Pierluigi Bonora per “il Giornale”
Cda americano, quello di mercoledì, per Fca. Ad Auburn Hills, alle porte di Detroit, sul tavolo del presidente John Elkann e dell' ad Sergio Marchionne ci saranno i conti del terzo trimestre dell' anno e il rush finale che porterà alla separazione della neoquotata Ferrari da Fca prevista per l' Epifania.
MARCHIONNE ED ELKANN ALLA QUOTAZIONE FERRARI
Altro tema potrebbe essere quello dell' impatto del «dieselgate» soprattutto negli Usa, e di come la decisione di Volkswagen di incrementare gli sconti sui propri modelli possa in quale modo distorcere quel mercato. Il sito truecar.com , in proposito, ha calcolato che le agevolazioni sull' offerta messe in campo dai tedeschi negli Usa siano circa il doppio della media rispetto agli sconti proposti dai concorrenti.
Per Fca gli analisti di Banca Akros vedono un terzo trimestre positivo: l' attesa è per un aumento dei ricavi a 26,88 miliardi (+14,1%), del margine operativo a 1,338 miliardi (+44,5%) e del risultato netto a 477 milioni (+174%). Il debito potrebbe invece salire a 9,5 miliardi dagli 8 di fine giugno «a causa di fattori stagionali». Rispetto al consensus, le stime di Akros si presentano più ottimistiche come Ebit (1,11 miliardi l' attesa della media degli analisti) e risultato netto (visto più basso a 265 milioni). Il consensus si aspetta poi un debito netto industriale più alto, fino a 10,37 miliardi.
Sulle macro-aree, Akros prevede l' aumento dei ricavi (+10%) in Emea, che comprende soprattutto l' Europa; bene anche gli Usa (Nafta) con un +26,3%, dati che compenserebbero il -26,5% sudamericano (Latam) e il -4,3% registrato in Asia (Apac).
Nel lusso, la «matricola» di Wall Street, Ferrari, continua a correre anche come fatturato (+11,2%), mentre Maserati ha tirato il freno (-12,1% nel trimestre: a vivacizzare il mix dei prodotti dovrebbe pensarci, nel 2016, il Suv Levante). In Europa, a spingere i conti è stata, insieme a un mercato più favorevole, la buona accoglienza riservata alle novità Jeep Renegade e Fiat 500X. Da qui la stima di un Ebit pari a circa 17 milioni dal «rosso» di 63 milioni del terzo trimestre 2014. Non si esclude, infine, che Fca possa migliorare gli obiettivi 2015 relativi ai profitti netti e, possibilmente, al taglio del debito.
E ora il «dieselgate». Oggi i vertici del Gruppo Volkswagen saranno ascoltati dall' Agenzia Usa per l' ambiente. Dalla Germania rimbalzano voci che vedrebbero Wolfsburg prendere in esame la possibile cessione di uno dei suoi gioielli, nel caso la situazione patrimoniale del gruppo dovesse precipitare una volta quantificati tutti i costi milirdari causati dal «dieselgate».
E se in un primo tempo potrebbero essere sacrificati asset che offrono solo servizi (Italdesign?) e in seconda battuta magari i camion (Man e Scania valgono insieme 13,6 miliardi), l' ultima carta potrebbe riguardare i marchi di maggiore immagine, come Audi (valore 31 miliardi) e, ma più difficilmente, Porsche (34 miliardi), visti gli incroci azionari.
piero ferrari sergio marchionne
Solo voci e ipotesi, ma se ne parla; mentre l' ex numero uno Ferdinand Piëch avrebbe perso, per colpa del «dieselgate», almeno 30 miliardi di patrimonio personale (Piëch - rivela una fonte - si era accorto che l' ex pupillo Martin Winterkorn non era più affidabile e che aveva ormai perso il contatto con i suoi»).