SPROFONDO BIANCONERO, FURIA BUFFON: “PRIMO TEMPO INDEGNO, BASTA FIGURE DA PELLEGRINI, A 38 ANNI NON NE HO VOGLIA'' - PUGNO DURO DELLA SOCIETA’, MAROTTA MANDA TUTTI IN RITIRO (NON ACCADEVA DAI TEMPI DI DEL NERI)
Guglielmo Buccheri per “lastampa.it”
Il processo è istruito, la squadra sul banco degli imputati. La Juve perde a Reggio Emilia contro un Sassuolo sfidato con troppa leggerezza e nervosismo. Così, al fischio di chiusura, è Gianluigi Buffon a mandare chiari segnali al gruppo. «Abbiamo fatto un primo tempo indegno.
Se ci ripenso mi fa male all’anima: a 38 anni - dice il portiere bianconero - non mi va di andare in giro a fare figure da pellegrini perché questa è la nostra fine se non capiamo che dobbiamo cambiare atteggiamento...». E la decisione del club non si è fatta attendere: ritiro anticipato. Non accadeva dai tempi di Delneri.
A Buffon non è piaciuto il modo in cui la Juve è finita al tappeto: una sera vissuta senza combattere, al di là della assenza di gioco ed idee. «Non si può arrivare sempre in ritardo sui contrasti o, peggio, perderli tutti, compresi quelli aerei: basta - continua Buffon - perdere tempo a protestare con gli arbitri, ci vuole un bagno di umiltà per tutti noi. Se dopo tre o quattro gare la classifica poteva essere un caso, adesso non lo è più...».
La Juve guarda le altre scappare via verso una stagione da vertice, mentre ai bianconeri non rimane altro che riflettere su questi primi due mesi di campionato.
I messaggi inviati da Buffon nella notte di Reggio Emilia sembrano destinati a chi ancora non ha imparato cosa significhi il mondo Juve, a chi va in campo pensando di vivere di rendita, senza sudare o privo della voglia di combattere. Un segnale ai più giovani? Una scossa agli ultimi arrivati? Può darsi.
Di sicuro c’è che a tradire sono stati anche i più saggi: fa discutere, ad esempio, l’eccessivo nervosismo di Chiellini, fin troppo aggressivo già dai primissimi minuti (la prima ammonizione arriva al 4’) ed espulso prima dell’intervallo. «Quella con il Sassuolo - racconta Buffon - era una partita di vitale importanza per il nostro cammino. In molti non l’hanno capito...».