L'ARTE CONTEMPORANEA COME BIDONE – COME UN DIVERTENTE RITRATTO DI ENZO CUCCHI E DELLA TRANSAVANGUARDIA FINISCE CON LO SVELARE ALTARI E ALTARINI DEL MONDO DI CRITICI E COLLEZIONISTI

C'è Luigi Ontani che dà del ladro a Maurizio Cattelan, però con una certa eleganza, parlando di «cleptomania smodata». C'è Emilio Mazzoli, gallerista modenese senza il quale la transavanguardia sarebbe forse rimasta un'elucubrazione di Achille Bonito Oliva, che polemizza a distanza con un concorrente svizzero Bruno Bischofberger….

Condividi questo articolo


Camillo Langone per “il Giornale”

lucio amelio e mimmo paladino 1979 lucio amelio e mimmo paladino 1979

 

Un libro che è un lapsus dalla prima all'ultima pagina, quindi un libro interessantissimo. È ‘’Vita sconnessa’’ di Enzo Cucchi scritto da Carlos D'Ercole, pubblicato da Quodlibet e utile anche a chi di Cucchi non gliene può importare di meno. Basta essere anche solo vagamente interessati alla pittura odierna ed ecco che questa biografia tutta composta da interviste diventa indispensabile.

 

con emilio mazzoli, roma 1982 con emilio mazzoli, roma 1982

Perché svela quanto il re sia nudo: un titolo alternativo potrebbe essere La grande truffa della transavanguardia, capitolo decisivo di un grosso volume sull'arte contemporanea come bidone. Il bello di questo svelamento è l'assoluta involontarietà, D'Ercole è un collezionista e molto evidentemente un innamorato di Cucchi, mai avrebbe voluto fare uno sgarbo al suo idolo. Eppure.

 

cucchi e bonito oliva roma 1990 cucchi e bonito oliva roma 1990

Eppure più che della vita sconnessa dell'artista, dove l'aggettivo è relativo alla sua idiosincrasia per mail e computer, vi si scopre la sconnessione fra i pittori della transavanguardia con una qualsivoglia idea di bellezza, ma che dico di bellezza: di opera. La sconnessione è condivisa anzi sostenuta dai galleristi e dai collezionisti intervistati siccome nessuno di loro parla mai di quadri, nemmeno per sbaglio.

 

kiefer, beuys, kounellis, cucchi, amman, basilea 1985 kiefer, beuys, kounellis, cucchi, amman, basilea 1985

Ci sono molte foto ma le tele vi appaiono raramente e sempre sullo sfondo e magari è meglio così vista la tecnica barcollante di Cucchi e compagni, però la cosa non può non apparire un lapsus, un errore rivelatore. Un libro d'arte che non parla di arte? E allora di che cosa parla Vita sconnessa? Ma di soldi, diamine! Di soldi, di mercato, di tattiche e strategie per condizionarlo: di arte in senso stretto mai.

 

chia, paladino, schnabel, cucchi, german??, venezia 1980 chia, paladino, schnabel, cucchi, german??, venezia 1980

C'è Emilio Mazzoli, gallerista modenese senza il quale la transavanguardia sarebbe forse rimasta un'elucubrazione di Achille Bonito Oliva, che polemizza a distanza con un concorrente svizzero: «Io ho più testa, più intuito di Bruno Bischofberger, solo che lui ha avuto il vantaggio competitivo di essere svizzero con le banche che gli facevano il 2 per cento. Io ero italiano, senza una lira, con le banche che mi chiedevano il 25 per cento».

 

Dispiace dar ragione all'immodesto Mazzoli ma è vero, le cose stanno così: il mercato italiano dell'arte è per oggettive ragioni economiche un mercato di serie B, se non C, e chi in Italia si ostina a produrre o promuovere pittura ha un handicap irrecuperabile nei confronti dei colleghi tedeschi, inglesi, americani. Quindi è inutile dare la colpa ai galleristi furfanti, ai collezionisti ignoranti, ai critici conformisti, che pure esistono e sono tanti, se l'arte italiana non conta più nulla.

enzo cucchi e isabella fabbretti enzo cucchi e isabella fabbretti

 

Avrebbe più senso prendersela col fisco, grazie al quale nessuno in Italia ha più i soldi o il coraggio per acquisti importanti. Ma lasciamo perdere e torniamo all'arte o meglio all'assenza dell'arte che emerge da questo ritratto impietoso (ripeto: involontariamente impietoso) del sistema dell'arte. C'è Luigi Ontani che dà del ladro a Maurizio Cattelan, però con una certa eleganza, parlando di «cleptomania smodata». C'è Paul Maenz, gallerista tedesco, che definisce Nicola De Maria «confuso, pretenzioso».

 

Enzo Cucchi Enzo Cucchi

Prima di fare a D'Ercole la confessione delle confessioni: "Io non sono così interessato alla pittura. Non lo sono mai stato. Nel 1980 quello che mi affascinò di Cucchi, Chia e Clemente non fu tanto la loro tecnica pittorica ma la loro intelligenza artistica». Come dire: i transavanguardisti dipingevano quadracci furbi, poverino chi ci è cascato e beato chi ci ha guadagnato. 

sanlo36 emilio mazzoli sanlo36 emilio mazzoli


E adesso una confessione la faccio io: come amante dell'editoria auguro alla Quodlibet, una delle più raffinate case editrici della provincia italiana (la sede è a Macerata), di vendere molte copie di questo libro, come amante della pittura spero che ciò non accada siccome tutto ciò che ruota intorno al quadro ci fa una figura tremenda, come se tutto fosse in mano a loschi, maldicenti figuri sempre pronti a farsi le scarpe fra loro e a farle al prossimo. C'è il rischio che un collezionista legga Vita sconnessa e gli passi per sempre la voglia di comprar tele. 

meana14 mimmo rotella emilio mazzoli meana14 mimmo rotella emilio mazzoli


Tutto sembra mafia, quando Mazzoli spiega il motivo delle presenti difficoltà di Cucchi: «Lui ha litigato con i potenti e ora i potenti gliela fanno pagare». Ma che film è, il Padrino parte seconda? Quindi non esistono valori artistici oggettivi ma soltanto clan e cosche che decidono chi portare alle stelle e chi seppellire nel pilastro di cemento?

 

abo04 achille bonito oliva emilio mazzoli abo04 achille bonito oliva emilio mazzoli

Tutto sembra moda, quando Bernd Klüser, ennesimo gallerista tedesco di questo libro germanocentrico per la semplice ragione che la Germania in quanto grande potenza economica è anche (non tutti lo sanno) grande potenza artistica, parlando del transavanguardista marchigiano dice: «Lo Zeitgeist era con lui negli anni Ottanta, ora è contro di lui».

 

abo34 achille bonito oliva emilio mazzoli abo34 achille bonito oliva emilio mazzoli

Ma certo, il vento è cambiato, oggi la cattiva pittura non si porta più. Infine di Cucchi sembra restare solo il ritrattino che gli fece tanti anni fa Goffredo Parise: «Cucchi ha la faccia da matto e la testa da vitello. E la sua pittura può ricordare quella dei pazzi di Verona».

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

DAGOREPORT - PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…