cafonalino gay

CAFONALINO GAYO - L’ONDA DEL GAY PRIDE SI ABBATTE SU DIECI CITTÀ ITALIANE, E IL BANANA PASCALIZZATO DIVENTA GAY-FRIENDLY – PRESENTI LE “ZOCCOLE ETICHE”, RAGAZZE PER LA POLIAMOROSITÀ (HANNO 4-5 STORIE IN CONTEMPORANEA)

Alberto Dandolo per Dagospia

 

pride milano (9)pride milano (9)

L’onda, anzi lo “tsunami”, dell’orgoglio gayo sabato si è abbattuta in dieci città italiane, proprio nei giorni in cui il Banana pascalizzato diventa gay-friendly (non c'è più religione!) e un euforico Scalfarotto sta sistemando la proposta di legge sulle unioni civili sul modello tedesco (era ora!). Ovviamente la città che meglio ha risposto (quanto meno in termini numerici) al richiamo della colorata e folcloristica manifestazione è stata Milano, una delle capitali europee a più alta concentrazione di gay (dichiarati) e con potentissime comunità lesbiche e trans.

 

Nonostante una fastidiosa pioggia sono state ( secondo l’organizzazione) circa 50 mila i signori e  le signorine che hanno preso parte al corteo che, partito da Piazza Duca D’Aosta si è diretto fino a Piazza Oberdan, percorrendo simbolicamente tutto il quartierone gay milanese ( dalla Stazione Centrale a Porta Venezia).

 

Migliaia di cuori rossi e di cartelli di ogni tipo hanno invaso la città, in un clima di festa a metà tra il “politicamente impegnato” e il pecoreccio. Cartellino timbrato per tutte le organizzazioni che tutelano i diritti lgtb, gli staff dei mejo locali frocioni e frociali meneghini e anche per un folto numero di famiglie cosiddette “omogenitoriali”.

pride milano (8)pride milano (8)

 

In prima fila Don Abbondio Pisapia, nonostante l’altro giorno avesse negato la trascrizione nei registri comunali di un matrimonio gay celebrato all’estero. Il sindaco è poi salito sul palco e con la sua solita flemma sinistrata ha dichiarato: “abbiamo fatto dei passi in avanti ( ma quali?) ma dobbiamo fare passi da giganti. Molte persone mi chiedevano se sarei venuto. Come può non essere presente un sindaco quando si parla di diritti civili? Vorrei che il Pride a Milano si trasformasse e portasse temi in ogni parte del mondo e da qui lanciamo un appello al Parlamento che può, in tempi brevi, fare un salto di qualità”.

 

pride milano (7)pride milano (7)

E molto più “internazionale” questo pride lo è stato. Foltissime le comunità latine (Equador, Brasile, Perù, Argentina) e asiatiche ( Filippine in primis). Cartellino timbrato anche per l’Assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino e per un esuberante Pippo Civati che ai microfoni ha dichiarato: “il Pride nel nostro paese rappresenta quasi tutto per le battaglie per i diritti civili. Penso sia una bella festa di popolo e di cittadini che devono sentirsi come gli altri proprio sulla base della differenza. Passi avanti nella società sono stati fatti, ma la politica ne ha fatti pochissimi. Su questi temi il Pd sta cambiando pelle. Io vorrei piena uguaglianza tra i matrimoni. Ma come direbbe Renzi, su questi temi stiamo sereni”.

pride milano (6)pride milano (6)

 

Ad aprire e chiudere il corteo la Civica Banda del Comune di Milano. Inoltre confermata la colonna sonora della Banda degli ottoni a scoppio, FONC, Mitokasamba. Non sono mancati numerosi performer che hanno accompagnato il corteo: la misteriosa Titi la noire coi suoi ventagli di fuoco, le acrobatiche pattinatrici dell’associazione Pattinaggio Creativo, l’organetto itinerante ed i clown de La fabbrica dei clown di Milano, le giocolerie “infuocate” di Dado&friends. 

 

Presente anche il Pride Sport Milano con i gruppi sportivi GLBT di Milano che stavolta sono più colorati che mai. Infine, il gruppo teatrale Into the Aquarius con le proprie esibizioni di improvvisazione per sorprendere e coinvolgere i partecipanti.

Ma la vera festa è iniziata alla fine della manifestazione ufficiale. Presi d’assalto le decine di locali gay e gay friendly della città. Dal Mono all’Elefhant, dai Magazzini al Blanco era tutta un’ “ondata frocia”.

 

pride milano (5)pride milano (5)

E a tarda notte, quando si brama il “peggio del peggio”, tutti nei due Cruising più importanti della città: il Canyon e l’Illumined. Gettonatissima in quest’ultimo la serata “naked”. In sostanza c’era un’area del locale in cui per entrare dovevi essere completamente nudo. E poi alle prime ore dell’alba sold out alla sauna Rojal Hammam di Lambrate, arredata e corredata di piscine, saune e camerini per l’accoppiamento singolo e multiplo.

Curiosità:

 

pride milano (4)pride milano (4)

1.      al Pride di quest’anno era presente anche una delegazione delle cosiddette “Zoccole Etiche”. Un gruppo di ragazze che proclama la poliamorosità (insomma hanno 4-5 storie in contemporanea) e la totale libertà sessuale

 

pride milano (3)pride milano (3)pride milano (27)pride milano (27)pride milano (19)pride milano (19)pride milano (17)pride milano (17)pride milano (18)pride milano (18)pride milano (2)pride milano (2)pride milano (20)pride milano (20)pride milano (21)pride milano (21)pride milano (22)pride milano (22)pride milano (23)pride milano (23)pride milano (24)pride milano (24)pride milano (25)pride milano (25)pride milano (26)pride milano (26)pride milano (28)pride milano (28)

2.      basso il numero  all’evento delle colorate trans brasiliane. In contemporanea al corteo c’era la partita Brasile–Cile. Evidentemente di fronte alla cerecao è emerso prepotentemente il “maschio” che è in loro.

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO