ADDIO SORGENIA DI GUAI – GLI AUSTRIACI DI VERBUND VOGLIONO ABBANDONARE LA UTILITY DELLA FAMIGLIA DE BENEDETTI SU CUI GRAVA UN DEBITO DA QUASI 2 MILIARDI. LE BANCHE DIVENTERANNO PRESTO SOCIE
Sofia Fraschini per âIl Giornale'
Verbund in fuga da Sorgenia. Dopo aver svalutato a zero la quo¬ta, i soci austriaci vogliono uscire del tutto dal gruppo energetico della famiglia De Benedetti, da mesi alla prese con una difficile ri¬strutturazione. Una mossa che rende sempre più probabile il col-po di mano delle banche e il pas¬saggio del gruppo sotto il loro con¬trollo. Secondo indiscrezioni, il socio austriaco, che non vuole più investire nella società , è dispo¬nibile a tutto pur di voltare pagina vendendo la propria quota alle banche o a un socio privato.
«Si tratta di ripartire l'onere; stiamo aspettando le offerte», ha detto l' utility austriaca. D'altra parte, la controllata di Cir, è grava¬ta da un indebitamento che sfiora gli 1,9 miliardi di euro, e da tempo sta trattando con le 21 banche cre¬ditrici per ridurre il debito di alme¬no 600 milioni.
La proposta delle banche prevede un aumento di capitale da 400 milioni con con¬versione dei crediti in azioni, emissione di un convertendo di 200 milioni e nuova finanza per 256 milioni. Per la restante parte, però, la trattativa con la famiglia De Benedetti è arenata con la hol¬ding Cir che è disposta a impe¬gnarsi per massimi 100 milioni, e le banche che chiedono di arriva¬re a 130-150 milioni: ieri le ban¬che avrebbero spedito una lettera ai soci dicendosi pronte ad avvia¬re un negoziato definitivo. E men¬tre le parti tentano una mediazio¬ne, ecco la mossa degli austriaci che, dopo attenta riflessione, han¬no messo sul piatto l'intera parte¬cipazione del 46% di Sorgenia a ti¬tolo di contributo nella ristruttu-razione del debito.
Il gruppo austriaco, che aveva già svalutato il valore della parteci¬pazione, ha dichiarato in diverse occasioni di non essere disponibi¬le a investire ulteriori risorse nella società . Resta, però, da vedere quale sarà il prezzo di vendita, che non sarebbe riportato nella lettera alle banche. Gli istituti di credito, che hanno risposto agli austriaci dichiarandosi «pronti a incontrarsi per discutere la vendi¬ta » hanno, infatti, ribadito che «il patrimonio di Sorgenia è ormai negativo». In attesa di progressi sulla ristrutturazione del debito, in grado di garantire la continuità aziendale della controllata, Cir e la cassaforte Cofide hanno rinvia¬to l'approvazione del bilancio: se ne parlerà rispettivamente alle as¬semblee dei soci del 5 e del 30 giu¬gno. Quasi due mesi dopo, cioè, la data inizialmente prevista per il consiglio di amministrazione sul bilancio, che era stato fissato per il 14 aprile (e poi spostato al 28). Ie¬ri, Cir ha lasciato sul terreno in Piazza Affari lo 0,88% a 1,12 euro.
sorgenia LOGORODOLFO DE BENEDETTI ALLA PRESENTAZIONE DEL MESSAGGERO FOTO OLYCOM debenedetti rodolfo x rodolfo carlo edoardo de benedetti con il paadre