Raffaella Lanza per “la Stampa”
I pomodori tra le sue mani diventano gamberi pronti a passeggiare su una sabbia di legumi oppure tulipani ripieni di mousse di formaggio o, ancora, piccole coccinelle posate su un piatto di agnolotti. Il semolino si trasforma in fiori dal profumo appetitoso. Le patate spruzzate di curcuma sono un mazzo di mimosa oppure di calle, che quasi non vuoi mangiare tanto sono belle da vedere. Gli gnocchi al gorgonzola nella stagione della vendemmia prendono la forma di un sugoso grappolo d' uva, mentre le melanzane diventano scarpette ballerine con tanto di fiocco rosso.
Sara Granero di Pinerolo non è una maga, non fa magie: è una Visualfoodist, una delle 60 in Italia «diplomate» all' Accademy VisualFood di Modena fondata da Rita Loccisano.
Con il motto «Bello da vedere, buono da mangiare», Sara trasforma in opere d' arte gli alimenti e i piatti più semplici.
Madre di quattro figlie, la più grande di 20 anni, il più piccolo di sette, Sara ha messo nel cassetto la laurea di logopedista e si è dedicata anima e corpo al VisualFood, questa nuova disciplina che coniuga estetica e funzionalità dei cibi con i piatti che vengono progettati anche nella loro presentazione.
«Fin da piccola mi affascinava la cucina, ma soprattutto la presentazione e la cura dei piatti - dice Sara Granero -. Navigando in Internet mi sono imbattuta nel VisaulFood ed è stato amore a prima vista. Ho cercato di capire se poteva andare bene anche per me: è un' arte accessibile a tutti. E da appassionata a Visualfoodist il passo è stato breve. Ho fatto il corso in Accademia e ora sono anche trainer».
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Sara tiene corsi per professionisti e amatori, sia collettivi che individuali, anche a domicilio, corsi per bambini e anche servizi e allestimenti per buffet. Spesso è in giro per l' Italia : l'altro giorno è stata a Palestro per tenere una lezione a Cristina Nebbia, neo-mamma con due lauree, una in fisioterapia e l'altra in terapia occupazionale, anche lei stregata dal «cibo bello da vedere».
«Casa mia è un porto di mare, dove figli e amici entrano ed escono in continuazione e fino all' ultimo non si sa mai in quanti ci si siede a tavola. I miei pranzi e le mie cene ora sono gettonate - racconta Sara -. Tutti si aspettano piatti VisualFood».
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In questa disciplina non serve essere artisti o chef: bisogna amare solo la cucina e avere un po' di fantasia e creatività. «Le creazioni sono piatti progettati per essere consumati e non solo ammirati. Si mangia tutto: la rosa fatta con il salmone, il fiore con il peperone. Tutto è commestibile - dice Sara Granero -. Vengono anche riutilizzati tutti gli scarti di lavorazione, in modo che nulla finisca nella spazzatura. Alcune creazioni sono di facile e rapida realizzazione. Anche il risotto, fumante, può venir trasformato in un cuore che batte d' amore».
Il successo con i commensali è assicurato: gli alimenti subiscono una metamorfosi e si trasformano in piccole opere d' arte che lasciano inalterate la funzione e il valore dei cibi. «Quando scopri il VisualFood, poi non puoi più farne a meno - conclude Sara -. Diventa naturale presentare a tavola anche un semplice piatto di affettati trasformato in un bouquet di fiori».
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