ESPLODE IL PASTICCIACCIO BRUTTO UNIPOL-LIGRESTI MESSO SU DALLA MEDIOBANCA DI NAGEL (NON INDAGATO, OF COURSE) CHE AVEVA SUL GROPPONE I DEBITI ENORMI DELLE DUE SOCIETÀ – E VIENE FUORI LA COMPLICITA’ DELLA CONSOB DI VEGAS, IL VIGILANTE TRASFORMATO IN “SUPERCONSULENTE”!

Milena Gabanelli per Corriere della Sera

Giovedì mattina la Guardia di Finanza perquisisce la sede dell'Unipol a Bologna per acquisire documenti. L'amministratore delegato Cimbri, insieme agli AD di Premafin e i Presidenti dei consigli di amministrazione di Milano Assicurazioni, è indagato dalla Procura di Milano per aggiotaggio in relazione ai bilanci ed alla fissazione dei concambi delle varie società oggetto di fusione.

In sostanza: il valore delle azioni di Unipol potrebbe essere stato fondamentalmente gonfiato da un'errata contabilizzazione del valore di titoli strutturati in bilancio ad Unipol, rendendo la fusione con Fonsai particolarmente favorevole. Se ci sono delle perdite e le nascondi, la società vale di più, e quindi deve pagare meno.

Gli ufficiali della GdF hanno fatto visita anche agli uffici Consob di Roma che si erano occupati della verifica del valore di questi titoli. La Consob ha consegnato tutta la documentazione, ma non potrebbe fare altrimenti visto l'ampio coinvolgimento dei suoi vertici in tutte le fasi di questa storia tormentata.

La vicenda sale agli onori delle cronache quando a fine gennaio 2012
Giuseppe Vegas il Presidente Vegas partecipa con alcuni suoi fedelissimi ad una riunione con Cimbri, Alberto Nagel (ad di Mediobanca), gli avvocati e i consulenti dei Ligresti, fra cui il banchiere Gerardo Braggiotti.

Vegas nel corso della riunione svolge proprio il ruolo di consulente che dà suggerimenti su come strutturare efficacemente l'operazione, per scongiurare il pericolo di OPA per Unipol, comportamento non proprio compatibile con il suo ruolo «super partes»; il Commissario Pezzinga (oramai ex e non ancora sostituito) si inalbera e definisce il comportamento di Vegas «irrituale e non so quanto legittimo».

Nel frattempo la Procura di Milano comincia a chiedere informazioni su quei derivati in pancia ad Unipol che sembrano così importanti per i bilanci e per stabilire i concambi della fusione.

Gira un'analisi, chiamata rapporto Plinio, redatta nel 2012 per Fonsai dai consulenti di Ernst&Young che sostiene quei titoli porterebbero Unipol ad avere un patrimonio netto molto basso, addirittura negativo.

Ma la Consob nicchia, anzi sembra che i suoi funzionari - Angelo Apponi in primis - siano assai impegnati a rendere l'operazione più scorrevole possibile, insieme agli alti vertici dell'ISVAP (già indagati nell'ambito dell'indagine Fonsai) ed a rassicurare Cimbri sull'esito di operazioni chiave quali l'esenzione dall'OPA di Milano Assicurazioni.

L'INCHIESTA DI REPORT "I GARANTI" IN ONDA IL 7/10/12

A luglio 2012 il PM Luigi Orsi chiede alla Consob l'analisi sul valore di questi titoli strutturati.A ottobre 2012 Report si occupa della vicenda con una lunga inchiesta nella quale si scopre che l'ufficio quantitativo che dovrebbe fare queste verifiche è stato depotenziato.

Verrà poi incaricato, ma con ritardo e senza entusiasmi, visti i rallentamenti ed inciampi vari che l'Ufficio in questione subisce. Anche i giornalisti che seguono troppo da vicino la vicenda non hanno vita facile, e Giovanni Pons e Vittoria Puledda si beccano un'indagine della Consob per aggiotaggio a causa di alcuni articoli scomodi per Cimbri.

