ABRA-CADABRA! SECONDO L’ARTISTA MARINA ABRAMOVIC IL MONDO PUO’ ESSERE MIGLIORE, BASTANO SEI ORE NEL SUO ASETTICO LABORATORIO A DECONTAMINARSI DAL CELLULARE E A CONTARE CHICCHI DI RISO: OGGI STARE SENZA SMARTPHONE SIGNIFICA AFFRONTARE LA PAURA PIU’ GRANDE

Lei non si mette più in pericolo di vita come negli anni 70 e gli eventi sono sicuri, per quanto ancora imprevedibili. Al “Marina Abramovic Institute” (MAI) i visitatori indossano un camice, fanno esercizi da lei stabiliti, contano il riso, sorseggiano acqua, insomma imparano a recuperare la semplicità nelle loro vite...

Condividi questo articolo


performance al marina abramovic insitute performance al marina abramovic insitute

da www.ozy.com

 

A 23 anni Marina Abramovic invitò il pubblico a fare ciò che voleva sul suo corpo. Sul tavolo mise a disposizione anche un coltello, una pistola e una rosa. All’inizio i visitatori furono timidi, ma presto qualcuno le tagliò i vestiti, le conficcò le spine nella carne, le puntò la pistola alla testa. Dopo sei ore capì che gli esseri umani sono pronti ad infliggere tremende sofferenze.

 

performance marina abramovic performance marina abramovic

Circa 40 anni dopo, Marina mise a punto un esperimento intitolato “The Artist Is Present”, una performance lunga tre mesi al Moma di New York, dove lei era seduta su una sedia per otto ore al giorno, pronta a ricevere sconosciuti, scambiando solo contatto visivo. Oggi ci racconta quanto quell’esperienza le abbia cambiato la vita: «Quando al pubblico dai la possibilità di farti male, il pubblico ti ferirà, ma se gli fornisci strumenti per migliorarsi, si migliorerà». La connessione che ha testimoniato deriva dalla necessità sempre maggiore di entrare in contatto senza i dispositivi elettronici, che in qualche modo di allontanano da noi stessi.

marina abramovic al moma marina abramovic al moma

 

contare il riso al mia contare il riso al mia

Così, l’ultima performance della Abramovic, e forse la più ambiziosa, invita il pubblico in una specie di centro benessere dove il visitatore si purifica per sei ore prima di sperimentare “l’arte immateriale”. Lei non si mette più in pericolo di vita e gli eventi sono sicuri, per quanto imprevedibili. Al “Marina Abramovic Institute” (MAI) i visitatori indossano un camice da laboratorio, fanno esercizi da lei stabiliti, contano il riso, sorseggiano acqua, insomma imparano a recuperare la semplicità nelle loro vite. Come se la paura e la solitudine non nascessero dalla lama di un rasoio e da una pistola, bensì dall’assenza dei nostri telefoni.

 

abramovic artista presente abramovic artista presente marina e ulay marina e ulay marina abramovic anni settanta marina abramovic anni settanta

Marina si considera una proprietà pubblica, una sciamana, una sacerdotessa che ora ha anche il suo tempio, dove non mette a rischio i suoi seguaci come fa con se stessa. I metodi non sono così estremi e personali come negli anni Settanta, comunque tentano di elevare lo stato di consapevolezza. Dice lei: «Gli artisti non rispondono alle domande ma forniscono una visione differente. Il mio messaggio è molto semplice: l’unico modo per cambiare il mondo, è cambiare se stessi».

ulay e abramovic imponderabilia ulay e abramovic imponderabilia jay z e marina abramovic insieme jay z e marina abramovic insieme marina abramovic marina abramovic Marina secondo Maislin Marina secondo Maislin nico vascellari e marina abramovich nico vascellari e marina abramovich Marina secondo Maislin Marina secondo Maislin Marina secondo Maislin Marina secondo Maislin abramovic performance abramovic performance

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!