american express

LOVE, SEX, AMERICAN EXPRESS - LA CARTA DI CREDITO È IN DIFFICOLTÀ: CONTI INDEBOLITI DAL SUPER-DOLLARO E DALLE SUPER-COMMISSIONI, CONCORRENZA DELLE RIVALI VISA E MASTERCARD, E IL DIVORZIO DA COSTCO, CHE HA PORTATO LA CARTA D'ELITE NELLE TASCHE DI CLASSE MEDIA E POVERACCI

1. L'INCHIESTA DI ''BLOOMBERG BUSINESSWEEK'' RIPRESA DALL'ARTICOLO DI ''REPUBBLICA''

 

http://www.bloomberg.com/features/2015-how-amex-lost-costco/

 

 

2. SUPERDOLLARO E SUPERCOMMISSIONI L' UNO-DUE CHE ATTERRA AMERICAN EXPRESS

kenneth chenault american expresskenneth chenault american express

Arturo Zampaglione per “Affari&Finanza - la Repubblica

 

Dal cinquantesimo piano del grattacielo dell' American Express a Vesey Street, di fronte al nuovo One World Trade Center, costruito sulle macerie delle Torri gemelle, Kenneth Chenault non solo domina la baia di Manhattan e vede la Statua della Libertà, ma controlla un impero finanziario con 54mila dipendenti sparsi in ogni angolo del mondo e un fatturato che l' anno scorso ha raggiunto quasi 36 miliardi di dollari.

american express world financial centeramerican express world financial center

 

L' Amex, come viene soprannominata, è una società che fu fondata nel 1850 e in questi 165 anni ha avuto varie metamorfosi, passando dai trasporti coast- to-coast con le diligenze all' erogazione di traveler' s cheques, fino alla trasformazione in banca durante la tempesta del 2007-2008. Ma tra le varie attività, la più importante resta di gran lunga quella delle carte di credito. Il 24 per cento del valore di tutte le transazioni commerciali fatte negli Stati Uniti è basato sui rettangolini di plastica della American Express. Il problema? Che negli ultimi mesi il cielo si è d' improvviso annuvolato attorno a quel grattacielo e all' ufficio del presidente e chief executive del gruppo.

 

La settimana scorsa l' American Express ha annunciato un calo del 16 per cento dell' utile netto nel terzo trimestre dell' anno rispetto allo steso periodo del 2014. E' passata da 1,466 miliardi di dollari a 1,23 miliardi: molto meno di quello che si attendevano gli analisti interpellati dalla Zacks investment research.

 

american express buildingamerican express building

Chenault si è limitato a commentare i dati in modo difensivo (e generico): "Di fronte a una situazione difficile e a una economia mondiale disomogenea - ha detto - abbiamo continuato a costruire progetti per il futuro".

 

Ma a Wall Street nono sono piaciuti né i risultati, né le parole del manager afro-americano.

Nelle stesse ore in cui la Ferrari di Sergio Marchionne conquistava Wall Street, il titolo American Express, che è uno dei trenta nel paniere del Dow Jones, è precipitato dell' 11 per cento. Rispetto ai massimi dell' ultimo anno, le quotazioni sono scese del 24 per cento.

 

american  expressamerican express

Intendiamoci: l' Amex è ancora un colosso da 72 miliardi di capitalizzazione di borsa, cioè più di tre volte la Fiat Chrysler. E Chenault ha ancora la fiducia del più grande azionista, Warren Buffett, il "mago di Omaha", che attraverso la sua holding Berkshire Hathaway controlla il 15 per cento del capitale. Eppure nessuno si nasconde che il gruppo è in serie difficoltà. "How bad will it get for American express?" ( Quanto brutta diventerà la situazione della American Express?), si chiede Bloomberg Businessweek, il settimanale economico che ora fa capo all' ex-sindaco miliardario di New York e che ha dedicato un lungo servizio alla crisi del gruppo finanziario.

 

american   expressamerican express

Secondo gli analisti, ci sono due fattori contingenti che hanno pesato sui deludenti risultati trimestrali che si aggiungono ad altre vicissitudini societarie e legali. Innanzitutto il rafforzamento del dollaro rispetto all' euro e altre valute ha di fatto vanificato i progetti di crescita di Chenault.