Lo stesso Cimbri non è affatto contento di queste verifiche e cerca di far arrivare il messaggio a Vegas attraverso un messaggero piuttosto «originale», il suo ex-capo al Ministero dell'Economia, Giulio Tremonti, che Cimbri avvicina attraverso un incontro con Dario Romagnoli (uno degli avvocati dello studio Tremonti), con un generale della GdF (Emilio Spaziante) ora pare consulente di Unipol. Paradossalmente, queste informazioni emergono da intercettazioni effettuate dalla Direzione Distrettuale antimafia di Roma nell'ambito dell'indagine sul porto di Ostia.

Comunque, nonostante tutte le indiscrezioni che trapelano sui giornali nel corso del 2013 che rivelano come ci fossero pressioni sui funzionari di Fonsai per svalutare il patrimonio dell'azienda e rendere l'operazione ancora più favorevole a Cimbri, nonostante nei comunicati si legga che la valutazione della Consob su quei titoli strutturati non è ancora pronta, proprio la Consob e l'Ivass danno luce verde alla fusione. A dicembre il responso: per la Consob è tutto ok. Finalmente tutti i tasselli vanno al loro posto e la fusione diventa operativa dal gennaio 2014.

A fine Marzo Vegas, pressato da mesi dalla stampa che chiede conto di quanto valgono realmente gli strutturati in pancia a Unipol, rende noto che l'analisi è stata «inconcludente». Ma già da tre mesi la Consob era "monca" di un commissario (lo è tuttora) e il Presidente Vegas fa il bello e cattivo tempo facendo valere doppio il suo voto quando gli serve. Il caso sembra chiuso. Per il PM Orsi invece c'è ancora molto da chiarire.

E la Consob deve, suo malgrado, collaborare. Intanto Unipol cade dalle nuvole e fa sapere che non avrebbe avuto problemi a chiarire, se solo qualcuno glielo avesse chiesto, e minaccia ritorsioni verso l'autorità giudiziaria. In altre parole: la società quotata in borsa, e tenuta alla trasparenza, dice al magistrato inquirente «guarda che se a seguito dell'indagine il titolo perde ti chiedo i danni». Una intimidazione molto praticata con i giornalisti, ma non si era ancora vista indirizzata ad un magistrato che è obbligato dalla legge ad effettuare i controlli.

 

CARLO CIMBRI CARLO CIMBRI jpegPremio Guido Carli Giuseppe Vegas con la moglie angi35 gius vegas giu tremontiLAD DI UNIPOL CARLO CIMBRI IL PAPELLO TRA NAGEL E LIGRESTI ALBERTO NAGEL E SALVATORE LIGRESTI

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - HA RAGIONE VANNACCI: È DAVVERO IL MONDO AL CONTRARIO – IL VERTICE DELLA CASA BIANCA, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA, È STATO IL PIÙ SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE – LA REGIA TRUMPIANA HA MESSO GIORGIA MELONI, NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL” DEL “MAGA”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, RISPETTIVAMENTE ALLA SINISTRA E ALLA DESTRA DI “DONALD CORLEONE''. MERZ, STARMER. E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO SI È RAGGIUNTO QUANDO, IN BARBA A OGNI PRASSI DIPLOMATICA, TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO – E QUANDO MERZ HA PROVATO TIMIDAMENTE A INSISTERE SULLA NECESSITÀ DELLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI E SMORFIE DA NAUSEA: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE ''THE GREAT DONALD''? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

C’È FRANCO E FRANCO(FORTE) - SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI IN ITALIA PESA COME UN MACIGNO L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - GIÀ OGGI, PUR AVENDO IL 30 PER CENTO DI MEDIOBANCA, I DUE RICCONI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE DELLA BANCA PERCHÉ NON SONO “HOLDING BANCARIE” REGOLATE DALLA BCE (E CE MANCHEREBBE CHE PER FARE OCCHIALI O CEMENTO UNO SI METTE IN CASA GLI ISPETTORI DI FRANCOFORTE) - DOMANI AVRANNO IL CONTROLLO DI MPS E SI TROVERANNO NELLE STESSE CONDIZIONI, CIOÈ SENZA POTER TOCCARE PALLA. COSA SUCCEDERÀ ALLORA IN MEDIOBANCA E GENERALI DOPO L’8 SETTEMBRE? SI PROCEDERÀ PER ACCORDI SOTTOBANCO TRA AZIONISTI E MANAGER CON LA BENEDIZIONE DEL GOVERNO, O SI PROCEDERÀ ALLA LUCE DEL SOLE SEGUENDO LE REGOLE EUROPEE? AH, SAPERLO…

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?