora da infilarsi lo smoking e ritirare un premio dopo l’altro. «Può e deve fare meglio » ha ripetuto anche domenica sera Allegri, cui talora fanno rabbia i momenti in cui il ragazzo spreca il talento, o ci si specchia dentro: al San Paolo a un certo punto l’allenatore lo ha quasi strattonato, perché aveva sbagliato uno stop nei pressi della linea laterale per volerlo fare troppo elegante e poi, anziché rimettersi a correre appresso a qualche avversario, ha perso tempo a maledire quell’errore così spregiudicato, e Allegri ha dovuto rimetterlo in moto con uno spintone.

 

marotta foto mezzelani gmt marotta foto mezzelani gmt

E poco più tardi l’ha sostituito, perché mai come quest’anno Pogba sta raggiungendo vette di classe mirabili e dormicchiando in momenti di vuoto insopportabili. Domenica, per la verità, lo raccontavano un po’ nervoso, anzi triste: difatti quando ha segnato ha puntato le dita al cielo molto più a lungo di quanto faccia di solito, perché aveva l’anima scossa.

 

Agli amici ha raccontato di essere rimasto turbato da quello che è successo in Francia (lui, oltretutto, è musulmano), ma anche da due recentissime morti che l’hanno segnato: quella per un incidente d’auto del suo coetaneo belga Junior Malanda (il centrocampista del Wolfsburg era definito il nuovo Pogba) e quella per malattia di Evan, ragazzino di Milano che aveva conosciuto qualche settimana fa. Aveva un tumore, e il desiderio di conoscere Paul. Pochi giorni dopo aver realizzato quel sogno, il cancro ha vinto. Il gol di domenica era per lui, mica per il Pallone d’oro.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

A CASA DI CARLO DE BENEDETTI - COME SI FA, AVENDO I SUOI SOLDI, A POSARE DAVANTI A UNA PARETE A TROMPE-L'ŒIL CHE RIPRODUCE UN FINTO TRALICCIO CON VITE, DOVE C’È APPESO SOPRA UN FALSO CANALETTO IN CORNICE DORATA OSCURATO, PER GIUNTA, DALLE FOTO DEI PARENTI, DI CUI UNA IN CORNICE LEOPARDATA? - IL CUSCINO SUL DIVANO SEMBRA LA TOVAGLIA DI UNA PIZZERIA. NON PARLIAMO DEGLI ANIMALETTI POP SU UNA CONSOLLE DI MARMO - JOHN ELKANN AVRÀ DISTRUTTO “REPUBBLICA” MA LUI DEVE AVER IMPARATO DALL’ARCINEMICO BERLUSCONI A FAR FALLIRE IL BUON GUSTO… - VIDEO

FLASH! - NELLO SCONTRO SULL'EREDITÀ AGNELLI CHE VEDE IN CAMPO QUATTRO FRATELLI DE PAHLEN CONTRO I TRE FRATELLI ELKANN, TUTTI FIGLI DI MARGHERITA AGNELLI, FA CAPOLINO IL GOSSIP - SI VOCIFERA CHE SIA SBOCCIATA UNA AFFETTUOSA AMICIZIA TRA LA BELLA E PIMPANTE ANNA DE PAHLEN E IL BALDO PETROLIERE UGO BRACHETTI PERETTI, SPOSATO E SEPARATO CON ISABELLA BORROMEO, SORELLA DELLA MOGLIE DI JOHN ELKANN. GOSSIP CHE A TORINO NON HA FATTO ALCUN PIACERE: IL PROCESSO VEDE ANCHE I FIGLI DI MARGHERITA CONTRO GLI ELKANN…

DAGOREPORT - PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...