 

Il volume complessivo delle transazioni trimestrali attraverso la Amex è rimasto stazionario a 258,9 miliardi di dollari, perché alla crescita del mercato americano si è contrapposto un declino, per via del cambio sfavorevole, nel resto del mondo.

 

Il secondo elemento negativo riguarda i costi, che sono passati da 5,57 miliardi di dollari nel terzo trimestre dell' anno scorso a 5,73 miliardi nei tre mesi estivi di quest' anno. L' aumento, spiegano i collaboratori del chief executive, è dovuto alle spese per trattenere la base dei clienti, dopo il "tradimento" di Costco. Che è appunto la terza causa delle difficoltà.

 

american express costco american express costco

Fu proprio Chenault, che ha fatto tutta la sua carriera alla Amex, entrando nel 1981, cioè dopo gli studi di legge ad Harvard e dopo brevi esperienze professionali in studi legali e alla Baine, assumendone la guida nel 2001, a costruire per primo 15 anni fa un rapporto organico con Costco, che è una grande catena di ipermercati a basso costo.

 

In pratica la American Express offriva ai clienti di Costco, per lo più di reddito medio-basso, la possibilità di accedere alla sua carta, che è la più "elitista" di quelle sul mercato e che era la sola a poter essere usata in quei supermercati. Ma i rapporti tra Chenault e Craig Jelinek, chief executive di Costco, si sono andati deteriorando.

american expressamerican express

 

Dal suo quartiere generale a Issaquah, nello stato di Washington, Jelinek pretendeva di mettere a gara il contratto per la fornitura delle carte di credito, sperando di ottenere condizioni migliori, come quelle prospettate da altri concorrenti, come Visa o MasterCard. Così nel febbraio di quest' anno si è celebrato il divorzio. E gli azionisti di Amex hanno scoperto che il marchio Costco era stampigliato sul 10 per cento delle 112 milioni di carte di credito emesse dall' American express.

 

Come dire: una perdita secca della base di clienti. E subito dopo gli azionisti si sono resi conto che lo stesso poteva accadere per molte altre carte di credito "co-branded", cioè emesse congiuntamente da Amex con Delta, Jet-Blue, Credit Suisse e altri gruppi: queste carte rappresentano il 23 per cento, cioè un quarto, della base-clienti di Chenault.

 

costco all ingrossocostco all ingrosso

Di qui la paura degli investitori, che si sono riflesse sul declino delle quotazioni. Sempre di qui i tentativi del gruppo di arginare la fuga. Ma intanto, sempre nel febbraio di quest' anno, è arrivata una sentenza che ha aggiunto nuove inquietudini. La carta Amex è più cara delle altre: i commercianti devono pagare in media alla società newyorkese il 2,5 per cento del valore delle transazioni, rispetto al 2 per cento di Visa o MasterCard. Questo, secondo i dirigenti di Vasey street, è giustificato dal fatto che i clienti Amex sono in media più abbienti e quindi spendono di più.

 

Ma per garantirsi che i commercianti non orientassero i consumatori sulle carte più economiche della concorrenza, la American Express faceva firmare a tutti un accordo che vietava pratiche del genere. Una specie di esclusiva. Il giudice federale Nicholas Garaufis ha però stabilito che accordi del genere non hanno validità. Chenault ha presentato subito un ricorso. Gli esperti giuridici ritengono però che non abbia molte chance di modificare la sentenza e intanto i negozi possono dirottare i clienti su altre carte. Il rischio? Che nel prossimo futuro i ricavi attraverso le carte di credito si riducano sensibilmente, con implicazioni su conti, utili e quotazioni.

costcocostco

 

A rimetterci, per il momento, sono gli azionisti. Ma potrebbero esserci altre sorprese. Nello scorso agosto, infatti, ValueAct Capital, uno hedge fund di San Francisco che aveva già preso nel mirino la Microsoft, ha annunciato di aver accumulato azioni Amex per un miliardo di dollari. L' ipotesi è che possa spingere per uno scrollone, cioè a estromettere Chenault e sostituirlo con un nuovo management nella speranza di un rilancio.

 

 

Ultimi Dagoreport

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! - SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBOANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...