DAGO, IL GIORNO DOPO I PAPI SANTI: “LA VERA FEDE DELLA CHIESA E’ NELLO SHOW ETERNO” - “SE OGGI ABBIAMO BROADWAY E HOLLYWOOD, MUSEI E TELEVISIONE, DOBBIAMO DIRE GRAZIE ALLA CHIESA - SA CHE LA VERA IDEOLOGIA È LO SPETTACOLO PERCHÉ CANONIZZA LO STILE E LO TRASFORMA IN LEGGE’’

Malcom Pagani per il "Fatto quotidiano"

Foto di Daniele Ciccaglioni

Osservando dalla sua finestra il Vaticano, Roberto D'Agostino sente di doversi affidare alla preghiera: "Speriamo non mi venga una broncopolmonite". La domenica della doppia santificazione, iniziata alle 7 di mattina con relativo spirito cristiano: "Sono uscito di casa e ho trovato orde di polacchi sdraiate per strada. Gli mancava solo il comodino. Ho chiesto più volte di passare e mi hanno sempre risposto di no.

Allora ho forzato il blocco e gli sono passato sopra" lo ha lasciato ancorato all'antica dissacrazione: "Pregate il signore, gli dicevo. State soffrendo, poi arrivate in Paradiso" e uno e trino nelle sue convinzioni: "È stato un grande spettacolo, cromaticamente straordinario, molto ben organizzato e senza un solo momento di noia".

Tra sacro e profano: "Sotto di noi c'erano camerieri, caffè e tramezzini. Gente che scendeva, saliva, faceva colazione e andava in bagno", in cima al palazzo della Prefettura: "Hanno messo qualche sedia bianca all'ultimo istante, lo chiamano overbooking", anche D'Agostino ha avuto la sua apparizione. Guy Debord. La società dello spettacolo nella sua casa deputata:

"Se oggi abbiamo arte, cinema, teatro, musica, Broadway e Hollywood dobbiamo dire grazie alla Chiesa che anche nell'uso dei paramenti non perde mai il senso dello show. Sa che la vera ideologia è lo spettacolo perché canonizza lo stile e lo trasforma in legge. C'è una regia. Un tempo da rispettare. Una liturgia. Un gioco di quinte. Entra uno, esce l'altro, accade sempre qualcosa e non accade mai per caso perché in Vaticano l'improvvisazione non regna. Quando sono partiti i sacerdoti vestiti di bianco con l'ombrellino siamo rimasti senza parole. Ai nostri autori di varietà tv, fare un salto a San Pietro avrebbe fatto bene".

Non c'erano?
Al loro posto sostavano cronisti incapaci di riconoscere la regnante belga, del tutto inadeguati a raccontare come la rappresentazione in mondovisione, un evento che si poteva vedere anche in 3D, nascesse proprio dal cuore dell'iconografia cattolica. La storia di Cristo, l'unico divo a non conoscere declino, è colma di segni e simboli. Pensi all'Ultima Cena. Alla Via Crucis.

Si mangiava anche l'altro giorno. Il brunch somigliava al Cafonal?
Non è il brunch che somiglia al Cafonal, è l'assalto al brunch che fa il Cafonal. Roma è così. C'è sempre chi arriva con il gomito largo e il piatto come oggetto contundente riempito ben oltre l'orlo perché non si sa mai quando ricapiterà un'occasione del genere. Comunque il pranzo è finito presto e c'era armonia tra gli elementi più diversi.

L'ultima su Renzi, la santificazione di due Papi molto amati e tra loro lontanissimi, l'emozione, l'assalto al buffet e l'Ostia avevano pari diritti di fronte a Dio. Quando arriva il momento della comunione, io cado nella gaffe. Mi autodenuncio: "Sono divorziato e ho mangiato una brioche. Come faccio a confondere il corpo di Cristo con un cornetto?".

Vedo sguardi di benevola commiserazione. "Da quanto tempo non frequenti Messa, figliolo?". Così scopro che digiuno e divorzio non sanciscono più l'esclusione. Potevo riunirmi anch'io. Poteva "comunicarsi" anche il divorziato. "Basta che preghi e puoi fare tutto". C'è una profonda lezione dietro.

Quale?
Che l'unica cosa che per la Chiesa conti è la conquista delle pecorelle smarrite. Essere riusciti a imporre la croce dall'Alaska alle tribù del Borneo è un dono sincretico e una manifestazione di enorme forza icastica. Aver spiegato a miliardi di persone che la croce significa sacrificio e la morte di un uomo per gli altri è un miracolo di architettura. Bergoglio conosce la comunicazione e per fare il Papa, come insegna l'addio di Ratzinger, talento specifico ed empatia con i fedeli, servono.

Qualcuno ha parlato di marketing della fede.
È un insopportabile riflesso moralistico. Voler conquistare è normale. La seduzione è lo spirito della nostra vita e si misura con l'affetto degli altri. Tutti vogliamo piacere. Io non voglio essere antipatico agli altri. Lo sono purtroppo, ma vorrei essere idolo delle folle, rockstar o comico. Bergoglio va incontro allo spirito originario. Perché la Chiesa è questo, mai escludere quando si può aggiungere.

Il precetto è stato Tavola della Legge della politica romana.
Altra derivazione ecclesiastica. L'importante è che il fedele creda e magari dia pure qualche obolo. Aggiungi una sedia, stringiti, crea proseliti. La politica però, eccettuato un ciuffo di renziani, era assente. Non c'era né Prima né Seconda Repubblica.

Ma c'era una sintesi delle due esperienze, Bruno Vespa.
Vespa, sì. Vespa è tutto. Ma l'evento superava i confini del raccordo anulare. Quella che a prima vista sembra una terrazza alla Scola o alla Sorrentino, diventa spot planetario per Roma.

Questa volta è stato ringraziato anche il Sindaco Marino.
Solo e soltanto perché il Papa non ha visto il delirio in cui versava la città. Era lievemente impegnato a far altro.

Non a concedere il colloquio privato con Scalfari alla curiosità dei lettori del giornale da lui fondato.
Scalfari ci ha provato. Pensava che la via fosse libera, ma Bergoglio ha detto no. Ti faccio fare il libro e anche lo scoop, ma se pubblichi le parole del nostro incontro, oscuri la canonizzazione, togli luce alla riunione cristiana e superi un'entità che quando decide di decidere, sa comandare e farsi ascoltare. Bergoglio è intelligente. I Gesuiti sono visti con sospetto. Li chiamano pretucci. Pretucci un cavolo.

 

I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA BRUNO VESPA AIUTA A SALIRE SULLA TERRAZZA MILANO BIGLIETTO ATM CELEBRATIVO DELLA CANONIZZAZIONE WOJTYLA RONCALLI BRUNO VESPA ANTONIO PREZIOSI ERNST VON FREYBERGMONSIGNOR VALLEJO DA' LA COMUNIONE A BRUNO VESPAINVITO VATICANO PAPI SANTI BRUNO VESPA PONTIFICA A TAVOLAI PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA DAGO E MONSIGNOR ALFREDO ABBONDI I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA MARCO CARRAI E FRANCESCA CAMPANA COMPARINI BRUNO VESPA ATTOVAGLIATO IN COMPAGNIAI PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA FRANCESCA CHAOUQUI I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)