BUNDESBANK IN CATTEDRA - JENS WEIDMANN A FIRENZE NON DIMENTICA DI ATTACCARE DRAGHI E IL SUO QE: “NON È LA CREAZIONE DI DENARO A DETERMINARE LA CRESCITA ECONOMICA, SONO LE RIFORME STRUTTURALI” – “LO SCANDALO VOLKSWAGEN HA COMPROMESSO IL MADE IN GERMANY”
1. VW: WEIDMANN, SCANDALO HA COMPROMESSO MADE IN GERMANY
Andrea Ceccherini e Jens Weidmann
(ANSA) - "Non ho informazioni sullo scandalo, certamente ha compromesso il Made in Germany. E' importante che si chiarisca presto le dimensioni di questa manipolazione". Lo ha detto il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann parlando dello scandalo di Volkswagen.
2. A LEZIONE DAL GOVERNATORE: «FATE ESPERIENZA ALL’ESTERO» IL CAPO DI BUNDESBANK CON L’OSSERVATORIO GIOVANI-EDITORI
Alessio Ribaudo per il ''Corriere della Sera"
«Mi hanno fatto sudare con domande pepate ma questi 90 minuti sono volati via perché mi sono divertito a rispondere agli studenti italiani: si sono dimostrati molto preparati».
Jens Weidmann, governatore della Banca centrale tedesca (Bundesbank) ieri a Firenze ha inaugurato, davanti a 800 alunni italiani delle scuole secondarie superiori, la seconda edizione del progetto di alfabetizzazione economico-finanziaria «Young Factor» promosso dall’Osservatorio permanente giovani-editori (Opge) assieme ai colossi bancari Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e Unicredit, questi ultimi due rappresentati ieri rispettivamente dagli amministratori delegati Fabrizio Viola e Federico Ghizzoni.
weidmann osservatorio giovani editori
Un’iniziativa, leader in Italia, che dal 6 ottobre coinvolgerà 500.207 ragazzi e che vuole servire anche ad aprire loro gli occhi sull’importanza di acquisire una solida cultura economico-finanziaria, per essere cittadini più liberi e più padroni di sé stessi. «Ho accettato volentieri l’invito del presidente dell’Osservatorio, Andrea Ceccherini, perché parlare di questi temi mi sta molto a cuore e io stesso invito e incontro un centinaio di studenti l’anno nella nostra sede — ha proseguito Weidmann —. Più la popolazione capisce di temi economici e più dà supporto e stabilità all’azione delle banche centrali e giova anche all’economia».
roberto napoletano ceccherini weidmann
Un pensiero condiviso dall’Osservatorio. «Ci convince l’idea che l’ignoranza costi e che l’ignoranza economico finanziaria costi cara — ha spiegato il presidente dell’Opge — e con Weidmann ci unisce l’obiettivo di lavorare, ognuno nel suo campo, per elevare l’alfabetizzazione economico-finanziaria dei cittadini, convinti come siamo che, come sosteneva Benjamin Franklin, l’investimento in conoscenza sia quello che paga il più alto tasso d’interesse».
Gli studenti ieri si sono dimostrati preparati e interessati ponendo domande che hanno spaziato dall’Euro al «caso» Volkswagen passando per la Cina, la crisi economica e i profughi che bussano alle porte dell’Ue. «La Germania e gli altri Paesi sono chiamati a dare soccorso a chi ha bisogno — ha detto Weidmann — perché chi arriva deve essere inserito quanto prima sia nella società sia nel mercato del lavoro».
Per il governatore della Bundesbank, in particolare, i profughi «possono essere una vera chance per Paesi come la Germania le cui prospettive demografiche sono piuttosto cupe». Un abbraccio di culture che Weidmann ha consigliato in chiusura ai giovani: «Sperimentatele e fate esperienze all’estero».
3. E IL BANCHIERE (ACCOLTO DA STAR) RIPETE IL MANTRA DELLE RIFORME
Danilo Taino per il ''Corriere della Sera"
ceccherini weidmann selfie degli studenti
Centinaia di giovani hanno accolto Jens Weidmann, il governatore della Bundesbank, tra applausi e selfie, durante un dibattito a Firenze. Come «una rock-star», ha commentato Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio permanente giovani-editori che ha organizzato l’incontro. Il numero uno della banca centrale tedesca ha ringraziato ma ne ha approfittato per ripetere un concetto caro a Francoforte: i banchieri centrali sono importanti ma non sono onnipotenti.
Nel senso che «non è la creazione di denaro a determinare la crescita economica», sono le riforme strutturali. In una conferenza stampa seguita all’incontro con i giovani, Weidmann ha ribadito l’importanza di radicare la conoscenza dell’economia, operazione finalizzata a fare capire quanto sia importante la stabilità finanziaria: parlare con i giovani, «formare gli insegnanti», creare un consenso attorno a una politica che non crei eccessi. Ha insomma proposto l’ortodossia tedesca come modello di successo.
Senza fare polemiche con la Banca centrale europea, però, nel cui consiglio si trova spesso in minoranza. Ha detto che le analisi della Bce indicano che nel 2017 l’inflazione salirà verso l’obiettivo del 2% e non ha voluto esprimersi a favore o contro un incremento del programma di acquisto di titoli della Bce (ha detto che nessuno lo ha «annunciato»). Ha poi detto che le riforme del mercato del lavoro e dei prodotti non le possono fare le banche centrali ma solo i governi: «Spagna e Portogallo le hanno fatte, ora le loro economie crescono e le disoccupazioni calano. Questo vale anche per l’Italia». La convergenza nella zona euro, insomma, non è questione di immettere tanto denaro sui mercati ma di rendere le economie tutte più competitive.
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