volkswagen diesel gate dieselgate maggiolino

DIESEL-GATE FOREVER - PERQUISIZIONI NELLA SEDE DI PORSCHE ITALIA, 8 INDAGATI - VOLKSWAGEN SI FA PRESTARE 20 MILIARDI DALLE BANCHE PER COPRIRE I COSTI DELLO SCANDALO, E SI PREPARA A LICENZIARE I LAVORATORI INTERINALI (PROTETTI I DIPENDENTI) - IN AMERICA LE VENDITE CROLLANO, IN ITALIA CRESCONO: A NOI L'INQUINAMENTO CE PIACE...

1. PERQUISIZIONI GDF IN SEDE PORSCHE ITALIA, OTTO INDAGATI

PORSCHE CAYENNE DIESEL SPORSCHE CAYENNE DIESEL S

 (ANSA) - Sono otto le persone iscritte nel registro degli indagati, tra cui componenti del CdA, nell'inchiesta della procura di Padova e che ha portato stamani a delle perquisizioni nella sede di Porsche Italia, a Padova. La Guardia di Finanza si è recata anche nelle abitazioni di alcuni degli indagati. L'ipotesi di reato è di frode nell'esercizio del commercio.

 

L'inchiesta padovana, che ha fatto scattare stamani le perquisizioni, è partita dall'esposto presentato da una associazione di consumatori. L'associazione aveva sostenuto nell'esposto l'esistenza di una differenza tra le emissioni reali e quelle dichiarate da parte della casa tedesca, in particolar modo sul modello Cayenne.

PORSCHE  CAYENNE DIESEL SPORSCHE CAYENNE DIESEL S

 

Nell'ottobre scorso, anche sulla base di un analogo esposto presentato in quell'occasione dal Codacons e relativo a presunte falsificazioni sui dati delle emissioni, la procura di Verona aveva invece aperto un'inchiesta disponendo una serie di perquisizioni, per l'acquisizione di documenti e pc, nella sede di Volkswagen Italia, nella città scaligera, e della Lamborghini, che fa parte del gruppo della casa automobilistica tedesca, nel bolognese. Nell'inchiesta scaligera risultano indagate sei persone, tra cui membri del Cda.

 

 

2. VOLKSWAGEN: RAGGIUNTO ACCORDO CON BANCHE, 20 MLD PRESTITO PONTE

Da www.ansa.it

 

MUELLER E WINTERKORN MUELLER E WINTERKORN

Si tiene a Wolfsburg l'assemblea di fabbrica della Volkswagen, con la partecipazione di circa 20 mila dipendenti. Se i vertici del colosso tedesco, alle prese col dieselgate, hanno finora garantito che non vi saranno conseguenze sul personale dipendente, cresce l'ansia fra i contratti a termine e i lavoratori interinali. Interverranno il capo del consiglio di fabbrica Bernd Osterloh, Wolfgang Porsche (consiglio sorveglianza) e il presidente finanziario Frank Witter. Presente il ministro dell'Economia Gabriel.

 

Volkswagen ha raggiunto un accordo per 20 miliardi di euro di prestito ponte, con 13 banche, per coprire i costi del dieselgate. È quanto scrive il sito dell'agenzia Reuters.

 

MUELLER AD VOLKSWAGEN -Web-NazionaleMUELLER AD VOLKSWAGEN -Web-Nazionale

Secondo l'agenzia 13 banche avrebbero mostrato disponibilità a emettere crediti al colosso alle prese con i danni dello scandalo emissioni. Gli istituti di credito avrebbero offerto fino a 29 miliardi di euro, mettendo a disposizione da 1,5 a 2,5 miliardi ciascuno, per un anno. Volkswagen non ha voluto commentare l'indiscrezione.

 

Il processo avviato per chiarire ragioni e dinamiche del dieselgate, che ha travolto Volkswagen durerà almeno ancora un anno. Ne è convinto il ceo Matthias Mueller, che allo Stern ha detto: "Spero che per la fine dell'anno prossimo ne saremo abbondantemente fuori". Al contrario, il fronte delle rivendicazioni dei clienti e delle denunce all'impresa tedesca resterà aperto "presumibilmente per anni". Sulle prospettive dell'impresa tedesca, Mueller ha aggiunto: "il futuro è elettrico".

 

VOLKSWAGENVOLKSWAGEN

Media, taglia 300 lavoratori interinali ad Hannover - Trecento contratti di lavoratori interinali con la Volkswagen, ad Hannover, in scadenza a fine gennaio, non saranno rinnovati. Lo scrive l'Hannoversche Allgemeine Zeitung. Si tratta di un terzo dei lavoratori interinali, nella fabbrica del capoluogo della Bassa Sassonia. La notizia viene divulgata nel giorno dell'assemblea di fabbrica a Wolfsburg. I vertici del colosso tedesco, nelle scorse settimane, hanno assicurato che per ora non ci saranno tagli del personale dipendente a causa del dieselgate.

 

 

3. BOOM DI VENDITE AUTO VW, +21% POST-SCANDALO MA IN AMERICA CROLLA

Paolo Griseri per “la Repubblica

 

Il mercato dell’auto sale del 23,5 per cento nel mese di novembre con un balzo certamente inimmaginabile fino a qualche mese fa. Un segno di ripresa che non riguarda solo le quattro ruote ma è una delle spie dello stato di salute del sistema industriale italiano. Nella rilevazione mensile vanno meglio del mercato il gruppo Fca, che sale del 26 per cento rispetto al novembre del 2014, il gruppo Psa che sale del 30 e la Ford che aumenta le vendite del 29 per cento.

OPERAIA VOLKSWAGENOPERAIA VOLKSWAGEN

 

Un discorso a parte merita il gruppo Volkswagen. Le vendite di novembre non sono tutte consegne di ordini effettuati dopo l’esplodere dello scandalo dei motori truccati, ma sono comunque più significative di quelle del mese precedente. Negli Usa il gruppo tedesco deve registrare un grave flop: meno 24,7 per cento. E alla mazzata del mercato americano si aggiunge quella di Standard and Poor’s, che abbassa il rating della casa di Wolfsburg da A- a BBB+ con outlook negativo. Al contrario, in Italia Volkswagen si allinea alla crescita complessiva delle vendite, anche se il gruppo rimane leggermente al di sotto, salendo solo del 21 per cento.

OPERAI VOLKSWAGENOPERAI VOLKSWAGEN

 

Ma il dato più interessante lo fa registrare il brand Volkswagen, quello che ha subito maggiormente gli effetti negativi dello scandalo. I modelli marchiati Vw sono saliti addirittura del 27 per cento, quasi quattro punti sopra il mercato, riequilibrando la flessione subita ad ottobre. È ancora presto per tirare conclusioni perché solo i dati che verranno resi noti a gennaio, e che riflettono le vendite delle prossime settimane, potranno essere considerati totalmente attendibili.

VOLKSWAGENVOLKSWAGEN

 

Le consegne di dicembre infatti saranno certamente tutte di auto ordinate dopo l’esplodere dello scandalo. Certo, i risultati di ieri possono far tirare un sospiro di sollievo a Volkswagen Italia. Quanto al gruppo Fca, a guidare la crescita sono i marchi Fiat e Jeep grazie all’effetto 500X e Renegade.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…